Passione

Aforismi

Ribellione

A ogni età l'età si ribella contro l'età.
Cos'è un ribelle? Un uomo che dice no.
Cosa resta di tutte le nostre battaglie e discussioni? Resta ciò che siamo diventati. Sono figlio della mia ribellione e dei suoi divieti.
Dicono che il silenzio sia di chi s'accontenta; ma io vi dico che il rifiuto, la ribellione e il disprezzo si annidano nel silenzio.
Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.
Gli assembramenti portano al tumulto, il tumulto al saccheggio, il saccheggio alla rivolta, la rivolta alla ribellione e la ribellione alla rivoluzione.
Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali e gli uguali per poter essere superiori. È questo lo stato d'animo da cui nascono le rivoluzioni.
I giovani hanno sempre lo stesso problema: come riuscire a ribellarsi e conformarsi al tempo stesso. Adesso lo hanno risolto ribellandosi ai genitori e copiandosi a vicenda.
I miei sogni sono ribelli, non ci vogliono stare nel cassetto.
Il motto del ribelle è: «Hic et nunc» essendo il ribelle uomo d’azione, azione libera e indipendente.
Il popolo non si ribella mai al dispotismo ma alla cattiva alimentazione.
Il ribelle deve possedere due qualità. Non si lascia imporre la legge da nessuna forma di potere superiore né con i mezzi della propaganda né con la forza. Il ribelle inoltre è molto determinato a difendersi non soltanto usando tecniche e idee del suo tempo, ma anche mantenendo vivo il contatto con quei poteri che, superiori alle forze temporali, non si esauriscono mai in puro movimento.
Il ribelle di oggi è il tiranno di domani.
Il ribelle si placa non appena conquista il bagno.
Il ribelle è il singolo, l'uomo concreto che agisce nel caso concreto. Per sapere che cosa sia giusto, non gli servono teorie, né leggi escogitate da qualche giurista di partito. Il ribelle attinge alle fonti della moralità ancora non disperse nei canali delle istituzioni. Qui, purché in lui sopravviva qualche purezza, tutto diventa semplice.
Il silenzio davanti alla giustizia è una specie di ribellione. Lesa giustizia è lesa maestà.
Io mi ribello, dunque esisto.
L'ammalato ribelle fa il medico crudele.
L'intolleranza non produce che ipocriti o ribelli: quale funesta alternativa!
L'obiettore e il ribelle che alza la sua voce contro quelle che ritiene le ingiustizie del presente e gli errori del passato è quello che fa andare avanti il mondo.
L'originalità è indipendenza e sincerità, non ribellione né antagonismo.
L'umanità ha progredito, quando ha progredito, non quando è stata sobria, responsabile, e cauta, ma quando è stata giocosa, ribelle, e immatura.
L'unica cosa che sostanzialmente e realmente si può chiamare ribellione, è quella che consiste nel non accettare ciascuno il proprio destino, nel ribellarsi contro sé stesso.
La lotta e la ribellione comportano sempre una certa dose di speranza, mentre la disperazione è muta.
La povertà e il bisogno controllano gli animi più fieri e scoraggiano le ribellioni.
La ribellione delle masse può, effettivamente, costituire un transito a una nuova e singolare organizzazione dell'umanità; però può anche diventare una catastrofe nel destino degli uomini. Non c'è ragione per negare la realtà del progresso; però è necessario rettificare la nozione che ritiene sicuro questo progresso.
La ribellione segue il rigetto.
La sorte di chi si è ribellato troppo è di non aver più energie se non per la delusione.
La speranza è una trappola inventata dai padroni. Bisogna avere il coraggio di ribellarsi... e cercare il riscatto.
Le donne hanno ragione a ribellarsi contro le leggi, perché noi le abbiamo fatte senza di loro.
Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse.
Nelle situazioni estreme non resta che il pensiero rivoluzionario: violare le regole, ribellarsi al mondo, senza mai perdere il rispetto di sé.
Nello spirito della rivolta c'è un odio o disprezzo di principio per l'umanità. Temo che il ribelle non sarà mai capace di nutrire per coloro che ama un amore altrettanto grande dell'odio che nutre per coloro che odia.
Non ho mai paura di dire quello che ho in mente, in qualunque momento del giorno, perché sono un ribelle!
Non sempre i ribelli possono cambiare il mondo. Ma mai il mondo potrà cambiare i ribelli.
Non è la ribellione stessa che è nobile, ma quello che esige.
Non è nella rassegnazione, ma nella ribellione di fronte alle ingiustizie, che noi ci affermeremo.
Ogni atto di ribellione esprime nostalgia per l'innocenza e una richiesta all'essenza dell'essere.
Qualcuno di voi crede che ci si possa liberare dell’educazione ricevuta? Non ce ne liberiamo, ci ribelliamo, ma non riusciremo mai a emanciparcene completamente.
Qualsiasi persona venga al mondo ha il diritto e il dovere di fare la sua opera di ribellione, perché altrimenti non ha senso che venga al mondo e si adegui a tutto quello che già esiste.
Ribellarsi ai tiranni significa obbedire a Dio.
Ribellati, sputa vita dove si fa largo la morte.
Ribelle è colui che ha un profondo, nativo rapporto con la libertà, il che si esprime oggi nell’intenzione di contrapporsi all’automatismo e nel rifiuto di trarne la conseguenza etica, che è il fatalismo.
Ribelle. Chi sostenga un nuovo malgoverno che non è riuscito a imporre alla maggioranza.
Sarà quel che dev’essere, ma ciò che è una necessità per chi si ribella, è poco più che una scelta per chi vi si adatta di buon grado.
Sono in ribellione totale contro la mia stessa mente, quando vivo, vivo per impulso, per emozione, per incandescenza.
Un po' di ribellione di tanto in tanto è una buona cosa.
Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.
Una piccola ribellione di quando in quando è una cosa buona.
Vedi, un tempo ho tentato di ribellarmi ai signori, ora li servo e per il signore di queste terre comando a quelli come me. O ribellarsi o tradire, è data poca scelta a noi semplici.
È giusto ribellarsi a una certa cultura che prevede che le emozioni debbano essere sempre controllate: che non bisogna piangere né ridere troppo e nemmeno essere eccessivamente tristi.