Passione

Aforismi

Timore

A chi teme le foglie non permettere di entrare nel bosco.
A volte siamo noi a fare in modo che succeda ciò che più temiamo, perché l’unico modo per liberarci dalla paura è che il peggio sia già successo.
A volte, come i bambini che hanno timore del buio, così noi temiamo, alla luce del giorno, per cose altrettanto inconsistenti di quelle di cui al buio ha paura il bambino.
Abbiate timore di ciò che avreste potuto pensare.
Ah! cosa sarebbe il mondo per noi se non ci fossero più bambini? Dovremmo temere il deserto dietro di noi più dell’oscurità che ci sta davanti.
Alla base della realizzazione di sé dev'esserci il desiderio. Eppure questo è il sentimento piú frequentemente temuto e negato: piú si desidera piú si è liberi, quindi potenzialmente autonomi, non influenzabili, non ricattabili.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Anche chi sta molto in alto deve temere chi è in basso.
Anche la morte non deve essere temuta da colui che ha vissuto saggiamente.
Anche se il timore avrà più argomenti, scegli la speranza e metti fine alla tua angoscia.
Aver timore di esprimere la propria opinione per paura di sbagliare, è sbagliato due volte!
Bisogna temere la furia di un uomo paziente.
Bisognerebbe scegliere la mosca a simbolo della sfacciataggine e dell'insolenza degli stupidi. Infatti, mentre tutti gli animali temono più di tutto l'uomo e lo sfuggono già da lontano, la mosca gli si posa sul naso.
C'è meno da temere dalla competizione esterna che dall'inefficienza, dalla scortesia, e il cattivo servizio interni.
C'è pochissima vera libertà nel mondo: La legge, il costume, l'opinione pubblica, il timore o la vergogna ci rendono tutti schiavi.
C'è una salutare durezza riguardo alla reale dignità che non teme il contatto e la comunione con altri, comunque umili.
Certe cose proprio per questo sono meno da temere, perché fanno molta paura. Nessun male è grande se è l'ultimo.
Cesserai di temere, se avrai cessato di sperare.
Chi biasima l'ingiustizia lo fa non perché teme di commettere le azioni ingiuste, ma perché teme di patirle.
Chi domanda timorosamente, insegna a rifiutare.
Chi dà quello che spetta a ciascuno per timore della pena capitale agisce dietro comando altrui e costretto dalla paura di un male, né può chiamarsi giusto; mentre chi attribuisce a ciascuno il suo perché conosce la vera ragione delle leggi e la loro necessità agisce con coerenza e secondo decisione propria, non altrui, e perciò è a buon diritto chiamato giusto.
Chi fa il bene perché ha la vera cognizione del bene e dell'amore, agisce con libertà e con animo retto. Chi, invece, fa il bene per timore del male, agisce in maniera servile e sotto la coazione del male, e vive, così, sotto il dominio degli altri.
Chi ha una vena satirica, come fa agli altri temere il suo spirito, dovrebbe aver timore della loro memoria.
Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere.
Chi non possiede non deve temere di perdere.
Chi possiede molto potere deve temere tutto.
Chi può tutto deve tutto temere.
Chi teme di fallire limita le sue attività. Il fallimento è solo l'opportunità più intelligente per ricominciare.
Chi teme i pericoli non perisce per quegli.
Chi teme l'insuccesso non si muove.
Chi teme la morte è già morto.
Chi teme tutte le insidie non casca in nessuna.
Chi vede tutto nero e teme sempre il peggio e prende le sue misure in questo senso, non si sarà sbagliato tanto spesso quanto colui che dà alle cose un colore e una previsione serena.
Chi è annegato non teme l'umidità.
Chi è condotto dal timore, e fa il bene per evitare il male, non è condotto dalla ragione.
Chi è impreparato, teme anche le piccolezze.
Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui.
Chi, per tema d'inciampare, si guarda sempre a' piedi, non inciamperà forse mai, ma non vedrà, né ciò che gli sta sul capo, né ciò che gli sta dintorno.
Chiunque crede molto facilmente qualsiasi cosa teme o desidera.
Chiunque in questo momento trema è colpevole; perché l'innocenza non ha mai timore della pubblica vigilanza.
Ci può essere amore senza gelosia, ma non senza timori.
Ciò che ci intimorisce perde qualsiasi potere nel momento in cui smettiamo di combatterlo.
Ciò che si deve temere, non è tanto la vista dell'immoralità dei grandi, quanto la vista dell'immoralità che conduce alla grandezza.
Ciò che temi non succederà, succederà di peggio.
Col tempo finiamo con l'odiare ciò che spesso temiamo.
Colui che affronta, pur temendole, le cose che si deve, e che corrispondentemente ha ardire come e quando si deve, è coraggioso.
Colui che ha esperienza teme.
Colui che teme di essere conquistato è sicuro della sconfitta.
Come i bambini al buio tremano e temon di tutto, così noi alla luce talvolta temiamo di cose che non son più tremende di quelle che temono i bimbi al buio e pensano che accadranno loro.
Cos'è che la gente teme più di tutto? Un passo nuovo, una parola nuova soprattutto essa teme.
Così ogni persona con le sue paure dà ali alle fantasie, e, senza nessun vero motivo di apprensione, gli uomini temono ciò che essi stessi hanno immaginato.
Da piccola temevo il futuro e nessuno mi ha avvisata che non sarebbe mai arrivato.
Dal momento che gli uomini sono guidati dalle passioni più che dalla ragione, ne segue che una moltitudine si unisce naturalmente e desidera essere guidata come da una sola mente, non per una spinta razionale, ma per qualche comune passione, o appunto per una comune speranza, o timore, o desiderio di vendicare un danno.
Dal piacere nasce il dolore, dal piacere nasce il timore: per chi è libero dal piacere non esiste dolore: di cosa dovrebbe aver timore?
Dal sacro l'uomo tende a tenersi lontano, come sempre accade di fronte a ciò che si teme, e al tempo stesso ne è attratto come lo si può essere nei confronti dell'origine da cui un giorno ci si è emancipati.
Dalla nascita alla morte, dal lunedì alla domenica, da mattina a sera, tutte le attività sono organizzate e prestabilite. Come potrebbe un uomo prigioniero nella ragnatela della routine ricordarsi che è un uomo, un individuo ben distinto, uno al quale è concessa un'unica occasione di vivere, con speranze e delusioni, dolori e timori, col desiderio di amare e il terrore della solitudine e del nulla?
Dando te stesso, come potresti temere di perderti? Al contrario, ti perderesti rifiutando di darti.
Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.
Dopo i timori, dopo gli affanni, riescono più graditi gli amorosi contenti.
Fa' che i tuoi familiari ti rispettino piuttosto che temerti, perché l'amore segue il rispetto, più che il timore l'odio.
Finché l'uomo resta un animale, vive per il combattimento, a spese degli altri, teme e odia il prossimo. La vita, quindi, è guerra.
Gli animali non hanno bisogno di una religione, poiché non conoscono il timore della morte. Essi non sono consapevoli della natura finita della loro esistenza.
Gli ignoranti non possono non odiare, e temere insieme, coloro che si occupano delle cose ch'essi non capiscono.
Gli stolti temono la fortuna, i saggi la sopportano.
Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare.
Gli uomini sono disposti a fare molto di più per eliminare ciò che temono che per ottenere ciò che desiderano.
Gli uomini temono il silenzio perché temono la solitudine, perché entrambi lasciano intravedere il terrore del nulla della vita.
Hai idea di quanto i tiranni temano coloro che opprimono? Sanno benissimo che un giorno tra quelle molte vittime ce ne sarà certamente una che si leverà contro di loro e reagirà!
Hanno certamente ragione coloro che definiscono la guerra una condizione primigenia e naturale. Finché l'uomo resta un animale, vive per il combattimento, a spese degli altri, teme e odia il prossimo. La vita, quindi è guerra.
Ho sempre il timore di non aver scritto che un sospiro, quando credo di aver notato una verità.
Ho sempre timore a fidarmi delle persone, perché so bene che potrebbero comportarsi alla stessa mia maniera.
Ho troppa stima per Dio, per temere il diavolo.
I bambini sani non avranno paura della vita se i loro anziani hanno integrità sufficiente a non temere la morte.
I giovani hanno timori esagerati, i vecchi fiducie eccessive.
I più ondeggiano infelici tra il timore della morte e le angosce della vita: non vogliono vivere, né sanno morire.
I risultati dei cambiamenti politici sono raramente quelli che i suoi amici sperano o che i suoi nemici temono.
Il colpevole teme la legge, mentre l'innocente la fortuna.
Il coraggio non teme il delitto.
Il coraggioso è colui che teme quel che deve essere temuto.
Il desiderio non meno che il timore fa soffrire l'uomo.
Il dubbio sta alla certezza come la nevrosi alla psicosi. Il nevrotico è nel dubbio e ha timori sulle persone e sulle cose; lo psicotico ha convinzioni e fa affermazioni su di loro. In breve, il nevrotico ha problemi, lo psicotico ha soluzioni.
Il fondamento di tutte le società grandi e durature è consistito non nella reciproca volontà degli uomini, ma nel reciproco timore.
Il genere umano è strano; teme la vita, ma ancora di più la morte. È strano temere la morte, dato che la vita è sofferenza, e quando la morte arriva la sofferenza cessa.
Il lupo che si sente è peggio dell'orco che si teme.
Il modo per sviluppare la fiducia in te stesso è fare le cose che temi ed avere una serie di esperienze positive alle tue spalle.
Il riso e la paura sono antagonisti, ecco perche' l'umorismo, come la filosofia, deve insegnare a non temere la morte.
Il rispetto e timore con cui il selvaggio considera la propria suocera sono tra i fatti più noti in antropologia.
Il saggio teme il suo nemico.
Il silenzio è il linguaggio di tutte le forti passioni, dell'amore (anche nei momenti dolci) dell'ira, della meraviglia, del timore.
Il successo arriva spesso a coloro che osano agire. Raramente arride ai timidi che sono sempre timorosi delle conseguenze.
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l’uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
Il tempo è troppo lento per coloro che aspettano, troppo rapido per coloro che temono, troppo lungo per coloro che soffrono, troppo breve per coloro che gioiscono, ma per coloro che amano il tempo è eternità.
Il timore de' pericoli, è talvolta dei pericoli di tutti il maggiore.
Il timore dell'Eterno è principio di sapienza.
Il timore di perdere la persona a cui tieni di più non dovrebbe indurti a rinunciare all'amore. Perché guardi a destra e a sinistra prima di attraversare la strada? Per paura di essere investita. Eppure, continui ad attraversare la strada!
Il timore di un danno frena. L’azione logora. La prospettiva di un vantaggio incita.
Il timore e l’ignoranza hanno generato la religione, il bisogno e la sofferenza la tengono in vita.
Il timore è la più terribile delle passioni perché produce i suoi primi effetti contro la ragione; paralizza il cuore e lo spirito.
Il timore è per la speranza compagno inseparabile.
In realtà fanno più paura le anime che i corpi: perché si teme più il giudizio che il braccio degli uomini.
In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi.
Incerti tra la speranza e il timore.
L'abitudine e il timore del nuovo sono ostacoli alla nostra crescita e ci fanno rimanere quelli di sempre con una vita piatta, insignificante e sempre uguale.
L'affetto bandisce il timore e la gratitudine può debellare l'orgoglio.
L'amore e il timore devono andare uniti.
L'amore non può coesistere con il timore.
L'amore vero non è mai disgunto dal timore. Quel tormento sottile di perdere da un momento all'altro l'amato. Quel sospetto vago ma tormentoso di perdere l'amore dell'amato, paura che il suo cuore si volga altrove... e più cresce la paura, più l'amore diventa forte, tenace, intrepido, impavido, robusto. Inarrestabile.
L'amore è una cosa piena di ansioso timore.
L'anima attrae quello che essa segretamente coltiva; quello che ama, e anche quello che teme.
L'animo che pensa a quello che può temere, comincia a temere quello che può pensare.
L'azione sradica la paura. Non importa cosa tu tema, l'azione positiva, auto-affermativa può diminuire o cancellare completamente ciò di cui hai paura.
L'entusiasmo è l'ispirazione di tutto ciò che è grande. Senza di esso nessun uomo deve essere temuto, e con esso nessuno disprezzato.
L'etica di un non credente è piú pura e disinteressata di quella di un credente che si comporta bene perché spera nella ricompensa e teme la punizione nell’aldilà.
L'indeciso è uno che teme di volere il contrario di ciò che vuole.
L'ingiustizia non è di per sé un male, ma consiste nel timore che sorge dal sospetto di non poter sfuggire a coloro che sono stati preposti a punirlo.
L'oblio è una seconda morte, che le anime grandi temono più della prima.
L'onestà non teme l'autorità.
L'origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.
L'uomo ama tanto se stesso anche per il timore che gli altri non lo amino abbastanza.
L'uomo che non ha paura di nulla è potente quanto quello che è temuto da tutti.
L'uomo che teme la sofferenza soffre già di ciò di cui ha paura.
L'uomo coraggioso è impavido quanto può esserlo un uomo. Temerà, dunque, anche le cose a misura d’uomo, ma vi farà fronte come si deve e come vuole la ragione, in vista del bello, perché questo è il fine della virtù.
L'uomo da' compassione a chi non teme.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
L'uomo deve temere soltanto se stesso, il suo potenziale dolore.
L'uomo ha molto più da temere dalle passione dei suoi simili, che dalla furia degli elementi.
L'uomo ha paura dell’altro uomo e non tanto per il timore che questi lo uccida ma, in modo sempre più diffuso e frequente, che questi prenda il suo posto.
L'uomo si stanca del bene, cerca il meglio, trova il male, e se ne accontenta per timore del peggio.
L'uomo teme gli Iddii, ch'egli stesso creò.
L'uomo timoroso si definisce cauto, quello ignobile, parsimonioso.
L'uomo è mortale a causa dei suoi timori e immortale a causa dei suoi desideri.
L'uomo è più facile e proclive a temere che a sperare.
La causa più comune degli errori umani è l'eccessiva paura che provoca nell'uomo il pericolo immediato e lo scarso timore che egli ha, invece, nei confronti del pericolo remoto.
La certezza di un castigo, benchè moderato, farà sempre una maggiore impressione che non il timore di un altro più terribile, unito colla speranza dell’impunità.
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
La condotta etica dell'uomo deve basarsi effettivamente sulla compassione, l'educazione e i legami sociali, senza ricorrere ad alcun principio religioso. Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte.
La cosa che molte persone temono terribilmente è il prendere una posizione che emerga netta e chiara dall’opinione prevalente. La tendenza di molti è di adottare un punto di vista che sia così ambiguo che possa includere tutto e così popolare che possa includere chiunque.
La critica distruttiva nell'infanzia fa sì che tu tema il fallimento e il rifiuto da adulto.
La diversità tra culture è qualcosa da valorizzare, non da temere.
La morale sessuale è un palliativo della gelosia. Essa tende a evitare il confronto con la capacità virile di un altro. La gelosia è il timore di questo confronto.
La morte in se stessa non è nulla; ma temiamo di essere non sappiamo cosa, non sappiamo dove.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte è da temere meno di niente, se qualcosa di meno mai ci fosse. Non vi riguarda né da morti né da vivi: da vivi, perché esistete; da morti, perché non esistete più.
La responsabilità è la cosa che gli uomini temono più di tutte. E tuttavia è l'unica cosa al mondo che ci emancipa, dandoci la fibra della virilità o della femminilità.
La ricchezza, la bellezza, tutto si può perdere, ma la gioia che hai nel cuore può essere soltanto offuscata: per tutta la vita tornerà a renderti felice. Prova, una volta che ti senti solo e infelice o di cattivo umore, a guardare fuori quando il tempo è cosí bello. Non le case e i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, saprai di essere puro dentro e che tornerai a essere felice.
La riconciliazione con i nostri nemici è soltanto desiderio di migliorare la nostra condizione, stanchezza di combattere e timore di qualche esito nefasto.
La sciocchezza, anzi la follia umana è così grande che alcuni sono spinti alla morte proprio dal timore della morte.
La sofferenza, se affrontata senza timore, costituisce il passaporto verso la libertà.
La speranza e il timore sono inseparabili, e non c'è timore senza speranza, né speranza senza timore.
La speranza e la paura ci fanno vedere come verosimile e prossimo rispettivamente ciò che desideriamo e ciò che temiamo, ma entrambe ingrandiscono il loro oggetto.
La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro io.
La timidezza è timore d'esser giudicato male.
La vita è più facile se si teme soltanto un giorno alla volta.
La vita, per i diffidenti e i timorosi, non è vita, bensì una morte costante.
La xenofobia è la malattia di gente spaventata, afflitta da complessi di inferiorità e dal timore di vedersi riflessa nello specchio della cultura altrui.
Le gioie dei genitori sono segrete, e così i loro dispiaceri e timori; le prime non le sanno e i secondi non li vogliono esprimere.
Le persone giudicano sempre gli altri avendo come modello i propri limiti, e a volte l’opinione della comunità è piena di preconcetti e timori.
Mentre tutti gli altri esseri viventi diventano avidi e rapaci per timore della mancanza, l'uomo lo è in virtù della sua superbia, per la quale si gloria di superare gli altri nell’inutile ostentazione del superfluo.
Mettetevi all'opera senza alcuna apprensione per quanto riguarda l'imprudenza. Il timore dell'insuccesso è già, per un osservatore esterno, prova di insuccesso. Qualsiasi azione diventa pericolosa nel momento stesso in cui si dubita della sua saggezza; meglio varrebbe allora non fare nulla.
Mi odino pure, purché mi temano.
Molte guerre, purtroppo, derivano dal timore di coloro che sono diversi da noi stessi. Solo attraverso il "dialogo" si possono superare queste paure.
Molte sono le cose che si getterebbero via se non fosse per il timore che qualcun altro le possa raccogliere.
Molti deve temere chi è temuto da molti.
Mostrarsi spaventato senza motivo apparente significa dar a vedere che si tiene motivo di temere.
Nei momenti sereni ricordati di temere sempre le avversità e nelle avversità ricordati di sperare sempre in cose migliori.
Nel timore di non essere amati o di perdere la persona che amiamo, si cela anche il bisogno di comprendere le ragioni delle nostre insicurezze.
Nella maggior parte degli uomini, l'amore della giustizia non è altro che timore di patire l'ingiustizia.
Nella vita non c'è nulla da temere, solo da capire.
Nella vita nulla avviene né come si teme né come si spera.
Nessuno arriva ad essere incoronato dall'immortalità se teme di andare dove lo conducono voci sconosciute.
Niente nella vita va temuto, dev'essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno.
Niente va temuto così tanto quanto la paura.
Noi temiamo le cose che desideriamo di più.
Noi, più che la morte, temiamo il pensiero della morte.
Non avrà mai veri amici chi teme di farsi dei nemici.
Non bisogna temere di essere se stessi. Basta evitare di farlo quando si è in compagnia.
Non bisogna temere le critiche degli altri, ma solo quelle che rivolgiamo a noi stessi, poiché sono le uniche realmente sincere e prive di secondi fini.
Non c'è nemico più temibile di quello di cui nessuno ha più paura.
Non c'è nessun motivo di vivere, nessun limite alle sventure, se si teme tutto quello che può accadere.
Non cercare di divenire giudice, che poi ti manchi la forza di estirpare l'ingiustizia; altrimenti temeresti alla presenza del potente e getteresti una macchia sulla tua dirittura.
Non chi ha il volto ringhioso, ma chi lo ha intelligente, appare temibile e pericoloso: come è certo che il cervello dell'uomo è un'arma più terribile dell'artiglio di un leone.
Non concepisco saggezza senza diffidenza. La Scrittura ha detto che il principio della saggezza è stato il timore di Dio; io credo che sia il timore degli uomini.
Non cresce il piacere della carne, ma solo subisce variazione, una volta che sia rimossa tutta la sofferenza che viene dal bisogno. Il limite dei piaceri che la ragione ci prescrive è prodotto dal calcolo razionale di questi stessi e di tutte le affezioni dello stesso tipo, che procurano all'anima i più grandi timori.
Non devi temere la sconfitta se credi che possa svelarti poteri che non sapevi di possedere.
Non esiste uomo che non venga tiranneggiato a volte da idee astruse che lo inducano a sperare o temere oltre i limiti delle probabilità concrete.
Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga.
Non fidarti mai di chi beve ma rifiuta di ubriacarsi. Costoro temono qualcosa che gli giace in fondo all’animo.
Non fu mai savio partito far disperare gli uomini, perché chi non spera il bene non teme il male.
Non fu mai savio partito fare disperare gli uomini, perché chi non spera il bene non teme il male.
Non gioverebbe a niente il procurarsi sicurezza nei riguardi degli altri uomini finche si continuasse a nutrire timore riguardo a ciò che sta sopra di noi, o sottoterra, o in generale nell'infinito.
Non il passare del tempo è da temere, ma una vita sprecata.
Non perché sei proprietario di molti beni avrai il diritto di chiamarti felice: più giustamente merita il nome di felice colui che sa come fare un saggio uso dei doni di Dio e far fronte alla cruda povertà, e che teme il disonore più della morte.
Non perdo mai occasione d'imparare a morire; il più gran timor ch'io abbia della morte è di temerla.
Non rinunciare a cogliere una rosa per timore che una spina ti punga.
Non sarebbe possibile dissolvere ogni timore intorno alle cose di maggior importanza se non si sapesse quale sia la natura dell'universo, ma si vivesse in sospettoso timore delle cose che ci raccontano i miti; non sarebbe possibile cogliere i piaceri nella loro purezza senza la scienza della natura.
Non si commetta al mar chi teme il vento.
Non si può amare una persona così senza temerla. Forse nemmeno senza odiarla un po'.
Non si è fatti per stare a soffrire, andarsene se è ora di finire, affidarsi alla vita senza più timore, amare con chi sei o dare a chi ti dà e non desiderare sempre e solo quello che se ne va.
Non sperare molto, e non temere affatto.
Non temere la grandezza: alcuni sono nati grandi, alcuni raggiungono la grandezza e altri hanno fede nella grandezza.
Non temere né il giorno né la notte. Temi piuttosto la capacità delle tenebre di celare nell'ombra ciò che alla luce del giorno i tuoi occhi saprebbero riconoscere.
Non temere né la prigione, né la povertà, né la morte. Temi la paura.
Non temete tanto la morte, ma più una vita inadeguata.
Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.
Nulla l'uomo teme di più che essere toccato dall'ignoto.
Nulla è da temere da uomo che pensi abitualmente alla morte.
Occorre sempre temere tutto ciò che può sembrare irascibile.
Oggi più che mai gli uomini dovrebbero imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempiono l'uomo di timore: più oggetti si hanno più si ha da temere.
Oggi più che mai l’essere umano ha paura di affrontarsi nella solitudine, teme quasi di doversi riconoscere e di doversi riconquistare.
Ogni amore custodisce almeno un segreto e solo alcuni non ne hanno timore: gli adolescenti, gli anziani e i disperati. Per tutti gli altri, la vita mette sempre trappole in cui è possibile cadere, l’importante è che nessuno ti veda.
Ogni ansia è ricerca di piacere. Ogni rimorso, pietà, bontà, è il suo timore. Ogni disperazione e ogni ricerca d’altri cammini sono l’insoddisfazione.
Ogni felicità si compone di due sentimenti dolorosi: il ricordo della privazione nel passato e il timore della perdita nell'avvenire.
Parecchie volte il timore genera ardire, e la debolezza costanza.
Paura over timore è prolungamento di vita.
Pensa a chi vuoi, giovani, vecchi, uomini maturi: li troverai ugualmente timorosi della morte, ugualmente ignari della vita.
Pensiamo bene degli altri solo perché ci intimoriscono. L'ottimismo è fondato sul terrore puro. Ci illudiamo di essere generosi solo perché attribuiamo al nostro prossimo proprio quelle virtù che più di tutte ci possono fare comodo.
Pentimenti sul passato, noia del presente, e timor del futuro; ecco la vita. La sola morte, a cui è commesso il sacro cangiamento delle cose, promette pace.
Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti.
Per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza né timore.
Per molti fu causa di timore l'essere temuti.
Per molti il timore di perdere è assai più forte del desiderio di vincere.
Per quanto umiliato sia il tuo nemico, sappi che esso è sempre da temere.
Perché temere la morte? Essa ci è eppure sempre vicina.
Perché temi il giudizio degli altri? Perché tu giudichi molto te stesso.
Perché temi il tuo ultimo giorno? Esso non contribuisce alla tua morte più di ciascuno degli altri.
Piú impari, meno temi.
Presta ascolto a ciò che conosci invece che a ciò che temi.
Prima di buttarsi in un pericolo bisogna prevederlo e temerlo; ma una volta che ci si è dentro non rimane altro che disprezzarlo.
Promettiamo in base alle nostre speranze e manteniamo le promesse in base ai nostri timori.
Puoi scoprire cosa il tuo nemico teme di più con l'osservare i metodi che usa per spaventarti.
Quando il diluvio ci minaccia, non bisogna temere di bagnarsi i piedi
Quando il governo teme il popolo, c'è libertà. Quando il popolo teme il governo, c'è tirannia.
Quando il tuo amico ti apre il suo cuore, nel profondo del tuo non temere il no né lesinare il si.
Quando la morte si presenta con la sua vera faccia, scarna e truculenta, non la si considera senza timore. Ma quando, per burlarsi degli uomini che si vantano di burlarsi di lei, avanza camuffata allora siamo presi da un terrore senza fondo.
Quando si ha tutto da temere, non si deve temere nulla.
Quante cose saremmo sul punto di conoscere se il timore o la negligenza non frenassero le nostre ricerche.
Quel che temiamo più di ogni cosa, ha una proterva tendenza a succedere realmente.
Quello che si teme arriva più in fretta di quanto si speri.
Ricchezza, fama, tutto puoi perdere, ma questa felicità nell'intimo del tuo cuore può soltanto velarsi, e si rinnoverà sempre finché vivrai. Finché puoi guardare il cielo senza timore, sappi che sei intimamente puro e che ridiverrai comunque felice.
Ridi di una cattiva reputazione. Temine una buona che non potresti sostenere.
Ritirarsi non è scappare, e restare non è un'azione saggia, quando c'è più ragione di temere che di sperare. Non c'è saggezza nell'attesa quando il pericolo è più grande della speranza ed è compito del saggio conservare le proprie forze per il domani e non rischiare tutto in un giorno.
Sarà sempre un infelice chi continua a pensare a ciò che teme.
Sbagliamo a temere l'ultimo giorno: ogni giorno concorre in egual misura alla morte.
Se al mondo esiste davvero qualcosa che meriti di essere temuto, è proprio questo: comportarsi in modo da giustificare il rimpianto.
Se dovete temere qualcosa, fate in modo che non sia la morte, bensì il torpore della mente.
Se la spada del samurai è sempre sguainata e levata minacciosamente, tutti ne avranno paura ed egli avrà difficoltà a farsi degli amici. Se, al contrario, la spada non viene mai tolta del fodero, la lama perderà la l'affilatura e si coprirà di ruggine, e nessuno temerà più chi la porta.
Se le donne fossero sincere nel loro amore per il loro marito, nel timore di piacere agli altri, si farebbero brutte quando escono di casa e si farebbero belle dentro le pareti domestiche.
Se si temono dolori o sofferenze, sarà necessario capire se si può fare qualcosa al riguardo. Se esiste un rimedio, non c’è bisogno di preoccuparsi; se non esiste, anche in questo caso non c’è bisogno di preoccuparsi.
Se temiamo qualcuno, ne consegue che riconosciamo a costui un potere su di noi.
Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni cosa.
Se vuoi liberarti da ogni preoccupazione, pensa che avverrà senz'altro quello che temi e, qualunque sia quel male, misuralo con te stesso e poi valuta attentamente la tua paura: sicuramente ti renderai conto che il male temuto o non è grave o non durerà a lungo.
Sempre l'anima teme di più un male sconosciuto.
Si deve sempre conservare il timore, ma non lo si deve mai mostrare.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Si diventa vecchi quando si incomincia a temere la morte e quando si prova dispiacere a vedere gli altri fare ciò che noi non possiamo più fare.
Si ha ragione di cercare gli esseri umani o di evitarli, a seconda che si tema di più la noia o il dispiacere.
Si odia chi si teme.
Si teme la vecchiaia, che non si è sicuri di raggiungere.
Sicuramente, nella luce della storia, è più intelligente sperare che temere, provare piuttosto che non provare.
Sii uomo, sii umano, senza timore né speranza; abbandona i tuoi dèi e le tue religioni; tutto ciò è buono solo per armare la mano degli uomini, e il solo nome di questi orrori ha fatto versare più sangue sulla terra di tutte le altre guerre e di tutti gli altri flagelli messi insieme.
Smetterai di temere quando avrai smesso di sperare.
Sono meno da temere proprio quelle cose che fanno più paura.
Spesso non si parla per timore delle reazioni. Eppure si ferisce di più con l’omissione, l’indifferenza: espressioni della forma del più terribile disprezzo.
Studia di farti amare, prima di farti temere.
Temendo sempre il saggio evita tutti i guai.
Temere il peggio spesso cura il peggio.
Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già morto per tre quarti.
Temere l'amore è temere la vita, e chi teme la vita è già per tre quarti morto.
Temere l'ironia, è temere la ragione.
Temere la morte è far professione d'ateismo.
Temere la morte è più doloroso di morire.
Temere la vertigine, anche se non soffri di vertigine. È il solo modo per nutrire l'emozione, ultima possibilità di vita che ti resta.
Temere, ardire, desiderare, adirarsi, aver pietà, e in generale provar piacere e dolore è possibile in maggiore o minore misura, e in entrambi i casi non bene. Al contrario, provare queste passioni quando è il momento, per motivi convenienti, verso le persone giuste, per il fine e nel modo che si deve, questo è il mezzo e perciò l’ottimo, il che è proprio della virtù.
Temi chi ti teme, anche se questi fosse una mosca e tu un elefante.
Temi il galantuomo quando è affamato, e la persona gretta quando ha lo stomaco pieno.
Temiamo tutto in quanto mortali, ma desideriamo tutto come se fossimo immortali.
Temo l'amore della donna più dell'odio dell'uomo.
Timore e avventura navigano insieme.
Trovo molto meno difficoltà a strozzar la gente che a temerla.
Tutte le persone timorose minacciano con facilità: sentono che le minacce avrebbero un grande effetto su di loro.
Tutte le volte che ti trovi in angustie, ciò è perché tu ti dimentichi della natura; crei infatti a te stesso timori e desideri che non hanno limite.
Tutti amano i buoni, ma li sfruttano. Tutti detestano i cattivi, ma li temono e li ubbidiscono.
Tutti gli oppressi sanno di dover temere i tribunali e di solito ne stanno alla larga.
Tutto ciò che è incerto è in balia delle congetture e dell'arbitrio di un animo terrorizzato. Perciò niente è così dannoso, così irrefrenabile come il panico; le altre forme di timore sono irrazionali, questa è dissennata.
Tutto è tentazione per chi la teme.
Un amante teme tutto quello che crede.
Un bambino che si è scottato teme il fuoco.
Un uomo che teme di soffrire soffre già quel che teme.
Un uomo coraggioso deve sempre dimostrarsi affabile, e farsi piuttosto rispettare che temere.
Un uomo si avvia verso il sapere come se andasse in guerra, con attenzione, timore, rispetto e assoluta sicurezza. Andare verso il sapere o andare in guerra in condizioni diverse da questa è un errore, e chiunque lo commetta se ne pentirà per il resto della vita.
Vale meno di uno schiavo il padrone che teme gli schiavi.
Voi avete una vita perfettamente equilibrata quando la maggior parte di ciò che temete ha la palpitante prospettiva dell'avventura.
È dunque felice una vita consona alla propria natura. Questo può accadere solo se, prima di tutto, la mente è sana anzi nel pieno possesso delle sue facoltà, se è veramente forte, decisamente paziente, adattabile alle circostanze, attenta al corpo e a tutto ciò che lo riguarda ma senza ansie, amante dei vantaggi che migliorano la qualità della vita ma con distacco e pronta a servirsi dei doni della sorte senza diventarne schiava. Capisci da te, anche se non aggiungo altro, che ne deriva una serenità durevole e la libertà, se si sono rimosse le cause dell'irritazione o del timore.
È dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.
È il timore incessante della paura, la paura della paura che modella il viso dell'uomo coraggioso.
È l'ignoto che temiamo, quando guardiamo la morte e il buio, nient’altro.
È la più grande di tutte le debolezze quella di temere troppo di apparire debole.
È molto più sicuro essere temuti che amati.
È più sicuro allevare i bambini con l'onore e l'esempio, che col timore e il castigo.
È proprio del saggio temere il nemico, anche se è dappoco.
È stupido temere ciò che non puoi evitare.
È tanta la stupidità, anzi la follia degli uomini, che alcuni sono spinti alla morte dal timore della morte.
È un ben triste stato d'animo quello di chi desidera poche cose e ne teme molte.