Passione

Aforismi

Storia

A differenza della natura, la storia è piena di eventi.
Abbiamo bisogno della storia, non perché ci dica cosa è successo o per spiegare il passato, ma per far vivere il passato così che possa spiegarci come rendere possibile il futuro.
Abbiamo paura di perdere soltanto ciò che possediamo, sia esso la nostra vita o i nostri poderi. Ma la paura passa quando ci rendiamo conto che la nostra storia e la storia del mondo sono state scritte dalla stessa Mano.
Alla scuola spetta il compito di inserire l’allievo dentro la storia e dentro la cultura di un borgo, di una città, di una nazione e del mondo intero.
Ben poche cose accadono al momento giusto, e il resto non accade affatto. Lo storico coscienzioso correggerà questi difetti.
C'è più onestà e rigore nelle scienze occulte che nelle filosofie che assegnano un "senso" alla storia.
C'è una cosa che nel corso della storia non cambierà mai: chi ha soldi ne vuole ancora di più; non li ha mai regalati, e non lo farà mai.
C'è una storia nella vita di tutti gli uomini.
Capire la storia significa mettersi dal punto di vista di chi ha vissuto gli venti mentre questi accadevano.
Caratteristica dello storico è la nonchalance con cui ti prende un individuo e te lo deposita in una tendenza, come una casa trascinata qua e là da un tornado.
Cercare un senso nella storia è come cercare nelle nuvole forme di leoni o di montagne.
Che cos'è la storia, se non una favola su cui ci si è messi d’accordo?
Che cos'è uno storico? Uno che scrive troppo male per poter collaborare a un quotidiano.
Che gli uomini non imparano molto dalle lezioni della storia è la più importante di tutte le lezioni di storia.
Che l'uomo non impari abbastanza dalla storia è l’unica cosa che della storia probabilmente si ripete.
Chi legge la storia, se non gli storici quando correggono le loro bozze?
Chi non ha nessuna sensibilità per la Storia è come un uomo senza il senso dell'udito o della vista.
Chi non s'intende di economia non capisce affatto la storia.
Chiunque può fare la storia. Solo un grande uomo può scriverla.
Ci sono sempre quattro versioni di ogni storia: la tua versione, la loro, la verità, e ciò che è davvero successo.
Ci sono state, e ci sono, molte buone ragioni per liberarsi dello storicismo; ma è illusorio ogni tentativo di liberarsi della storia.
Ci vuole un bel pò di storia per spiegare un pò di tradizione.
Ciascuno di noi è figlio del proprio tempo, vulnerabile alla storia.
Ciò che l'esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa edotti.
Ciò che è fittizio in un racconto non è la storia, ma il metodo tramite il quale i pensieri si trasformano in azioni, un metodo che non accade nella vita quotidiana.
Come già tutti i secoli e millenni che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: "agli uni il potere, e agli altri la servitù".
Cos'è la storia, dopo tutto? La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.
Crea una storia stupefacente che un giorno sarà raccontata.
Dato che la storia non ha valore scientifico, il suo scopo è puramente educativo.
Deve la storia essere veramente lo specchio della vita umana, non per narrare asciuttamente i casi occorsi a un principe o a una repubblica, ma per avvertire i consigli, i partiti ed i maneggi degli uomini, cagione poi delle felici od infelici azioni.
Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti, tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, una volta di più, la capacità del popolo di costruire la propria storia.
Erano convinti che la storia si schierasse automaticamente dalla parte delle cause più nobili. Molti di loro hanno pagato quella fede con la vita.
Fare il proprio dovere, non esagerare, opporre la pazienza all'angoscia della storia e della vita.
Felice il popolo i cui annali sono vuoti nei libri di storia.
Felice è il popolo la cui storia si legge con noia.
Finché l'eterno e lo storico rimangono esteriori l'uno all'altro, lo storico non è che l'occasione.
Forse ci sono dei periodi, nella nostra storia, in cui per guardare avanti bisogna voltarsi.
Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.
Gli anni della storia sembrano lunghi e lontani, ma in realtà non sono che un soffio, e gli avvenimenti apparentemente dispersi in quella dimensione della storia che è il tempo sono in realtà vicini e collegati da quel misterioso robustissimo filo che è la memoria degli uomini.
Gli indifferenti non hanno mai fatto la storia, non hanno mai neanche capito la storia.
Gli uomini non fanno la storia, ma è statista quell'uomo che, sentendo frusciare accanto a sé il mantello della storia, sa afferrarlo.
I bambini non danno retta all'esperienza dei genitori e le nazioni ignorano la storia. Le brutte lezioni vanno sempre imparate da capo.
I generali non sanno che le battaglia le vincono gli storici.
I giornali quotidiani sono la sfera dei secondi dell'orologio della storia. Quest'ultima non soltanto è stata fabbricata di solito con metalli meno nobili di quelli delle altre due sfere, ma ben di rado indica il tempo giusto.
I grandi avvenimenti della storia hanno luogo senza che la maggior parte della gente se ne accorga.
I libri di storia vanno considerati come opere di pura immaginazione. Sono racconti fantastici di fatti mal osservati, accompagnati da spiegazioni inventate a cose fatte. Se il passato non ci avesse trasmesso le sue opere letterarie, artistiche e monumentali, non conosceremmo nulla di vero.
I libri sono vettori di civiltà. Senza i libri, la storia è muta, la letteratura ottusa, la scienza zoppa, il pensiero e la speculazione a un punto morto.
I matti non hanno né passato né futuro, ignorano la storia, sono soltanto momentanei, attori del loro delirio che ogni secondo detta, ogni secondo muore.
I monumenti, le statue, le iscrizioni e così pure la storia sono forme di protesta contro il nulla che segue la morte.
I popoli felici non hanno storia. La storia è la scienza dell'infelicità degli uomini.
I se e i ma non fanno la Storia, ma solo il destino di ogni uomo.
I tempi primitivi sono lirici, i tempi antichi sono epici, i tempi moderni sono drammatici.
I tempi sono tre: presente del passato, presente del presente, presente del futuro. Questi tre tempi sono nella mia anima e non li vedo altrove. Il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro, che è l'attesa.
I vincitori fanno la storia e i vinti la morale.
Ignorare quello che è avvenuto prima della nostra nascita equivale a rimanere sempre bambini.
Il carattere non può svilupparsi nella comodità e la storia della razza umana è la storia di persone ordinarie che hanno superato le loro paure e realizzato cose straordinarie.
Il concetto di governance proclama la fine della storia.
Il fascino della storia e della sua enigmatica lezione consiste nel fatto che, di secolo in secolo, non cambia nulla, eppure tutto è completamente diverso.
Il fascino della storia, come quello del mare, risiede in ciò che cancella: l'onda che sopraggiunge fa sparire dalla sabbia la traccia della precedente.
Il gioco della storia viene solitamente praticato dai migliori e dai peggiori sulle teste della maggioranza che sta nel mezzo.
Il giudizio della storia non è ciò che si vedrà domattina in televisione, ma quello che si troverà sui libri di storia tra 50 o 100 o più anni da ora.
Il male è il motore della storia.
Il mito è più vero della storia. Ciò che è storico è realmente accaduto una volta, ciò che è mitico accade realmente ogni giorno.
Il nostro unico dovere nei confronti della storia è di riscriverla.
Il pettegolezzo è delizioso! La storia è soltanto pettegolezzo. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla morale.
Il presente si degrada, prima in storia, poi in nostalgia.
Il primo dovere dello storico è non tradire la verità, non tacere la verità, non essere sospettabile di partigianerie o di rancori.
Il problema con le 'lezioni della storia' è che di solito le comprendiamo dopo averci sbattuto la faccia contro.
Il problema della storia dell'uomo è che non porta da nessuna parte se non verso la morte sicura dell'individuo, e questa è una cosa brutta e monotona, una semplice questione di nettezza urbana.
Il rispetto per il passato, ecco il tratto che distingue l'istruzione dalla barbarie; le tribù nomadi non hanno né storia né nobiltà.
Il romanziere è lo storico del presente, mentre lo storico è il romanziere del passato.
Il romanzo è la storia degli uomini, e la storia il romanzo dei re.
Il senso della storia si conquista facendone un po'.
Il talento dello storico sta nel fare un insieme vero con degli elementi che sono veri solo a metà.
Il tempo per trarre una lezione dalla storia è sempre a portata di mano per coloro che sono saggi.
Il tramonto di una storia nasce dall'alba di una coscienza.
Il vero inchiostro usato per scrivere la storia è semplice, fluido pregiudizio.
Il vero protagonista della storia che abbiamo vissuto non siamo noi, è la storia che abbiamo vissuto.
Il vero teatro della storia è l'area temperata.
Imparare dalla storia che da essa non c'è niente da imparare.
In realtà non c'è nessuna storia dell'umanità, c'è soltanto un numero illimitato di storie, che riguardano tutti i possibili aspetti della vita umana. E uno di questi è il potere politico.
In tutta la storia dell'umanità le persone contrarie alla vita hanno vinto, e continueranno a vincere finché ai giovani si ingegnerà ad adattarsi alle attuali concezioni degli adulti.
Ingannatrice beffarda dei suoi idolatri, la storia si rivela solo a chi la avversa, perfetto storico non può essere che l'antistoricista.
Io sono ciò che il tempo, le circostanze, la storia, hanno fatto di me, sicuramente, ma io sono anche molto più di quello. E così noi tutti.
L'antichità è l'aristocrazia della storia.
L'assassinio non ha mai cambiato la storia del mondo.
L'attesa dell'ineluttabile esercita un fascino specifico, ma nasce da una lettura retrospettiva della storia che nega l’esistenza del futuro come apertura sul radicalmente nuovo.
L'avidità, la follia e l'attrazione per il sangue sono una costante della storia, e questa è una cosa che persino Dio, che sa tutto quel che si può sapere, sembra incapace di modificare.
L'elemento storico nelle cose non è che l'espressione della sofferenza passata.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva; la storia insegna, ma non ha scolari.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
L'indifferenza è il peso morto della storia.
L'intero corso della storia dell'umanità può dipendere da un cambiamento nel cuore di un individuo solitario e anche umile, perché è nella mente solitaria e nell'anima dell'individuo che la battaglia tra il bene e il male viene intrapresa ed alla fine vinta o persa.
L'ironia della storia capovolge ogni cosa. Noi, i rivoluzionari, i sovversivi, prosperiamo meglio coi mezzi legali che coi mezzi illegali e la sommossa.
L'unico dovere che abbiamo nei confronti della storia è quello di riscriverla.
L'uomo ha storia solo perché ciò che farà non si può calcolare precedentemente secondo nessuna teoria.
L'uomo non ha una natura ma una storia. L'uomo non è altro che un dramma. La sua vita è qualcosa da scegliere, costruire mentre procede. L’essere umani consiste in quella scelta e in quella inventiva. Ogni essere umano è il romanziere di se stesso, e sebbene possa scegliere tra essere uno scrittore originale o uno che copia, non può evitare di scegliere. È condannato ad essere libero.
L'uomo non è del tutto colpevole, poiché non ha cominciato la storia; né del tutto innocente, poiché la continua.
L'uomo è una creatura che crea la storia e che non può ripetere il proprio passato né lasciarselo alle spalle.
La bestialità s'è infilata dei guanti sulle zampe. Questo è il risultato di tutta la storia universale.
La crisi politica del capitalismo riflette la crisi generale della cultura occidentale, che si manifesta in una diffusa sensazione di incapacità a comprendere il corso della storia o a gestirlo secondo una linea razionale.
La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia.
La gente pensa che la storia abbia il respiro lungo, ma la storia, in realtà, ti si para davanti all’improvviso.
La grande storia vera è quella delle invenzioni. Sono le invenzioni quelle che provocano la storia, sul fondo dei dati statistici, biologici e geografici.
La guerra più difficile per l'essere umano è la guerra contro se stesso. La storia è piena di uomini e di donne che hanno vinto il mondo ma che sono crollati di fronte a loro stessi e alle loro debolezze.
La guerra vera non comparirà mai nei libri.
La memoria storica è conoscenza, è pietas, è ricerca dei significati e della loro gerarchia, e la sua perdita significa imbecillità.
La nostra conoscenza della storia non si riferisce alla storia reale, ma a quella creata dai media.
La nostra storia è la storia della nostra anima; e storia dell'anima umana è la storia del mondo.
La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia.
La politica è la storia in azione. Ma il grande disegno politico, che darebbe unità e speranza, dov'è?
La rivoluzione è l’ispirazione frenetica della storia.
La storia autentica può essere fatta soltanto da uomini liberi. La storia è l’impronta che l’uomo libero dà al destino.
La storia avrebbe dovuto essere scritta come la filosofia.
La storia cambia per l’azione più che per i pensieri: i pensieri debbono tradursi in comportamento.
La storia ci dice che la guerra è il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse è il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.
La storia ci ha insegnato che spesso la menzogna la serve meglio della verità.
La storia ci insegna che gli uomini e le nazioni si comportano più saggiamente una volta che hanno esaurito tutte le alternative.
La storia ci insegna che quando una razza barbarica si confronta con una cultura dormiente, i barbari vincono sempre.
La storia ci insegna che tutte le volte che un atteggiamento psicologico assume valore collettivo, cominciano a pullulare gli scismi. Il fenomeno assume la massima evidenza nella storia delle religioni. Un atteggiamento collettivo, anche se necessario, rappresenta sempre una minaccia per l'individuo.
La storia degli uomini è un attimo tra due passi di un viandante.
La storia dei perdenti non ha mai interessato nessuno e l’umanità è destinata comunque a perdere, anche perché la vittoria non può esistere.
La storia del genere umano diventa sempre più una gara fra l'istruzione e la catastrofe.
La storia del mondo la storia di temperamenti in contrasto.
La storia del mondo non è altro che il progresso della consapevolezza della libertà.
La storia del mondo non è altro che la biografia di grandi uomini.
La storia del mondo è fatta da minoranze, se nelle minoranze numeriche si incorpora la maggioranza della volontà e della forza di decisione.
La storia del mondo è la storia di pochi privilegiati.
La storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia.
La storia dell'umanità è la storia dei suoi traumi, cioè dei suoi viaggi fuori da un ennesimo feto verso la speranza di un'ennesima sopravvivenza.
La storia dell'umanità è quasi totalmente una narrazione di progetti falliti e speranze deluse.
La storia dell'umanità è scritta assai più col sangue e le lacrime, che colle carezze e i sorrisi. Per un bacio quante maledizioni, per un benefizio quanti delitti.
La storia della civiltà non è altro che la storia delle illusioni escogitate dall'uomo per nascondersi la mancanza di senso del mondo.
La storia della razza umana è la storia di uomini e donne che si sottovalutano.
La storia della razza umana, e l'esperienza individuale di ciascuno di noi, sono completamente punteggiate dall'evidenza che una verità non è difficile da uccidere e che una menzogna ben detta è immortale.
La storia deve essere ciò da cui siamo fuggiti. È ciò che eravamo, non ciò che siamo. La storia è ciò che non dobbiamo fare mai più.
La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
La storia grande è uno spostamento piccolo nella tua vita. È la storia piccola della tua vita a essere grande.
La storia ha dimostrato che i vincitori più degni di nota hanno incontrato di solito ostacoli strazianti prima di trionfare. Hanno vinto perché si sono rifiutati di lasciarsi sconfiggere dalle sconfitte.
La storia insegna che dalla storia non si impara niente.
La storia insegna che la storia non insegna nulla.
La storia insegna che la storia vien fatta dai posteri. L'avvenire crea il passato.
La storia mondiale è la corte di giustizia del mondo.
La storia non esiste. Il passato è solo uno strumento del presente e come tale è raccontato e semplificato per servire gli interessi di oggi.
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
La storia non si ripete mai.
La storia non si ripete, quello che si replica è sempre la stupidità umana.
La storia non si ripete. Sono gli storici che si ripetono.
La storia non è altro che una compilazione delle deposizioni fatte dagli assassini circa le loro vittime e se stessi.
La storia non è che un quadro di delitti e sventure.
La storia non è ciò che è successo. La storia è solo quello che gli storici ci dicono.
La storia non è fatta per rassicurare l'uomo, ma per allertarlo.
La storia non è forse, in ultima istanza, il risultato della nostra paura della noia, di quella paura che ci farà sempre prediligere il piccante e la novità del disastro, e preferire qualsiasi disgrazia al ristagno?
La storia non è il terreno della felicità. I periodi di felicità sono in essa pagine vuote.
La storia non è meccanica, perché gli uomini sono liberi di cambiarla.
La storia non è nulla, se non è l'esperienza e la scuola del genere umano.
La storia non è, naturalmente, un libro di cucina che offre ricette conosciute. Essa insegna per analogie, non per massime.
La storia può essere concepita e raccontata in modo tale che, attraverso i singoli episodi di individui, il suo significato essenziale e la sua connessione necessaria segretamente vi traspaiano.
La storia sarà gentile con me, poiché intendo scriverla.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
La storia si ripete, e com'è vero che un uomo è un uomo, la storia è l’ultimo posto dove andrà a cercare le sue lezioni.
La storia stende sopra la lotta delle coscienze uno strato di eventi. In questo strato vibrano vittorie e sconfitte. La storia non le ricopre, anzi le fa risaltare.
La storia torna sui propri passi ma a ogni giro della spirale si arricchisce di altri elementi. Per questo ci sarà sempre una musica nuova, generata non da drastiche rivoluzioni, ma da morbide evoluzioni a partire da ciò che è stato e ciò che è intorno.
La storia umana di ogni epoca è rossa di sangue, avvelenata di odio e macchiata di crudeltà, ma è solo dai tempi della Bibbia che queste caratteristiche non hanno avuto limiti.
La storia umana, tra salvezza e perdizione, è ambigua. Non sappiamo neppure se siamo noi i padroni del nostro destino.
La storia universale è quella di un uomo solo.
La storia universale è un'alternanza di divastazioni e di lifting che ne spianano le cicatrici, protesi che compensano le mutilazioni, deodoranti spruzzati sul tanfo del sangue.
La storia è come la Bibbia, ma noi storici non siamo preti infallibili della sua esposizione. Il nostro compito è quello di insegnare alle persone a interpretare la storia e a rifletterci sopra in modo autonomo.
La storia è come una distillazione del pettegolezzo.
La storia è davvero poco più che il registro dei crimini, delle follie e delle sventure del genere umano.
La storia è disseminata di gente in gamba, che tentando di risolvere i problemi ne ha solo creati di peggiori.
La storia è esitante come una fanciulla dinanzi a una romantica dichiarazione d’amore.
La storia è fatta dai vincitori.
La storia è fatta di shock successivi, è la messa in conto di sfide.
La storia è fatta di verità immutabili velate in circostanze sempre mutevoli.
La storia è il racconto dei fatti, e i racconti sono la storia dei sentimenti.
La storia è il romanzo che è stato; il romanzo è storia che avrebbe potuto essere.
La storia è in ogni occasione la registrazione di ciò che un'età trova degno di nota in un'altra.
La storia è l'antidoto all'utopia.
La storia è l'arte che non rinnega la conoscenza dei fatti.
La storia è l'essenza di innumerevoli biografie.
La storia è la continuazione della zoologia.
La storia è la maestra delle azioni nostre.
La storia è la memoria di un popolo, e senza una memoria, l'uomo è ridotto al rango di animale inferiore.
La storia è la scienza delle cose che non si ripetono.
La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.
La storia è maestra di vita.
La storia è nostra e la fanno i popoli.
La storia è orrenda senza humour.
La storia è più o meno una cretinata. È tradizione. Noi vogliamo vivere nel presente, e la sola storia valga un fottuto centesimo è la storia che noi facciamo oggi.
La storia è politica sperimentale.
La storia è quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione.
La storia è semplicemente un elenco di sorprese. Può solo prepararci ad essere sorpresi ancora di nuovo.
La storia è sempre l'interpretazione del presente.
La storia è sempre più complessa dei programmi.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzio dell'antichità.
La storia è un bagno di sangue.
La storia è un catasto di fallimenti. Ognuno ne cava una sua versione inservibile.
La storia è un grande presente, e mai solamente un passato.
La storia è un possente dramma, rappresentato nel teatro del tempo, con dei soli come lampade, e l'eternità come sfondo.
La storia è un tornare indietro per andare avanti.
La storia è una camera di rianimazione ed è facile sbagliare dose e mandare all'altro mondo i pazienti che si devono salvare.
La storia è una crosta di sangue.
La storia è una dimensione fondamentale dello spirito umano e delle società.
La storia è una galleria di quadri dove ci sono pochi originali e molte copie.
La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato.
La storia è una monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi.
La storia è una rassegna di rivoluzioni.
La storia è una sola, tempo che passa.
La storia, che irascibile e bugiarda vecchia signora.
La storia, come un idiota, meccanicamente si ripete.
La storia, nonostante il suo dolore lacerante, non può essere non vissuta, ma se affrontata con coraggio, non ha bisogno di essere vissuta nuovamente.
La storia, quella cosa scritta da vecchi uomini amareggiati.
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
La storia, subita dagli uomini come falsa coscienza, cioè nelle forme delle ideologie, può essere fatta dagli uomini nella piena consapevolezza delle loro azioni.
La storia, una distillato di rumori.
La verità della storia sta nei dettagli, e io non ho altra scelta che raccontarla esattamente come si è svolta.
La verità storica è un valore in sé. Soltanto un regime che la riconosce può apprendere dal passato.
Le cose migliori nella storia sono compiute da persone che si sono stancate di essere prese in giro.
Le due scienze più tristi: la psichiatria e la storia: una studia le debolezze dell'individuo, l'altra le debolezze dell'umanità.
Le storie interessanti non parlano mai dei successi continui, ma piuttosto delle sconfitte spettacolari.
Lo storico non deve cercare la verità, se vuole essere onesto; poiché, se si preoccupa della verità, falsificherà i fatti.
Lo storico non ha a che fare con ciò che è irripetibile, ma con ciò che, nell'irripetibile, ha un carattere generale.
Lo storico è parte della storia. L'angolo visuale da cui egli guarda il passato è determinato dalla posizione che egli occupa nel corteo.
Lo storico è un artigiano della memoria.
Lo storico è un profeta che guarda all'indietro.
Lottare significa mescolare la propria vita al piú vasto flusso della storia.
Lunga è la via dell'insegnare per mezzo della storia, breve ed efficace per mezzo dell'esempio.
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, e il peccato fu creder speciale una storia normale. Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo, sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo. E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa; siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.
Mentire riguardo al futuro produce la storia.
Nel corso della storia, è stata l'inattività di coloro che avrebbero potuto agire; l'indifferenza di coloro che avrebbero dovuto saperlo più degli altri; il silenzio delle voci quando più erano importanti; che ha reso possibile il trionfo del male.
Nel tumulto degli uomini e degli avvenimenti, la solitudine era la mia tentazione. Adesso è la mia compagna. Che altra soddisfazione si può cercare quando si è incontrata la storia?
Nell'analizzare la storia evita di essere profondo perchè spesso le cause sono proprio superficiali.
Nella dimensione del cosmo e nel tragitto della storia siamo insignificanti, dopo la nostra morte tutto continua uguale.
Nella storia contano anche i fatti non avvenuti.
Nella storia del mondo ci sono avvenimenti misteriosi, ma non insensati.
Nella storia e nella filosofia lo scetticismo è una virtù.
Nella storia il senso di annientamento è sempre preparato da una degenerazione interna, da una diminuzione della vita. Solo allora un trauma esterno pone fine al tutto.
Nella storia non ci sono eventi iniziali, ma solo eventi finali.
Nella vita e nella storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura. Casi in cui aver paura è immorale e incivile.
Nelle pagine della storia, di tanto in tanto, il fato si ferma a guardarti e ti tende la mano.
Nessun grand'uomo vive invano: la storia del mondo non è che la biografia degli uomini grandi.
Nessuna storia è mai perfetta e c’è sempre qualcosa che dobbiamo essere disposti a perdere di noi stessi per poter poi trovare qualcosa di più grande e ancora sentirci a casa.
Noi tutti abbiamo creduto di poter trattare la storia come un esperimento di fisica. La differenza è che in fisica si può ripetere l'esperimento migliaia di volte, ma nella storia si può farlo solo una volta.
Noi viviamo in contemporanea tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro, che è l'attesa.
Non basta dire che la storia è il giudizio storico, ma bisogna soggiungere che ogni giudizio è giudizio storico, o storia senz'altro.
Non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici.
Non c'è niente di nuovo nel mondo, eccetto la storia che non conosci.
Non ci può essere nessuna storia del passato così come questo veramente accadde. Ci possono essere solo interpretazioni storiche, e nessuna di questa è definitiva, e ogni generazione ha il diritto di crearsi le sue proprie interpretazioni.
Non credo al caso. Nella storia ci sono soltanto degli incontri. Il caso non esiste.
Non esiste la Storia, entità misteriosa scritta con la lettera maiuscola. Sono gli uomini, finché essi sono davvero uomini, che fanno e disfanno la storia.
Non esiste una storia nel senso in cui ne parla la maggior parte delle persone, e questa è almeno una ragione per cui io dico che la storia non ha alcun senso.
Non il progresso, né l'evoluzione biologica, né il fatto economico, né alcun altro dei motivi che di solito si adducono da parte degli storici delle varie scuole, era la molla della storia, bensì la noia.
Non possiamo fare la storia ma solo sperare che si sviluppi.
Non s'impara la storia solo per sapere quello che è successo ma per trovare in essa una maestra dell'avvenire.
Non sarà che la storia orrenda dell'umanità è iniziata con una sorsata di latte di lupa?
Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.
Non si cambia il corso della storia girando contro la parete il diritto dei ritratti.
Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia.
Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta.
Non è affatto vero che la storia è fatta delle menzogne dei vincitori. È fatta piú dei ricordi dei sopravvissuti, la maggior parte dei quali non appartiene né alla schiera dei vincitori né a quella dei vinti.
Ogni osservazione della storia ispira una fiducia che non dovremo errare per molto, che le cose si aggiusteranno.
Ogni persona è dotata di strani poteri. Ogni uomo, ogni donna e ogni bambino può modificare il cammino della storia.
Ogni piccola decisione che prendiamo cambia la storia del mondo.
Ogni storia vera contiene un insegnamento; può capitare tuttavia, che il tesoro sia ben nascosto e, una volta trovato, risulti esiguo e insignificante, un grinzoso gheriglio rinsecchito che miseramente ripaga la fatica di schiacciare la noce.
Ogni vera storia è sempre autobiografica.
Per essere dei grandi leader è necessario diventare studiosi del successo e il miglior modo che conosco è quello di conoscere la storia e la biografia degli uomini che già hanno avuto successo. Così la loro esperienza diventa la mia esperienza.
Per non far conoscere la storia non serve più bruciare i libri, basta far passare la voglia di leggere.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
Più si vedono da vicino i fenomeni storici, meglio si scorge che le rivoluzioni le hanno sempre fatte la borghesia o parte di essa. Il popolo è buono a compiere soltanto delle jacqueries, che non concludono.
Pochi avranno la grandezza per raggiungere la storia, ma ciascuno di noi può agire per cambiare qualcosa nel mondo, e nell'insieme di tutte queste gesta sarà scritta la storia di questa generazione.
Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione.
Può andar la storia contro la corrente delle coscienze?
Qualsiasi cosa tranne la storia, perché la storia è sempre sbagliata.
Qualsiasi evento storico, per quanto nefasto possa essere, è sempre posto su di una via che porta al positivo, ha sempre un significato costruttivo.
Quando consideriamo la storia come un simile mattatoio, in cui sono state condotte al sacrificio la fortuna dei popoli, la sapienza degli stati e la virtù degli individui, il pensiero giunge di necessità anche a chiedersi in vantaggio di chi, e di quale finalità ultima, siano stati compiuti così enormi sacrifici.
Quando si tratta di storia antica, non si può fare storia perché manchiamo di documenti. Quando si tratta di storia recente, non si può fare storia perché trabocchiamo di documenti.
Quando una persona è abbastanza fortunata da vivere all’interno di una storia, da vivere in un mondo immaginario, i dolori di questo mondo svaniscono. Perché fino a quando la storia continua, la realtà non esiste piú.
Quante volte s'è vista condannare la verità! È triste ma purtroppo vero che l'uomo non impara niente dalla storia.
Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce.
Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce.
Quell'enorme mucchio di polvere chiamato storia.
Quelli che dicono che è una lunga storia in realtà vogliono dire che la storia è stupida e corta, che sono troppo imbarazzati e che non gli va di raccontarla.
Questa nostra epoca difetta di stile perché difetta di unità spirituale. Qui sta la tragedia del nostro tempo rispetto ad altri della storia più felici.
Rubare la vera storia è come rubare una parte della personalità di ognuno. È un crimine. La nostra memoria è composta da una combinazione di memoria individuale e memoria collettiva. Le due sono strettamente intrecciate. E la storia è la memoria collettiva. Quando questa viene rubata, o riscritta, non siamo piú in grado di sapere chi siamo.
Sarebbe una buona idea se i diversi paesi del mondo si scambiassero di tanto in tanto i libri di storia, giusto per vedere che cosa fanno gli altri popoli con la stessa serie di fatti.
Scrivere la storia è un modo per sbarazzarsi del passato.
Se la storia passata fosse tutto quello che c'è nel gioco, le persone più ricche sarebbero i librai.
Se nega ogni trascendenza la storia si suicida. Se la realtà è solo temporale, il suo luogo è il presente. Il passato è privo di importanza. Perché la storia ci riguardi, qualcosa in essa deve trascenderla: nella storia deve esserci qualcosa di più che la storia.
Se non conosci la storia, sei un perfetto ignorante, sei una foglia che non sa di essere nata dall’albero.
Se non impariamo dalla storia, siamo condannati a ripeterla. Vero. Ma se non cambiamo il futuro, siamo condannati a sopportarlo. E questo sarebbe peggio.
Se pensate di attraversare un momentaccio, date un'occhiata ai libri di storia.
Se potessimo leggere la storia segreta dei nostri nemici, noi troveremmo nella vita di ciascuno dispiaceri e sofferenze tali da disarmare tutta la nostra ostilità.
Se si considera la musica in generale come un'imitazione della storia, l'opera in particolare è un'imitazione della caparbietà umana.
Se una storia è in te, deve venire fuori.
Senza l'enorme forza della stupidità, la storia non potrebbe avanzare, anzi nemmeno durare. Stupidità è l'essenza segreta del Tempo, il suo sortilegio, la sua ipnosi.
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia.
Si possono seppellire i ricordi ma non si può cambiare il corso della storia.
Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi.
Sono la cultura e la storia a dividere i popoli, non la biologia. La biologia ci unisce, e ci unisce anche a molti altri esseri viventi.
Spesso lo storico è soltanto un giornalista voltato all'indietro.
Storia e leggenda sono accomunate da una stessa finalità: tratteggiare l'uomo eterno attraverso gli uomini caduchi.
Storia. Ogni volta che la parola appare, fa capolino la violenza.
Storia. Resoconto per lo più falso di eventi per lo più irrilevanti provocati da sovrani per lo più mascalzoni e da soldati per lo più folli.
Studiare la storia significa abbandonarsi al caos, ma nello stesso tempo conservare la fede nell'ordine e nel senno.
Tutta l'umanità è passione; senza passione, la religione, la storia, i romanzi, l'arte sarebbero inefficaci.
Tutta la storia non è che una lunga ripetizione: un secolo plagia l'altro.
Tutta la storia si risolve agevolmente nella biografia di poche persone vigorose e serie.
Tutta la storia umana è un raschiamento della coscienza e soprattutto della coscienza di ciò che sparisce.
Tutta la storia è la testimonianza del potere delle minoranze, e di minoranze costituite da una sola persona.
Tutti i libri storici che non contengono menzogne sono mortalmente noiosi.
Tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano.
Tutto ciò che l'uomo ha imparato dalla storia, è che dalla storia l'uomo non ha imparato niente.
Un uomo saggio non cerca di accelerare la storia.
Un uomo saggio non cerca di affrettare la storia.
Una buona storia non può essere concepita, deve essere distillata.
Una delle lezioni della storia è che nulla è spesso una buona cosa da fare e sempre una buona cosa da dire.
Una generazione che ignora la storia non ha passato... né futuro.
Una pagina di storia vale un volume di logica.
Una sola cosa che la storia non spiega bene è in che cosa consistono i cattivi governi.
Una storia di fatti particolari è uno specchio che oscura e distorce ciò che potrebbe essere bello; la poesia è uno specchio che rende bello ciò che è distorto.
Una storia è come un treno in corsa: in qualunque punto sali a bordo, prima o poi arrivi a destinazione
Uno storico è un profeta alla rovescia.
Uomini e popoli sono frumento per la storia che li macina, al momento fa male e per terra restano macchie di sangue, poi si ascigugano e il pane che viene fuori è buono.
È come scrivere la storia con una velocità fulminea. Il mio unico dispiacere è che ciò che è accaduto è tutto terribilmente vero.
È per sistemare la storia che si incasina la geografia.
È solo per i deboli di mente che la storia ha sempre ragione.
È tempo che la storia abbandoni lo psicologismo e il soggettivismo in cui si disperdono i più acuti lavori contemporanei e riconosca che la sua missione è quella di ricostruire le condizioni oggettive in cui gli individui, i soggetti umani si trovano immersi.