Passione

Aforismi

Malattia

A forza di credersi malato, lo si diventa.
Ad ammalarsi non può essere l’anima, è il cervello.
Ai postumi l'ardua sentenza.
All'ospedale tutti diventano poveri. Perché sono padroni solo della malattia che si portano addosso.
Anche perseguitato dai guai, e malato e povero e brutto, hai sempre la tua anima da portare a destinazione, come un tesoro su un vassoio.
Aprire l'istituzione non è aprire una porta, ma la nostra testa di fronte a "questo" malato.
Bisogna trarre dalla malattia, specialmente quando non è veramente tale, la maggior dolcezza possibile. Essa ne contiene molta.
Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
Chissa' come la gente moriva prima dell'invenzione di tante malattie.
Ci sono due sole malattie: l'una è cavalcare l'asino mentre lo si cerca, l'altra è cavalcare l'asino e non volerne scendere.
Ci sono malattie mortali e malattie “vitali”. Malattie che paiono mortali conferiscono a volte la vita.
Ci sono molte cose alle quali dover opporre resistenza, ma la malattia non è una di queste.
Ci sono molte malattie che danno forza all'anima.
Ci sono rimedi peggiori della malattia.
Ci sono varie forme di malattia, la vittima delle quali è incapace di dire "No". Alcune di queste forme sono molto più serie di altre, e spesso conducono alla sedia elettrica o al matrimonio.
Ci sono, a livello morale, malattie analoghe a quelle fisiche, che ci lasciano infermi e per sempre sfiniti.
Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandar via l'inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l'inverno, ma l'inverno che causa la neve.
Così come ci sono delle malattie incurabili, c'è una salute irraggiungibile.
Credo che sia importante documentare non solo i momenti felici come i compleanni, ma anche quelli tristi come le operazioni, le malattie e la morte.
Curare una malattia diffusa come il cancro metterebbe a terra l’industria delle assicurazioni sulla vita, e di conseguenza il sistema bancario. Ogni volta che la vita media aumenta di un anno, la crisi finanziaria si fa più profonda.
Curarsi per certe malattie è come imparare a nuotare. In caso di naufragio non serve che a prolungare l'agonia.
Curati ancor prima di ammalarti.
Delle nostre malattie, la più selvaggia è disprezzare il nostro essere.
Dio ha creato le medicine per guarire le malattie, il vino per guarire la tristezza e ha creato i sogni per guidare chi è cieco nel cammino della vita.
Erotismo, sensualità, amore, quando non convergono in una stessa persona non sono altro, isolatamente, che una malattia, un vizio, una stupidità.
Essere ammalato procura delle soddisfazioni che spesso impediscono al paziente di guarire.
Fa bene qualche volta essere malato.
Gli ostacoli sul cammino di colui che desidera ottenere la concentrazione sono: la malattia, la stanchezza, il dubbio, la negligenza, la pigrizia, l'attaccamento agli oggetti dei sensi, la percezione errata, l'incapacità di raggiungere una qualsiasi condizione di astrazione e l'instabilità in ogni condizione ottenuta.
Gli uccelli nati in una gabbia pensano che volare sia una malattia.
Ho scorso l'elenco delle malattie e non vi ho trovato le preoccupazioni e i tristi pensieri: è molto ingiusto.
I malati sono sempre degli ottimisti. Forse l'ottimismo è anch'esso una malattia.
I soldi sono la cosa più importante al mondo. Rappresentano la salute, la forza, l'onore, la generosità, e la bellezza quanto cospicuamente la mancanza di essi rappresenta la malattia, la debolezza, la vergogna, la meschinità e la bruttezza.
Il ciarlatano studia le malattie negli organi colpiti, dove non trova altro che effetti già avvenuti, e rimane sempre un ignorante per quello che riguarda le cause. Il vero medico studia le cause delle malattie studiando l'uomo universale.
Il crimine è una sorta di malattia e dovrebbe essere trattato come tale.
Il denaro non cura la malattia, solo i sintomi.
Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.
Il malato non desidera il medico eloquente.
Il malato più incurabile è quello immaginario.
Il malato è un veggente, nessuno possiede un'immagine del mondo più chiara della sua.
Il movente segreto dei malati mentali è essere innocenti anche se colpevoli. Così, la malattia mentale diventa semplice innocenza.
Il procrastinare è una delle malattie più comuni e più mortali e il suo effetto nefasto sul successo e sulla felicità è molto grande.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
In qualunque malattia è buon segno se il malato serba lucidità e appetito, cattivo segno se gli accade il contrario.
In quante poche case degli amici sceglierebbe di stare un uomo quando è ammalato!
In una gran quantità di casi trattati dai medici, la malattia è curata dalla natura, non da loro.
Io non sono la sola ad essere stanca, malata, triste o ansiosa, io sono tutt'uno con milioni di altri nel corso dei secoli, tutto questo è la vita.
L'ammalato ribelle fa il medico crudele.
L'amore e la compassione aprono il cammino alla nostra vita interiore riducendo lo stress, la sfiducia e la solitudine. Concordo con quanto mi ha recentemente detto un medico occidentale, e cioè che le persone che ricorrono spesso ai termini , e sono più a rischio di attacchi cardiaci.
L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità e di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.
L'entusiasmo applicato ad altro che alle astrazioni è un sintomo di debolezza e di malattia.
L'innamorato geloso sopporta meglio la malattia della sua amante che la sua libertà.
L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un’altra espressione dell’interesse per la vita.
L'irrecuperabilità del malato è spesso implicita nella natura del luogo che lo ospita.
L'orgoglio è la fonte di tutte le malattie, perché è la fonte di tutti i vizi.
L'ossessione di un ricordo è l'inizio preciso di una mente malata.
L'ultimo ritrovato della medicina è sempre una malattia.
La cosa più stupida da dire a un malato è che lo si trova molto bene, che è una fissazione, che tutti stanno un po' giù ecc. La cosa più triste, invece, è quando non te lo dicono più, anzi non sanno bene che dire.
La furia di dominio è di tutte le malattie dello spirito umano la più terribile.
La gelosia è, di tutte le malattie dello spirito, quella alla quale molte cose servono di alimento e nessuna di rimedio.
La gran parte delle malattie che ci colpiscono si sviluppano dalle emozioni represse.
La guerra e la malattia, questi due infiniti dell'incubo.
La linea di demarcazione fra malattia mentale e genio è molto sottile.
La maggior parte delle malattie traggono origine da un dispiacere.
La malattia e l'umore morboso stanno alla radice della nostra stessa società, e intanto chi osa notarlo e indicarlo ha subito contro di sé lo sdegno generale.
La malattia più diffusa è la salute degli imbecilli.
La malattia più pietosa dell'uomo è un cuore meschino.
La malattia spegne in alcuni uomini il coraggio, in altri la paura e perfino l'amore alla vita.
La malattia tornerà nel corpo se l'anima è malata; poiché i peccati della mente sono la causa segreta dei peccati del corpo. Allo stesso modo la povertà e le preoccupazioni torneranno sempre nell'uomo, finché la specie umana resterà sottomessa all'egoismo.
La malattia va affrontata sul nascere.
La malattia è il granello di sabbia intorno a cui l’ostrica fabbrica la perla.
La malattia è il medico più ascoltato: alla bontà, alla scienza si fanno solo promesse; alla sofferenza si obbedisce.
La malattia è il prezzo che l'anima paga per l'occupare il corpo, come un affittuario paga una pigione per l'appartamento che abita.
La malattia è il prezzo che l'anima paga per l'occupazione del corpo, come un inquilino paga la pigione per l'appartamento in cui abita.
La malattia è la più grande imperfezione dell'uomo.
La malattia è la vendetta della natura per aver violato le sue leggi.
La malattia è un caso particolare di nevrastenia: è la nevrastenia nel corpo.
La malattia è un eccesso di capacità.
La malattia è un impedimento per il corpo, ma non necessariamente per la volontà.
La malattia è un male per il malato, ma un bene per il medico.
La malattia è un processo creativo che, se trova un ambiente adeguato, un’attenzione consapevole e una traduzione fedele, può trasformare il soggetto.
La malattia è un processo fisico che dà inizio a quell'uguaglianza che la morte perfeziona.
La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.
La malattia è una cosa che hai, non una cosa che sei.
La malattia è una metafora. È la protesta di un bambino trasformata in rappresentazione.
La malattia è uno stato primordiale, non conosce il pudore.
La malattia, accesso involontario a noi stessi, ci assoggetta alla "profondità", ci condanna ad essa. Il malato? Un metafisico suo malgrado.
La malattia, come ingrandisce le dimensioni di un uomo ai suoi stessi occhi!
La malattia, cronica e degenerativa, ti dà pure qualcosa: sai distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è, sei più sensibile al dolore del mondo, più “intelligente”. Ma non è un grand’affare.
La malattia, la vecchiaia, la morte, tre grandi umiliazione per l'uomo.
La medicina crea persone malate, la matematica persone tristi e la teologia peccatori.
La natura è causa e cura delle malattie.
La noia è la malattia della vita. Uno si fa degli ostacoli per saltarli.
La paura di vivere è la malattia preferita del ventesimo secolo.
La poesia è una malattia del cervello.
La prova migliore del fatto che si è stati veramente ammalati è quella di morire: ciò soddisfa tutte le esigenze scientifiche e amministrative.
La ricerca sulle malattie ha progredito tanto che è quasi impossibile trovare qualcuno che sia completamente sano.
La salute supera tutti gli altri beni esterni, a tal punto, che davvero un mendicante sano è più felice di un re ammalato.
La speranza è necessaria in ogni condizione. Le miserie della povertà, malattia e delle costrizioni potrebbero, senza questo conforto, essere insopportabili.
La tristezza produce anche le malattie.
La tristezza è soltanto malattia e come malattia va sopportata, senza tanti ragionamenti e ragioni.
La vanità è l’unica malattia veramente incurabile del genere umano.
La vecchiaia è di per se stessa una malattia.
La vecchiaia è di per sé una malattia della carne e dello spirito.
Le malattie che sfuggono al cuore divorano il corpo.
Le malattie ci estraniano e nello stesso tempo ci riconciliano con la vita.
Le malattie distinguono l'uomo dalle bestie e dalle piante. L'uomo è nato per soffrire.
Le malattie hanno dei sintomi; i sintomi fanno pensare al fondamento organico di tutto ciò che siamo. Fanno pensare al cervello come a un pezzo di carne.
Le malattie sono le grandi manovre della morte.
Le malattie sono le vacanze dei poveri.
Le malattie sono più intelligenti di noi, trovano la risposta dei nostri problemi prima della ragione.
Le malattie sospendono le nostre virtù e i nostri vizi.
Le malattie, specialmente le lunghe malattie, sono anni di apprendistato dell'arte della vita e della formazione dello spirito.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.
Malanno ben venuto se arriverà solo!
Malattia e solitudine sono affini. Alla minima malattia, l'uomo si sente ancora più solo di prima.
Malattia. Sovvenzione offerta dalla natura alle scuole di medicina. Ricca provvigione per il mantenimento degli impresari di pompe funebri. Sistema di rifornire i vermi delle tombe di carne non troppo secca e dura per scavarvi tunnel e riempirli.
Massima consolazione per un malato è un malato analogo.
Meglio un povero di aspetto sano e forte che un ricco malato nel suo corpo. Salute e vigore valgono più di tutto l'oro, un corpo robusto più di un'immensa fortuna.
Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi.
Molte anime nobili amano il prossimo loro soltanto quando è miserabile, ammalato, agonizzante; quando insomma sono sicure della loro superiorità.
Molte malattie possono essere curate con l'astinenza.
Nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell'amicizia rende possibile resistere, anche se l'amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L'amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce.
Nella vita c'è qualcosa di triste. È difficile dire cosa. Non intendo i dolori che tutti conosciamo, come le malattie e la miseria e la morte. No, è qualcosa di diverso. È qui dentro, qui dentro, fa parte di noi come il respiro.
Nello stato di oscuramento prodotto dall’avvilimento, dalla malattia e dalla colpa, ci fa piacere vedere che per gli altri splendiamo ancora e che essi scorgono in noi il chiaro disco lunare. Per questa via indiretta partecipiamo anche noi alla nostra capacità di illuminare.
No, non è il corpo che è ammalato. È l'anima! Piuttosto che un medico... un confessore.
Non abbiamo tanto paura della malattia e della morte, quanto della noia, della sensazione di non saper che cosa fare del nostro tempo, della sensazione di non divertirci.
Non ci sono malattie, ci sono soltanto malati.
Non fa paura l’isolamento causato da una malattia ma quello causato dal deserto delle emozioni.
Non possiamo prevedere in modo credibile ogni sventura o fortuna. Sappiamo bene che ogni guerra può finire con la nostra morte o con l’annuncio della pace, ogni malattia prevede una guarigione o altra sofferenza, ogni notte di viaggio ci fa sognare una tempesta o una locanda.
Non può esser nota nessuna malattia da cui sia colpito un uomo vivente: poiché ogni uomo vivente ha le sue particolarità e soffre sempre d'una infermità particolare e sua.
Ogni paziente dovrebbe sentirsi un po' meglio dopo la visita del medico, a prescindere dalla natura della sua malattia.
Onorevole è il suicidio nel momento in cui la malattia rende la morte preferibile alla vita.
Per il corpo ammalato occorre il medico, per l'anima l'amico: la parola affettuosa sa curare il dolore.
Per l'umanità l'acqua è una forza di cambiamento sociale: una preziosa risorsa della quale far tesoro, da proteggere e usare saggiamente, perché l'alternativa è la privazione, la malattia, il degrado ambientale, il conflitto e la morte.
Per le malattie estreme i trattamenti estremi sono i più efficaci.
Per malattia si deve intendere un intempestivo approssimarsi della vecchiaia, della bruttezza e dei giudizi pessimistici cose che sono in relazione fra loro.
Perfino essere malato è piacevole quando sai che ci sono persone che aspettano la tua guarigione come una festa.
Quando ci si trova con dei malati il metodo migliore da adottare è pretendere di essere sani.
Quando nelle malattie le lacrime sgorgano volontariamente dagli occhi, è un buon segno, se involontariamente, un cattivo segno.
Quasi tutti gli uomini muoiono dei loro rimedi, non delle loro malattie.
Quasi tutti i dottori hanno la loro malattia preferita.
Quegli stessi che credono grave, o maggiore che non è, ogni leggera malattia che loro sopravviene, caduti in qualche malattia grave o mortale, la credono leggera, o minore che non è. E la cagione d'ambedue le cose è la codardia che gli sforza a temere dove non è timore, e a sperare dove non è speranza.
Quell'agente patogeno, mille volte più virulento di tutti i microbi, l'idea di essere malati.
Quelle che chiamiamo malattie sono semplicimente sintomi di condizioni mentali.
Questo meccanismo delle otto ore di lavoro ogni giorno, produce da sempre tensioni sociali, nevrosi, depressioni, malattie e soprattutto la sensazione precisa di perdere per sempre l’occasione della vita.
Rifiutati di essere malato. Non dire mai alla gente che sei malato; non rassegnarti mai. La malattia è una di quelle cose che un uomo dovrebbe combattere al suo sorgere.
Salute e malattia sono la stessa cosa, azione vitale volta a preservare, mantenere e proteggere il corpo. Non c'è più ragione di trattare la malattia di quanta non ce ne sia per trattare la condizione di salute.
Sbaglia l'ammalato che lascia i suoi averi in eredità al medico.
Se conosciamo l'anatomia dell'uomo interiore, possiamo vedere la natura delle sue malattie al pari dei rimedi. Ciò che vediamo con gli occhi esterni è l'ultima materia.
Se dipendesse da me renderei contagiosa la salute invece che la malattia.
Se la malattia e la tristezza sono contagiose, non c’è niente al mondo così irresistibilmente contagioso come il riso e il buonumore.
Se tutti gli uomini fossero ragionevoli, non ci sarebbero fra loro che i mali naturali e inevitabili, quali le malattie, la vecchiaia e la morte.
Senza creatività il mondo funziona assai male. La maggior parte delle malattie deriva dalla mancanza di creatività e i problemi sociali presenti nel mondo sono dovuti a tale carenza.
Si credeva che Apollo, dio della medicina, fosse anche quello che mandava le malattie: in origine i due mestieri ne formavano uno solo; è ancora così.
Sia il sonno che l'insonnia, oltre la giusta misura, sono malattie.
Solo i malati si sentono esistere.
Trarre dalla malattia, specialmente quando non è veramente tale, la maggior dolcezza possibile. Essa ne contiene molta.
Tutti si arrogano diritti su un malato: preti, medici, domestici, estranei, amici. Perfino la sua infermiera si crede in diritto di comandargli.
Una delle esperienze più sublimi che mai possiamo avere è quella di alzarsi sentendosi bene dopo essere stati ammalati.
Vi è una grande differenza tra coloro che vanno ciechi per il mondo dei malati malgrado i loro occhi aperti, e la sicurezza di una chiara percezione che scaturisce dalla sensibilità di chi partecipa.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
È la malattia che rende piacevole e buona la salute.
È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati.
È nella malattia che ci rendiamo conto che non viviamo soli, ma incatenati a un essere d'un altro regno, dal quale ci separano degli abissi, che non ci conosce e dal quale è impossibile farci comprendere: il nostro corpo.