Passione

Aforismi

Religione

A causa della mentalità limitata della grande massa, la religione soddisfa molto bene l'insopprimibile bisogno metafisico dell'uomo e sostituisce la pura verità filosofica, che si può raggiungere con infinite difficoltà e forse non si raggiunge mai.
Abbiamo religioni a sufficienza per farci odiare, ma non a sufficienza per farci amare l'un l'altro.
Alla cosa più orrenda aggiungete un'idea religiosa, essa diventerà santa e pura. Attaccate Dio al patibolo, avrete la croce.
Alleandosi a un potere politico, la religione aumenta il suo potere su alcuni uomini, ma perde la speranza di regnare su tutti.
Allo stesso modo in cui altre persone possono leggere brani della Bibbia, io leggo quelli della retorica. Ho il vantaggio del riposo e della assenza di devozione.
Anche se creduta solo a metà, la promessa religiosa serve a molti come lenitivo del patimento anticipato della nostra perdizione morale. In vista del beneficio anestetico che fornisce, i credenti ignorano la sua inverosimiglianza, e negoziano come possono la propria condotta quotidiana con le proibizioni e le regole promulgate dai sacerdoti, proclamatisi amministratori del rimedio teologico.
Ancora qualche millennio soltanto, e le religioni di oggi saranno le superstizioni di domani.
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ascoltare le confessioni delle monache è come essere lapidati con il popcorn.
Benché ciascuno ritenga di avere diritto alla felicità, la maggior parte della gente si mette inconsapevolmente nei guai non appena aderisce ad una religione.
Buddha dice: "Non adulare il tuo benefattore!". Si ripeta questa sentenza in una chiesa cristiana: all'istante purificherà l'aria di tutto quanto è cristiano.
C'è chi crede nella religione e chi invece religiosamente crede nel non crederci.
C'è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni.
Capisco che il clero sia favorevole al riposo domenicale: è la domenica che questi signori lavorano di più.
Cercare di essere religiosi senza praticare una religione specifica è tanto possibile quanto tentare di parlare senza un linguaggio specifico.
Certamente felice sarebbe la nostra età, se potessimo vedere la religione stessa libera anche da ogni superstizione.
Che magnifici sciocchi fa degli uomini la religione!
Che si tratti di scienza, di religione o di politica, la libertà d’opinione va difesa anche a costo di violare la legge.
Chi non ha conosciuto il dolore ignora anche la religione.
Chi pensa che la religione riguardi la «fede» non capisce la religione, e non capisce neppure la fede.
Chi possiede scienza e arte ha una religione. Chi non ha scienza e arte deve avere una religione.
Chi sostiene che la religione non abbia nulla a che vedere con la politica non sa che cosa significhi religione.
Chiunque oggi s'occupa di religione, se non è per combatterla e affrettarne la fine, è un cretino.
Ci sono quattro contrassegni indipendenti della falsità di una religione. I miracoli, i misteri, le minacce, le promesse. Ne basta uno solo.
Ci sono società che non hanno né scienza, né arte né filosofia. Ma non c'è mai stata una società senza religione.
Ci viene impartito l'insegnamento religioso alla stessa età in cui abbiamo le malattie infettive.
Ciascuna religione, con l'aiuto di più o meno un mito che viene preso più o meno seriamente, propone un qualche metodo per fortificare l'animo umano e metterlo in grado di andare in pace col suo destino.
Ciascuno deve accorgersi che l'insegnamento di una religione solo per mezzo di regole ed esempi altrui è un imbroglio. Un insegnamento giusto e corretto si riconosce facilmente. S'intuisce subito, perché risveglia in te una sensazione di qualcosa che hai.
Ciascuno ha il sovrano diritto di pensare liberamente in materia religiosa e poiché non è dato di supporre che si possa recedere da tale diritto, deterrà ciascuno il sovrano diritto e la sovrana autorità di giudicare liberamente in materia di religione e conseguentemente di spiegarsela e interpretarsela.
Ciò che occorre a tutte le religioni è un certo grado di diffusa ignoranza; quello è il solo elemento in cui possano vivere.
Coloro che hanno una religione possono ritenersi felici, perché non a tutti è dato credere a cose sopraterrene.
Come professione, la politica è per i duri di cuore e gli irresponsabili, la religione è fatta apposta per i poveri di spirito e gli ipocriti.
Come sarebbe sciocco prestar fede ai miracoli del paganesimo, così è estremamente sciocco prestare fede a quelli del cristianesimo, poiché gli uni e gli altri scaturiscono da uno stesso principio di errori, di illusioni, di menzogne.
Con il crocifisso di Gesù, unico mediatore tra Dio e gli uomini, unico sacerdote, i cristiani con i loro pastori devono smascherare le disumanità, con la capacità di destare il salutare "scandalo" dell'Evangelo; devono avere il coraggio della denuncia profetica contro tutte le ingiustizie, con vigilanza e istanza critica, contro i rischi dell'assurgere del potere politico ed economico a idolo.
Con il sempre maggiore impatto della scienza sulle nostre vite, la religione e la spiritualità hanno il ruolo più grande di ricordarci della nostra umanità. Non c'è contraddizione tra le due cose.
Con pochissime eccezioni, la religione che l'uomo accetta è la stessa professata dalla comunità dove vive, sicché è l'influenza dell'ambiente che lo spinge ad accettarla.
Confessione. Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli.
Considero la religione come un giocattolo per bambini, e ritengo che il solo peccato sia l'ignoranza.
Corrompere i propri figli con un’educazione di stampo religioso, o lasciare con noncuranza che siano altri a farlo, dovrebbero essere considerate cose indegne per un genitore.
Cosa ci aspettiamo da una religione, se non abbiamo compassione per gli animali.
Credere in un dio ti dispensa dall'essere coraggioso nel rischiare di credere in qualcos'altro, la religione ti rende la vita più facile, e il posto più sicuro.
Credo che la religione sia presuntuosa e stupida perché ti convince di non essere all'altezza delle tue potenzialità.
Credo che per molte persone la religione non sia altro che una sorta di viagra morale.
Da quando la religione si secolarizza, come unico testimone di Dio rimane Satana.
Da quando si è fatto del sentimento l'elemento essenziale della religione, la materia di fede del cristianesimo un tempo così sacra è divenuta indifferente.
Date agli uomini la cultura senza la religione e ne farete soltanto dei demoni intelligenti.
Dateci una religione che ci possa aiutare a vivere, perché non possiamo morire senza assistenza.
Della religione, credo sia inutile parlarne e cercarne i resti: darsi ancora la pena di negare Dio è infatti il solo scandalo in simile materia.
Di fatto esistono tante religioni quanti sono i religiosi.
Di solito la gente è infastidita da quei passi della Bibbia che non comprende, mentre i passi che infastidiscono me sono quelli che comprendo.
Di tutte le tirannie che affliggono l'umanità, quella religiosa è la peggiore. Tutte le altre forme di tirrannie sono limitate al mondo in cui viviamo, mentre questa cerca di estendersi nell'oltretomba e di perseguitarci per l'eternità".
Difficilmente troverete uno spirito profondo nell'indagine scientifica senza una sua caratteristica religiosità.
Dio appare, l’uomo si annienta; e più la Divinità si fa grande, più l’umanità diventa miserabile. Ecco la storia di tutte le religioni.
Dio non esiste. Fu nel seno dell'ignoranza, della paura e delle sventure che i mortali fondarono le loro cupe e disgustose nozioni sulla divinità. Esaminiamo tutte le religioni, e vedremo che le idee su questi agenti potenti e immaginari furono sempre associate a quelle sul terrore. Oggi tremiamo perché i nostri avi fremettero secoli addietro.
Dio non ha religione.
Dobbiamo rispettare la religione dell’altro, ma solo nel senso e nella misura in cui rispettiamo la sua teoria che sua moglie sia bella e i suoi figli intelligenti.
Dopo essere venuto a contatto con un uomo religioso, sento sempre il bisogno di lavarmi le mani.
Dove c'è paura non c'è religione.
Dove esiste un'altare là esiste anche una religione.
Dovunque Dio erige una chiesa, sempre il demonio innalza una cappella; e se vai a vedere, troverai che dal secondo ci sono più fedeli.
E io ho sempre sentito dire che la religione romana è perduta, se gli uomini si mettono a pensare.
Ecco la missione della religione: consolare l'umanità che va al patibolo.
Entrambi leggiamo la Bibbia giorno e notte, ma tu leggi nero dove io leggo bianco.
Essere religiosi significa interrogarsi appassionatamente sul senso della nostra vita ed essere aperti alle risposte, anche se esse ci scuotono in profondità.
Fin quando ogni pazzo, ogni teologo, ogni baciapile e ogni gazzettiere potrà permettersi di intendere e di applicare la parola di Dio secondo come gli garba al momento, qualsiasi discussione su questioni religiose rimarrà sterile.
Fintanto che non scrivo di governo, religione, politica, e altre istituzioni, sono libero di stampare qualsiasi cosa.
Fondamentalmente la religione ha paura della vita. È un modo di fuggire dalla vita. Scredita la vita qui e ora, perché è un semplice preliminare a una vita più piena, ancora da venire.
Fondare sul meraviglioso, e fondare sulle pene e sulle ricompense, ecco le due caratteristiche dalle quali riconosco che una religione è falsa.
Fra la religione e la vera scienza non esiste parentela, né amicizia e neanche inimicizia; esse vivono su pianeti diversi. Ogni filosofia che fa brillare nel buio delle sue vedute ultime una coda di cometa religiosa, rende di per sé sospetto tutto ciò che essa presenta come scienza: tutto ciò è presumibilmente ancora religione, sebbene agghindata da scienza.
Fra le diverse religioni le distanze sono talvolta così grandi che solo l'odio ogni tanto riesce a superarle.
Giungerà sicuramente il giorno in cui il colore non significhi nulla più del tono della pelle, quando la religione venga vista unicamente come il modo di parlare all’anima di qualcuno, quando i luoghi di nascita abbiano il peso di un lancio di dadi e tutti gli uomini siano nati liberi, quando la comprensione nutre l’amore e la fratellanza.
Gli affari dovrebbero essere come la religione e la scienza; non dovrebbero conoscere né amore né odio.
Gli animali non hanno bisogno di una religione, poiché non conoscono il timore della morte. Essi non sono consapevoli della natura finita della loro esistenza.
Gli ecclesiastici sono sempre gli adulatori dei prìncipi, quando non possono essere i loro tiranni.
Gli scismi non nascono tanto dall'amore ardente della religione, quanto dalla varietà degli affetti umani, dallo spirito di contraddizione che tutto suole guastare e condannare, anche se è ben detto.
Gli uomini in nulla hanno perduto la ragione quanto nella religione, nella quale sassi e chiodi fanno dei martiri.
Gli uomini lotteranno per la religione; per essa polemizzeranno, combatteranno, morranno; faranno tutto... meno che viverla.
Gli uomini non fanno mai il male così completamente e gioiosamente come quando lo compiono per una convinzione religiosa.
Gli uomini non fanno mai il male così completamente ed entusiasticamente come quando lo fanno per convinzione religiosa.
Gli uomini o hanno cervello ma sono senza religione, oppure hanno religione ma sono senza cervello.
Gli uomini sono così amanti di sé stessi che mescolano, se loro riesce, qualunque cosa, relativa al loro miserabile io, con la religione.
Gratta il cristiano e troverai il pagano, rovinato.
Guardiamo alle religioni come alle mille foglie di un albero, ci sembrano tutte differenti, ma tutte riconducono a uno stesso tronco.
Hanno preso la via più facile: deificare Cristo invece di comprenderlo.
Ho praticato tutte le religioni: ho trovato che è il medesimo Dio cui tutti si dirigono da vie differenti.
I disturbi nella società non sono mai più paurosi di quando coloro che fomentano i disordini possono usare il pretesto della religione per mascherare le loro vere intenzioni.
I geni religiosi di tutte le epoche si sono distinti per questo tipo di sentimento religioso, che non concepisce né dogma né Dio a immagine dell'uomo; e così non ci possono essere chiese i cui principali insegnamenti siano basati su questi principi.
I germi dell'intolleranza non si trovano solo nel cristianesimo e nell'islam, ma in ogni religione monoteista, quindi anche nell'ebraismo. Nel momento in cui una religione si attribuisce il monopolio della verità, automaticamente azzera la possibilità dello spazio alternativo.
I missionari cattolici, a differenza dei protestanti, invece di tentare la conversione dei selvaggi coll'insegnar loro le umane universali regole del Vangelo, s'intende, col contrafforto della pagnotta, ancor prima di parlar loro di Dio, parlano dell'immacolata e del purgatorio. E credono poi di averne convertite migliaia quando possono arrivarli con una secchiata di acqua benedetta.
I numerosi grandi giardini del mondo, della letteratura e della poesia, della pittura e della musica, della religione e dell’architettura. tutti chiariscono al massimo il concetto: L’anima non può prosperare in assenza di un giardino. Se non vuoi il paradiso, non sei umano, se non sei umano, non hai un’anima.
I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra.
I più grandi filosofi hanno sentito la necessità sia della scienza sia del misticismo: il tentativo di armonizzare le due cose ha riempito la loro vita; ed è ciò che, in tutta la sua ardua incertezza, fa sì che tanti considerino la filosofia qualcosa di superiore sia alla scienza sia alla religione.
I preti sostengono la religione perché la religione li sostenta.
I santi andrebbero considerati colpevoli fino a che non ne venga comprovata l'innocenza.
Il Papa è il rappresentante di Dio in terra: ormai solo un povero comico con un repertorio assai miserabile ed anacronistico. Fortunatamente per la sua compagnia teatrale, grazie alla stupidità del pubblico, riesce a guadagnare ancora abbastanza bene.
Il bello della mania religiosa è che ha la capacità di spiegare tutto. Una volta che Dio (o Satana) sia accettato come causa prima di tutto ciò che accade nel mondo dei mortali, nulla viene lasciato al caso... o al mutamento.
Il capolavoro delle religioni fu di indurre la gente a dire che credeva, a credere che credeva, cose che non è possibile pensare. Di porre la parola credere davanti a proposizioni alle quali non può corrispondere alcuna idea.
Il clericale domanda la libertà per sé in nome del principio liberale, salvo a sopprimerla negli altri, non appena gli sia possibile, in nome del principio clericale.
Il clero sa ch'io so che loro sanno di non sapere.
Il compito della religione: consolare l'umanità che va al patibolo; il compito della politica: disgustare l'umanità della vita; il compito dello spirito umanitario: abbreviare all'umanità l'attesa del patibolo e al tempo stesso avvelenarle l'ultimo pasto.
Il compito delle organizzazioni religiose non è provare che Dio c'era nel primo secolo, ma che vi sia nel ventesimo.
Il confessionale è la cassetta postale della coscienza.
Il contributo principale del protestantesimo alla religione è la prova convincente che Dio è uno scocciatore.
Il cuore cerca e trova. Lo spirito cerca e non trova. Lì è la forza e il mistero delle religioni.
Il cuore e la sventura produssero la religione naturale, la religione della speranza e dell'avvenire e la manterranno finché vi saranno deboli ed infelici. È indispensabile che l'uomo conculcato e vissuto nel pianto speri nel futuro un vindice ed una ricompensa dei suoi dolori. E perché i deboli e gl'infelici formano il maggior numero, quindi è che moltissimi sono i credenti e rarissimi gli atei.
Il dibattito religioso non è più tra religioni, ma tra quelli che credono che credere abbia un qualche valore, e gli altri.
Il fatto che le minacce dell'inferno abbiano una loro utilità sociale non è un argomento a sostegno della verità della religione: è semplicemente un argomento a sfavore della specie umana.
Il fervido ateismo è solitamente il paravento della religione repressa.
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l'umanità.
Il miscredente immagina che la religione voglia dare soluzioni, mentre il credente sa che promette solo di moltiplicare enigmi.
Il mistero della morte è il mistero fondamentale di ogni religione, essendo il mistero fondamentale della nostra stessa esistenza.
Il mondo privo di religione si ritrova senza coesione interna, schiacciato su una dimensione sola, in balìa di un egoismo che sa solo calcolare, molto prossimo al cinismo, talora alla disperazione.
Il passato ci sostiene e ci giustifica. Per questo un laico è tenuto a studiare le religioni; cosa a rigore non necessaria per un credente.
Il percorso dal sentimento religioso al dogma è infinitamente più lungo di quello dal dogma alla follia religiosa.
Il pericolo insito nella fede religiosa è che questa permette a esseri umani altrimenti normali di cogliere i frutti della follia e considerarli sacri.
Il più profondo equivoco della religione: "gli uomini malvagi non hanno religione".
Il pregare è nella religione ciò che è il pensare nella filosofia.
Il primo passo nel miglioramento, sia mentale che morale che religioso, è di conoscere noi stessi, le nostre debolezze, errori, mancanze, e peccati, che, per grazia divina, possiamo vincere ed evitare.
Il problema non è la libertà delle religioni ma la libertà dalle religioni.
Il punto di vista secondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.
Il rifiuto dei Lumi caratterizza le religioni monoteistiche: esse preferiscono le notti della mente utili per alimentare le loro favole.
Il senso del culto religioso è di influenzare e di esorcizzare la natura a vantaggio dell'uomo, cioè di imprimerle delle leggi che essa di per sé non possiede; mentre nel nostro tempo si vogliono conoscere le leggi della natura per adattarsi a esse.
Il sentimento religioso degli scienziati prende la forma di un entusiastico stupore di fronte all'armonia della legge naturale, che rivela una intelligenza di tale superiorità che, comparati con essa, tutto il sistematico pensiero e l'azione del genere umano non ne sono che un riflesso completamente insignificante.
Il sonno della ragione genera mostri: le religioni.
Il timore e l’ignoranza hanno generato la religione, il bisogno e la sofferenza la tengono in vita.
Il tratto caratteristico dell’uomo non è la consapevolezza bensì il conformismo, e il risultato sono le guerre di religione.
Il vero problema non è la libertà delle religioni ma la libertà dalle religioni.
Il vero significato della religione non è la moralità, ma la moralità sfiorata dall'emozione.
In materia di religione e matrimonio io non do mai il mio consiglio; perché non voglio vedermi attribuiti i tormenti di nessuno in questo mondo o nell’altro.
In nome della religione, si tortura, si perseguita, si costruiscono pire. Sotto il manto delle ideologie, si massacra, si tortura e si uccide. In nome della giustizia si punisce. In nome dell'amore per il proprio Paese o per la propria razza si odiano altri Paesi, li si disprezza, li si massacra. In nome dell'uguaglianza e della fratellanza si sopprime e si tortura. Fini e mezzi non hanno nulla in comune, i mezzi vanno ben oltre i fini. Ideologie e religione, sono gli alibi dei malvagi.
In qualsiasi religione, per quanto sublime sia la definizione esteriore della divinità, molti devoti forse la maggioranza tentano di propiziarsi il divino favore non con la virtù o con la moralità, che sole possono essere accette a un essere perfetto, ma piuttosto con le futili pratiche, lo zelo intemperante, i rapimenti estatici, la fede in immaginazioni misteriose ed assurde.
In questi secoli le religioni devono mantenersi più discretamente nei loro limiti senza cercare di uscirne poiché volendo estendere il loro potere al di fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo.
In un paese da barzelletta, non potevo che abbracciare la religione umoristica.
In una realtà a dir poco paradossale e priva di alcun significato anche le più banali scemenze religiose acquistano una loro dignitosa pragmaticità, soprattutto per chi le amministra.
Incurabilmente religioso, questo è il modo migliore di descrivere la condizione mentale di così tanta gente.
Indubbiamente vi son molti canonizzati in terra che non saranno mai santi in cielo.
Inferno cristiano, fuoco; inferno pagano: fuoco; inferno maomettano: fuoco; inferno indù : fiamme. A credere alla religioni dio è un rosticciere.
L'Antico Testamento poggiava sulla parentela di sangue; il Nuovo sulla parentela di fede. La "coesistenza" è tutta qui.
L'India ha due milioni di dèi e li venera tutti. In fatto di religione, tutte le altre nazioni sono povere; l'India è l'unica milionaria.
L'abitudine della religione è opprimente; un modo facile per sfuggire al pensare.
L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicità reale.
L'amicizia e la religione sono due beni inestimabili! Abbelliscono anche le ore de' prigionieri, a cui più non risplende verisimiglianza di grazia!
L'amore tra le creature è il re delle eccezioni e sta alla vita come l’eresia sta alle religioni.
L'antica alleanza tra religione e autorità di per sé non prova che il concetto di autorità sia necessariamente di natura religiosa.
L'anticlericalismo e l'incredulità hanno i loro bigotti proprio come l'ortodossia.
L'arte è una delle cose messe in circolazione per colmare il vuoto lasciato nella mente dei popoli dal declino delle religioni.
L'autentica religione è il vero vivente; vivente tutt'uno con l'anima, tutt'uno con la bontà e la rettitudine.
L'educazione religiosa è fatale per la psiche del fanciullo, perché tutte quante le religioni accettano l'idea del peccato originale. Tutte si sforzano di guidare verso l'alto; tutte odiano la carne; tutte aspirano allo spirito. E tutte le religioni danno al fanciullo un senso di autodisapprovazione.
L'idea del bene e del male non ha nulla da spartire con la religione o con la coscienza misteriosa; è un bisogno naturale delle razze animali.
L'impressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra l'altro, la religione.
L'intero carattere religioso del mondo moderno è dovuto alla mancanza di un manicomio a Gerusalemme.
L'intolleranza nei confronti di un'altra religione è tolleranza in se stessa se paragonata all'intollerante rispetto dell'arte dell'altra gente.
L'opinione piacevole viene accolta come vera: questa è la prova del piacere (o come dice la Chiesa, la prova della forza), di cui tutte le religioni vanno così fiere, mentre se ne dovrebbero vergognare.
L'origine delle idee religiose e morali è nell'uomo, cercarla fuori dell'uomo è un nonsenso.
L'umanitarismo come idea politica è un luogo comune, come idea religiosa un equivoco, come idea etica un'illusione.
L'umanità si distingue per atteggiamenti mentali così diversi che una sola religione, per quanto profonda possa essere, non può soddisfare ogni uomo.
L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vestito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa.
L'unica religione che ancora richiede il sacrificio umano è il nazionalismo.
L'unico vero modo per conciliare scienza e religione è di istituire qualcosa che non sia scienza e qualcosa che non sia religione.
L'uomo bianco ha scoperto la Croce per mezzo della Bibbia, ma l'uomo di colore ha scoperto la Bibbia per mezzo della Croce.
L'uomo ha due gambe e due convinzioni: una quando gli va bene e l'altra quando gli va male. Quest'ultima si chiama religione.
L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
L'uomo può essere piuttosto definito un animale religioso che un animale ragionevole, se si consideri che negli altri animali v'ha qualche cosa di ragionevole, ma nulla vi si trova di religioso.
L'uomo saggio regola la sua condotta ricorrendo alle teorie sia della religione sia della scienza.
L'uomo è il principio della religione, l'uomo è il centro della religione, l'uomo il fine della religione.
L'uomo è per natura un animale religioso.
L'uomo è un essere transitorio. È in questo pellegrinaggio della vita, la religione aiuta l'uomo a vivere in modo tale da raggiungere il proprio fine.
La Bibbia che noi conosciamo contiene elementi che sono scientificamente sbagliati, oppure anche moralmente ripugnanti. Nessuna prospettiva “al di sopra delle righe” può convincere che tali passaggi sono il prodotto di una saggezza divina.
La Bibbia può essere la verità, ma non è tutta la verità e nient'altro che la verità.
La Bibbia è letteratura, non dogma.
La bibbia ci rivela il carattere del nostro dio con esattezza e dettagli senza rimorso. E' forse la biografia più accusatoria che sia mai stata stampata. Al confronto rende Nerone un angelo.
La bibbia è molto interessante. Contiene nobili poesie, favole argute, storie sanguinose, buoni principi morali, una miniera di oscenità e più di un migliaio di menzogne.
La compassione, l'amore e il perdono sono sentimenti fondamentali per tutte le religioni, indipendentemente dalle diverse tradizioni e filosofie. Sebbene esistano differenze basilari fra le diverse fedi, ogni religione vuole trasmettere lo stesso messaggio: sii altruista.
La confessione! quell’arma terribile del pretismo, elemento primo delle sue seduzioni, veicolo per cui esso giunge al conoscimento d’ogni cosa, spionaggio infernale ch’egli esercita massime sul sesso debole per il quale egli può signoreggiare ancora, benché disprezzato e maledetto, la maggior parte del sesso più forte!
La credenza in un potere invisibile ed intelligente è stata sempre diffusa largamente nella razza umana, in tutti i luoghi e in tutte le età, ma non è mai stata così universale da non ammettere eccezioni, né ha suggerito idee affatto uniformi. Si è scoperto qualche popolo privo di sentimenti religiosi, se c'è da credere a quel che dicono i viaggiatori e gli storici, ma non esistono due popoli, e neppure due uomini qualsiasi, che siano perfettamente convinti della medesima opinione.
La credenza in una forza invisibile non ufficialmente riconosciuta si dice superstizione. Se c'è il riconoscimento ufficiale invece la chiamano religione.
La credenza religiosa di frequente non scaturisce dalla semplicità del cuore, bensì dalla semplicità della testa.
La critica della religione è il fondamento di ogni critica.
La critica, per come ho sempre tentato di interpretarla, sia in primo luogo letteraria, e con questo intendo personale e passionale. Non si tratta di filosofia, politica o religione: nei casi più alti è una forma di letteratura sapienziale, e quindi una meditazione sulla vita.
La differenza di religione nutre più diatribe delle differenze politiche.
La differenza fondamentale tra le due religioni della décadence: il buddhismo non promette, ma mantiene; il cristianesimo promette tutto e non mantiene nulla.
La differenza fra religione e spiritualità? La prima incomincia dove finisce l'altra.
La differenza fra un santo ed un ipocrita è che il primo mente per la sua religione, il secondo tramite essa.
La fede religiosa è inestirpabile, perché siamo creature ancora in evoluzione.
La fede, credenza cieca che serve da fondamento a tutte le religioni, non è che fonte di errori, illusioni, imposture.
La gente cerca la via che porta al cielo per la semplice ragione che ha perso la strada sulla terra.
La libertà vede nella religione la compagna delle sue lotte e dei suoi trionfi.
La maggior parte dei maestri religiosi trascorrono il loro tempo nel tentativo di dimostrare l'indimostrato con l'indimostrabile.
La maggior parte delle persone non cerca verità che si possono dimostrare. La verità, in molti casi, come ha detto lei, comporta sofferenza. E quasi nessuno vuole soffrire. Quello di cui le persone hanno bisogno è una storia bella e piacevole, che renda la loro esistenza almeno un po' piú significativa. È proprio per questo che nascono le religioni.
La maggior parte delle religioni rendono gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
La malvagità più detestabile, le crudeltà più orribili e le più grandi miserie che hanno afflitto il genere umano hanno avuto la loro origine in questa cosa chiamata rivelazione, o religione rivelata.
La mamma ti diede una religione col battesimo dell'acqua: rendila tutta tua col battesimo delle lagrime.
La mania religiosa è uno dei pochi metodi infallibili per reagire ai ghiribizzi del mondo, perché elimina totalmente il puro caso. Per il perfetto maniaco religioso, tutto ha un suo scopo.
La mia religione consiste di un'umile ammirazione per l'illimitato spirito superiore che rivela se stesso nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mente gracile e debole.
La miglior religione è la tolleranza.
La morale è roba troppo seria per lasciarla nelle mani delle religioni.
La natura mi ha parlato abbastanza per convincermi che tutti i culti, tutti i misteri religiosi non sono che esecrabili assurdità.
La negatività deriva dal nichilismo consustanziale alla coesistenza di una religione ebraico-cristiana in decadenza e di un postcristianesimo ancora nel limbo.
La paura e la stupidità sono le cause fondamentali della religione, del potere, dell'autorità e perché no, anche della vanità.
La pena di vivere è infinitamente più forte dell'interesse per la vita. Ecco perché la religione prevarrà sempre sulla filosofia.
La persecuzione di chi la pensa diversamente è soprattutto monopolio del clero.
La persecuzione è una cattiva e indiretta via per piantare una religione.
La politica è l'argomento prediletto di ignoranti e chiacchieroni, la religione l'argomento prediletto di chi non ha altro a cui pensare e dei codardi.
La preponderanza del dolore sul piacere è la causa delle nostre immaginarie morali e religioni.
La prima qualità di un onest'uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale del mondo, che è la morte, odiatori dell'unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto.
La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere della religione e della scienza sta tutta in questa idea di un Dio personale. Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina d'un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio.
La promessa dell'immortalità basta a mettere in piedi una religione.
La questione religiosa non è solo un problema di intelligenza o di fede, ma è la questione di tutta la vita.
La ragione e il vero sono quei tali conquistatori che per vincere e conquistare durevolmente nessuna arme devono adoperare che le semplici parole. Perciò le religioni diverse e la cieca obbedienza si sono sempre insegnate coll'armi, ma la sana filosofia e i moderati governi coi libri.
La ragione e la fantasia sono religione, la ragione e l'intelletto sono scienza.
La religione (mi ha detto una brutta fanciulla) all'occasione è necessaria per difendersi dalla disperazione, per esempio quando si è brutti.
La religione ci impedisce di insegnare l'etica della collaborazione scientifica in luogo delle vecchie, aberranti dottrine di colpa e castigo. Forse l'umanità è alla soglia di un periodo aureo; ma per poterla oltrepassare sarà prima necessario trucidare il drago di guardia alla porta: questo drago è la religione.
La religione ci rende inadatti ad ignorare la nullità e ci butta nel lavoro della vita.
La religione consiste in una serie di cose che l'uomo medio pensa di credere e di cui desidererebbe essere certo.
La religione consiste nel credere che tutto quello che ci accade è straordinariamente importante. Non potrà mai sparire dal mondo, proprio per questa ragione.
La religione deriva da una forma di razionalità primitiva, genealogica e datata. Riattivare questa storia di prima della storia significa rallentare, se non addirittura portare fuori strada, la storia di oggi e di domani.
La religione dev'essere reverenda e non volgare, e più della natura conforme che dell'arte.
La religione di Gesù Cristo, annunciata da ignoranti, ha fatto i primi cristiani. La stessa religione, predicata da dotti, oggi fa soltanto degli increduli.
La religione di sua natura è ugualmente lontana dalla dipendenza e da qualsivoglia interesse del mondo vizioso, o corrotto, a cui si vorrebbe farla servire: perciò la politica la rende coercitiva allorché vuol farla servire ad un interesse qualunque.
La religione di un uomo non porta ad altri né danni né vantaggi.
La religione di un uomo non vale molto se non ne traggono beneficio anche il suo cane e il suo gatto.
La religione di una persona è ciò che più gli interessa, e la tua è il successo.
La religione e il clero sono state e forse resteranno, ancora per lungo tempo, tra i più importanti nemici del progresso e della libertà.
La religione e l'arte crescono dalla stessa radice e sono parenti stretti. L'economia e l'arte sono delle estranee.
La religione esiste da quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille.
La religione fu inventata dall’uomo, così come dall’uomo furono inventate l’agricoltura e la ruota, e in essa non v’è assolutamente nulla che giustifichi la credenza che i suoi inventori avessero l’ausilio di potenze più alte, terrene o d’altra natura. In alcuni suoi aspetti, essa è estremamente geniale, in altri di commovente bellezza, ma in altri ancora è così assurda da rasentare l’imbecillità.
La religione ha convinto la gente che c'è un uomo invisibile che vive in cielo, che guarda tutto quello che fai, ogni minuto di ogni giorno! E l'uomo invisibile ha una lista speciale di dieci cose che non vuole che tu faccia, e se fai una qualunque di queste dieci cose, lui ha un posto speciale pieno di fuoco e fumo e fiamme e torture e angoscia dove farti vivere e soffrire e bruciare e soffocare e urlare e piangere per tutti i secoli dei secoli fino alla fine del tempo. Però ti ama, ti ama e ha bisogno di SOLDI!
La religione in quanto fonte di consolazione è un ostacolo alla vera fede, e in questo senso l'ateismo è una purificazione.
La religione nasce dallo scacco, dalla crisi, dal disagio, dalla problematicità: quando gli uomini stanno bene di solito pensano ad altro che ai valori spirituali, e se arrivano a pensarvi è solo perché giungono a essere incalzati dal negativo dell'esistenza.
La religione non ha potere che sull'intelligenza di coloro che non riescono a spiegare nulla senza di essa: è il nec plus ultra dell'ignoranza; ma, ai nostri occhi di filosofi, la religione appare solo un'assurda favola, unicamente degna del nostro disprezzo.
La religione non si accontenta, e sul lungo periodo non può farlo, delle proprie straordinarie pretese e delle proprie sublimi certezze. Essa deve cercare di interferire con la vita dei non credenti, degli eretici o degli adepti delle altre fedi. Può parlare di beatitudine nell'altro mondo, ma vuole il potere in questo.
La religione non è altro che l’ombra gettata dall’universo sull’intelligenza umana.
La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.
La religione non è fatta dal sacerdote; ma è il culto di Dio, e quando il prete è degno del suo ministero, è l'uomo più santo che si conosca.
La religione non è genitrice della moralità più di quanto un'incubatrice sia la madre di un pulcino.
La religione non è nata dall'esigenza di assicurare solidarietà sociale, come le cattedrali non sono state edificate per incentivare il turismo.
La religione non è semplicemente l'oppio delle masse, è il cianuro.
La religione non è soltanto un sistema di idee, è innanzitutto un sistema di forze.
La religione non è un errore popolare, è una grande e istintiva verità, sentita dalla gente ed espressa dalla gente.
La religione non è una funzione accanto alle altre, ma è l'orientamento, che sostiene tutte le funzioni dello spirito verso l'incondizionato.
La religione più elevata è quella di coltivare la fratellanza universale e di considerare tutte le creature simili a se stessi.
La religione può trasformare il dolore in speranza, ma solo l'arte sa trasformarlo in bellezza.
La religione può venir paragonata ad uno che prende per mano un cieco e lo guida dove questi non può vedere, nel qual caso l'essenziale è che il cieco raggiunga la propria meta, e non ch'egli veda ogni cosa.
La religione rappresenta il dialogo imperituro tra Dio e l'umanità, mentre l'arte non è altro che un soliloquio.
La religione rientra in un accordo privato fra chi la pratica e la creatura extraterrestre da lui deputata a governare il suo destino. È inammissibile che essa s'imponga sotto le parvenze di un'istituzione ecclesiastica o statale, di fronte alla quale ci si deve inchinare.
La religione riposa sulla distinzione essenziale dell'uomo dalla bestia; le bestie non hanno religione.
La religione senza la scienza è cieca, la scienza senza la religione è zoppa.
La religione trova l'amore della felicità e i principi del dovere separati in noi; il suo compito è di riunirli.
La religione è come il vestito di un bambino quando il bambino è cresciuto: non gli va più bene, e non c'è niente da fare: il vestito si squarcia.
La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dalle persone sagge, utile dai governanti.
La religione è difatti un vero e proprio vivaio di fanatici, è il teatro in cui essi recitano meglio la loro parte.
La religione è fatta per gli uomini, e non gli uomini per la religione.
La religione è finita, non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.
La religione è il capolavoro dell'arte dell'ammaestramento di animali, perché addestra la gente su come deve pensare.
La religione è il carcere volontario dell'intelligenza.
La religione è il comodo sostituto del credere.
La religione è il fatto di essere presi da un interesse ultimo.
La religione è il pensiero contorto dell'uomo fuori del quale si erigono templi per concretizzarlo.
La religione è il rafforzamento della coesione di gruppo, è il rafforzamento dell'incoerenza.
La religione è il sogno della mente umana. Ma anche nei sogni noi non troviamo noi stessi nel vuoto o in paradiso, ma sulla terra, nel regno della realtà; noi vediamo solo le cose reali nel loro incantevole splendore dell'immaginazione e del capriccio, invece che nella semplice luce diurna della realtà e della necessità.
La religione è il sogno di felicità dell'umanità.
La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito.
La religione è il tentativo da parte degli esseri umani di legare se stessi al senso di un mondo che li supera, proprio come fa il rilegatore di libri che da tanti fogli sparsi produce un volume. E i fogli sparsi sono i nostri giorni, le nostre vite che se ne vanno.
La religione è l'effetto placebo dell'anima.
La religione è l'oppio dei popoli.
La religione è l'unico mezzo per rivelare e rendere sensibile l'alto significato della vita alla rozza mentalità e all'intelligenza maldestra della massa, affondata completamente in basse attività e nel lavoro materiale.
La religione è la matematica dei poveri di spirito.
La religione è la più gigantesca utopia, cioè la più gigantesca “metafisica” apparsa nella storia.
La religione è la sostanza della cultura, la cultura è la forma della religione.
La religione è la vergognosa malattia dell'umanità. La politica ne è il cancro.
La religione è nulla. Vivere religiosamente è tutto. Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto.
La religione è oggi nel bene e nel male la principale sorgente dell'identità, non solo a livello geopolitico ma anche personale. Lo è persino per chi la rifiuta.
La religione è per così dire il tentativo di avvicinarsi a questa vita eterna, la risposta al dolore della mortalità.
La religione è solo letteratura, ma la letteratura per fortuna non è solo religione.
La religione è superstizione.
La religione è un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, avremmo persone buone che fanno buone azioni e persone malvagie che fanno azioni malvagie. Ma per far fare cose malvagie a persone buone, occorre la religione.
La religione è un'arma del sistema se non nasce dal profondo di ciascuno di noi.
La religione è un'arte di consolare. Quando il prete dice, a voi afflitti, che Dio si interessa al vostro sconforto, offre una consolazione che, in fatto di efficacia, non potrà mai trovare equivalenti in dottrine secolari.
La religione è un'illusione che trae la sua forza dalla condiscendenza ai nostri moti pulsionali di desiderio.
La religione è una delle forme dell'oppressione spirituale.
La religione è una delle più grandi invenzioni che mai si siano avute sulla terra.
La religione è una gruccia per coloro che non sono abbastanza forti per affrontare l'ignoto senza aiuto.
La religione è una strada per camminare, non una strada per parlare.
La religione è, per la sua stessa natura, una macchina per spaventare; deve necessariamente fallire e crollare di mano in mano che l’uomo progredisce nella conoscenza, perché la conoscenza non è soltanto potere, è anche coraggio.
La religione é un narcotico con cui l'uomo controlla la sua angoscia, ma ottunde la sua mente.
La religione, come anche l'arte, è stata un tentativo di trovare un significato e un valore nella vita, malgrado il dolore di cui la carne è erede.
La religione, come la matematica, non è un'opinione è solo una fesseria.
La religione, il lusso dei poveri.
La religione, nelle sue molteplici e contraddittorie manifestazioni, è il tentativo di venire a capo del mistero della vita nella sua globalità, il tentativo di afferrare la sua selvaggia bellezza (cattedrale), e di non venire schiacciati dalla sua sconvolgente imponderabilità (ospedale).
La religione, qualunque essa sia, è la reazione totale di un uomo alla vita, quindi perché non dire che qualsiasi reazione totale alla vita è una religione?
La religione, se è vietato, sotto la minaccia di pene tanto severe, farne oggetto di scherno, deve avere una coscienza veramente sporca.
La religione: una faccenda domenicale.
La religiosità e il vizio, insieme, sono l'indice che la vita sociale è diventata così triste e cattiva da non essere più tollerabile e da richiedere quindi una forma di stordimento, lo stupefacente vino o cocaina, o la stupefacente religione, che giovi a farci deviare l'attenzione da essa e a farci riporre, in un modo o nell'altro, fuori di essa, il fondamento d'ogni nostra possibile contentezza.
La religiosità è una domanda di risarcimento contro questo destino. Ma affidarsi alle religioni costituite per trovare risposta è un cattivo espediente. Il risultato è una miscela amara di signoria e servitù, superbia di chi porge il calice e umiltà di chi ne beve, appagamento per i sacerdoti officianti e consolazione per la moltitudine osservante.
La riflessione degli uomini che credono alla magia e ai miracoli mira a imporre una legge alla natura: e, detto in breve, il culto religioso è il prodotto di questa riflessione.
La scelta della strada religiosa per molte persone non è altro che un'alternativa egoistica per evitare percorsi ben più impegnativi.
La scienza è un'equazione differenziale, e la religione è una condizione al contorno.
La seconda figlia della bellezza è la religione. Religione è amore della bellezza. Il saggio ama proprio lei, la infinita, che tutto abbraccia, il popolo ama i suoi figli, gli dei, che gli appaiono in varie fogge.
La sola religione sa rispondere alla domanda circa uno scopo della vita. È difficile sbagliare concludendo che l'idea di uno scopo della vita sussiste e cade insieme con il sistema religioso.
La sostanza della fede religiosa, nonché la sua forza e la sua principale gloria, è disdegnare le giustificazioni razionali. A noi non credenti si chiede di sostenere con buone argomentazioni i nostri pregiudizi, ma provate a chiedere a un credente di giustificare la sua fede e sarete subito accusati di violare la "libertà religiosa".
La storia non registra in nessuna epoca una religione con una base razionale. La religione è una gruccia per coloro che non sono abbastanza forti per affrontare l’ignoto senza un aiuto. Ma, come la forfora, molta gente ha una religione e ci spende tempo e danaro, e sembra ricavarne un piacere considerevole pasticciandoci.
La storia umana di ogni epoca è rossa di sangue, avvelenata di odio e macchiata di crudeltà, ma è solo dai tempi della Bibbia che queste caratteristiche non hanno avuto limiti.
La superstizione aiuta a vivere più di quanto la religione aiuti a morire.
La superstizione sta alla religione come l'astrologia all'astronomia, la figlia folle di una madre molto saggia.
La tolleranza è necessaria così in politica come in religione: solo l'orgoglio ci fa essere intolleranti.
La vera religione del mondo proviene assai più dalla donne che dagli uomini, e soprattutto dalle madri, che portano la chiave delle nostre anime nei loro cuori.
La vera religione ha più che diciotto secoli di vita; essa nacque il giorno in cui nacquero i giorni.
La vera sede delle religioni è l'Oriente. E, dopo tutto, il cattolicesimo è una religione orientale, che si è diffusa dovunque, ma che forse solo lo spirito di quei paesi può assimilare e accettare totalmente.
La verità è come la religione nel senso che ha soltanto due nemici: il troppo e il troppo poco.
Le antiche religioni con i loro simboli sublimi e ridicoli, bonari e crudeli, non sono cadute dal cielo, ma sono nate in quest'anima umana, la stessa che vive ancora oggi in noi. Tutte quelle cose, le loro forme primordiali, vivono in noi e possono in qualunque momento assalirci con forza distruttiva, in forma cioè di suggestione di massa, contro la quale il singolo è inerme.
Le autorità sia laiche sia religiose non sono riuscite nell'intento di istituire un codice morale, ma non si può contraddire il fatto ovvio che abbiano contribuito a creare le condizioni perché ciò avvenga concretamente.
Le credenze religiose sono come i denti vecchi: si muovono, ma tengono.
Le dottrine di fede, fondate su autorità, miracoli e rivelazione, sono un sussidio adatto solo all'età infantile dell'umanità.
Le dottrine religiose possiamo dire che sono tutte illusioni indimostrabili e che nessuno può essere costretto a tenerle per vere, a crederci. Alcune di esse sono a tal punto inverosimili, talmente antitetiche a tutto ciò che faticosamente abbiamo appreso circa la realtà dell'universo, che, tenuto il debito conto delle differenze psicologiche, possono essere paragonate ai deliri.
Le fedi religiose non sono irrazionali, perché distinguono ciò che può essere oggetto di dimostrazione razionale da ciò che può essere oggetto di esperienza di fede.
Le guerre di religione, i massacri religiosi, le crociate, l'inquisizione con gli altri tribunali per gli eretici, lo sterminio della popolazione originaria dell'America e la sostituzione di essa con schiavi africani, furono frutti del cristianesimo e nulla di analogo o di equivalente ci è offerto dagli antichi.
Le leggi umane fatte per parlare allo spirito devono dare dei precetti e non dei consigli; la religione, fatta per parlare al cuore, deve dare molti consigli e pochi precetti.
Le lingue, come le religioni, vivono di eresie.
Le masse popolari sono incoerenti, piene di riottosi desideri, passionali e imprevigenti delle conseguenze; devono essere riempite di paura per tenerle a bada. Per questo gli antichi ben fecero ad inventare gli dei e l'idea della punizione dopo la morte.
Le nostre religioni sono i cancri della specie e non ne guariremo che da morti.
Le prigioni sono costruite con le pietre della legge, i bordelli con i mattoni della religione.
Le questioni di religione non dovrebbero essere mai oggetto di controversia. Noi non discutiamo mai con un amante del suo gusto, e nemmeno lo condanniamo, se siamo corretti, per il fatto di conoscere una passione così umana.
Le rappresentazioni religiose sono scaturite dallo stesso bisogno che ha generato tutte le altre acquisizioni della civiltà, ossia dalla necessità di difendersi contro lo schiacciante strapotere della natura.
Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.
Le religioni esistono perché la gente preferisce una risposta sbagliata all’assenza di risposte.
Le religioni hanno sempre una domanda alle loro risposte.
Le religioni hanno, molto spesso, un'influenza decisamente negativa sul comportamento morale. In generale, si potrebbe affermare che quanto viene aggiunto ai doveri verso Dio viene tolto ai doveri verso gli uomini; è assai comodo, infatti, compensare con l'omaggio adulatorio tributato alla divinità la mancanza di un comportamento corretto nei riguardi del prossimo.
Le religioni languono quando cessano le rogazioni.
Le religioni muoiono appena se ne dimostra la verità. La scienza è l'inventario delle religioni morte.
Le religioni non danno, né riuscirebbero mai a dare, alcuna prova chiara, sicura e convincente, della verità dei loro presunti santi Misteri o delle loro Rivelazioni divine.
Le religioni non muoiono: cessano di essere vive; e proseguono come tradizioni.
Le religioni non sono portatrici di una verità esclusiva, ma di verità parziali e imperfette.
Le religioni non sono tutte uguali, sono ognuna peggiore dell'altra.
Le religioni positive sono i lasciti ingombranti di un'età in agonia.
Le religioni sanno di rivolgersi non già alla convinzione con delle ragioni, bensì alla fede con delle rivelazioni. L'età più propizia per queste ultime è la fanciullezza, per conseguenza esse hanno soprattutto cura di impadronirsi di questa tenera età. Con questo mezzo, ancor più che con minacce o con narrazioni di prodigi, si riesce a radicare profondamente le dottrine della fede.
Le religioni si sono impossessate della naturale disposizione metafisica dell'uomo in parte paralizzandola con una prematura istillazione dei loro dogmi, in parte proibendo e interdicendo tutte le espressioni libere e spregiudicate di questa disposizione.
Le religioni si trasmettono il contagio. Appena ci si addentra in una, subito sentiamo che se ne risveglia un'altra in noi.
Le religioni sono come le lucciole, per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Le religioni sono figlie dell'ignoranza, e non sopravvivono a lungo alla madre.
Le religioni sono l'espressione della miseria umana: questa è la loro più grande verità, e la loro forza.
Le religioni sono la croce del genere umano.
Le religioni sono state create da entusiasti ignoranti o da egoisti ambiziosi.
Le religioni sono tante e diverse, ma la ragione e la bontà sono una sola.
Le religioni storiche mondiali portano nel sangue un presentimento delle insidie della massa. Ciò che esse desiderano è, al contrario, un gregge duttile. È consueto considerare i fedeli come pecore e lodarli per la loro ubbidienza.
Le religioni tengono conto del fatto che credere vuol dire non sapere niente.
Le religioni, tutte le religioni, per quanto le si rigiri, non hanno altra giustificazione di esistere all’infuori della morte.
Le religioni, volendo estendere il loro potere fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo.
Le superstizioni sono la vera religione del popolo, mica il cattolicesimo o l'islamismo!
Le tre religioni monoteistiche esortano a rinunciare a vivere qui e ora col pretesto che un giorno bisognerà rassegnarvisi: magnificano un aldilà (fittizio) per impedire il pieno godimento dell'aldiquà (reale). Il loro carburante? La pulsione di morte e infinite variazioni sul tema.
Le varie religioni sono come le foglie di un albero. Non ce ne sono due uguali, ma non c'è alcun antagonismo tra esse o tra i rami su cui crescono. Proprio nello stesso modo, c'è una sottesa unità nella varietà che vediamo nella creazione di Dio.
Le verità della religione non sono mai capite così bene come da quelli che hanno perso la capacità di ragionare.
Lo Spirito Santo ha manifestato la sua presenza agli uomini sotto forma non soltanto di colomba, ma anche di fuoco. Nella colomba viene indicata la semplicità, nel fuoco l'entusiasmo per il bene.
Lo Stato si interessa solo dell'utilità, non della verità delle religioni; la filosofia, al contrario, si interessa solo della loro verità e non della loro utilità.
Lo strumento più potente, "il bastone e la carota", a disposizione del clero per manipolare i nostri timori e le nostre speranze è, ovviamente, la promessa di un'eterna ricompensa celeste, accompagnata dalla minaccia di un castigo eterno.
Lourdes, Fatima, Loreto, Siracusa, Medjugorje e tutti gli altri santuari possono essere veri o possono essere falsi, così come possono essere veri o possono essere falsi tutti gli altri santuari delle altre religioni che ricoprono il mondo. Se devo credere a una ragazza francese o portoghese che mi dice di vedere e sentire la Madonna, perché non devo credere allo stesso modo a una ragazza indiana o cinese che mi dice di vedere e di sentire qualcosa di analogo nella sua religione?
Marx ha detto che la religione è l'oppio dei popoli. Negli Stati Uniti, oggi, gli oppiacei sono la religione del popolo.
Mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, la religione riesce a risparmiare a molta gente la nevrosi individuale.
Mi piacerebbe sapere che cosa accadrebbe, se tutta l’Europa fosse arcicattolica, senza protestanti che sorridessero e svegliassero le teste assennate, e senza che nessun pretaccio avesse più da vergognarsi. Se tutto fosse rimasto come alcuni secoli fa, credo che il papa sarebbe stato divinizzato, mentre i suoi escrementi sarebbero stati pesati e venduti a carati. E si sarebbe anche fatto iniziare la Bibbia così: "All’inizio il papa creò il cielo e la terra".
Migliaia di giovani vengono condotti in chiesa contro la loro volontà. Non possiamo portare a credere nessuno con la forza, con i suggerimenti o altro.
Mio padre ha preso da sua zia Mary. Rifiutava la Bibbia perché diceva che il personaggio centrale non era assolutamente credibile.
Molte persone religiose sono sospettosissime. Sembra che per motivi puramente religiosi, s’intende sull’iniquità la sappiano molto più lunga dei reprobi.
Molto di ciò che finora è andato sotto il nome di religione conteneva in sé un atteggiamento d'inconscia ostilità verso la vita. La vera religione deve insegnare che la vita è colma di gioie che rallegrano l'occhio di Dio.
Nel mondo non c'è religione abbastanza, neanche solo per abbattere le religioni.
Nel suo aspetto attuale, la religione è la negazione stessa della verità.
Nell'uomo primitivo è in primo luogo la paura che suscita l'idea religiosa.
Nella cosiddetta deferenza religiosa vibra costantemente un che di bizantino, se non addirittura di vile.
Nessun mito religioso racchiude una qualsivoglia verità.
Nessuna religione ha mai potuto fare a meno di promettere “ricompense”, sia che queste si riferissero all’aldilà che all’aldiquà; l’uomo infatti è avido, e gratis non fa niente.
Nessuno che abbia senso dell'humor ha mai fondato una religione.
Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l'amore, per il cuore umano, è più naturale dell'odio.
Nessuno può essere costretto a partecipare o a contribuire pecuniariamente a qualsivoglia culto, edificio o ministero religioso.
Niente è più fatale alla religione che l’indifferenza, che alla fine, è una mezza infedeltà.
Noi andiamo avanti acciecati dalle varie religioni, puerili e folli, inventate dai nostri padri contro il terrore dell'immenso Ignoto.
Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno, poiché improvvisa scoppierà l’ira del Signore e al tempo del castigo sarai annientato.
Non c'è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come un rum e la vera religione.
Non c'è più religione: tutte le chiese sono assicurate contro il furto e contro l'incendio.
Non c'è religione che non pecchi di presunzione; ognuna di esse, infatti, dalla piú grande alla più piccola, ritiene e in certi casi si arroga il diritto di essere l’unica vera religione di questo mondo.
Non ci sarà pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non ci sarà pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni.
Non credo che la religione sia indispensabile per la vita spirituale.
Non esiste alcuna religione naturale: le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Non fa certo parte della religione imporre la religione.
Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
Non mi va di dire molto sulla cultura o sulla religione di certi paesi, come osservatore, prendo atto con piacere che in taluni posti si stanno ammazzando a meraviglia.
Non occorre che le religioni dispensino certezze: basta che diano speranze.
Non sceglierò la mia religione da qualsiasi uomo che non lavora mai, eccetto che con la bocca.
Non serve religione a chi senta la sacralità del profano.
Non si può adorare che l'ignoto; e non c'è più religione dove non c'è mistero.
Non si è religiosi soltanto quando si adora una divinità, ma anche quando si mettono tutte le risorse dei proprio spirito, tutte le sottomissioni della volontà, tutti gli ardori del fanatismo, al servizio d'una causa o d'un uomo diventato lo scopo e la guida dei sentimenti e degli atti.
Non sono le parti della Bibbia che non capisco quelle che mi preoccupano, sono le parti che capisco.
Non v'è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come il rum e la vera religione.
Non vi sia tra voi religione diversa da quella della saggezza e della moralità, da quella dell’onestà e della decenza, della franchezza e della generosità d’animo; non ci sia religione diversa da quella che consiste nell’abolire completamente la tirannide e il culto degli dèi e dei loro idoli.
Non vorrei che le religioni fossero avverse a ogni progresso scientifico perché temono si scopra che Dio non c'è.
Non è senza ragione che l'esperienza religiosa punta soprattutto sul Dio sofferente e redentore, il che conferma che sul problema del male l'ultimo ricorso è alla religione, non certo alla morale.
Non è strano che gli uomini combattano tanto volentieri per una religione e vivano così malvolentieri secondo i suoi precetti?
Ogni cosa, per essere vera, deve diventare una religione, e l'agnosticismo, come una qualunque altra religione, dovrebbe avere le sue cerimonie.
Ogni nuova fede comincia con un'eresia.
Ogni religione altrui oscilla tra il ridicolo e il diabolico.
Ogni religione che concentra tutte le sue attenzioni sull’essere umano senza mostrare alcun tipo di riguardo verso tutte le altre creature della terra, persino le più insignificanti, non è una religione.
Ogni religione deve cominciare con un po' di antropomorfismo: una divinità remota come il primo motore di Aristotele non può ispirare una ricerca spirituale.
Ogni religione dà il proprio contributo specifico e ognuna è a modo suo adatta all’orientamento di un gruppo specifico di individui. Il mondo ha bisogno di tutte le religioni.
Ogni religione positiva non è, propriamente parlando, che l'usurpatrice del trono che spetta alla filosofia. Per questo i filosofi la osteggeranno sempre, anche se dovessero considerarla un male necessario, una stampella per la patologica debolezza di spirito della maggior parte degli uomini.
Ogni religione si fonda sulla paura dei molti e sull'astuzia dei pochi.
Ogni religione è antagonistica rispetto alla civiltà.
Ogni religione è dimostrata falsa dalla stessa religione; cioè o dalla religione successiva o da altre contemporanee. Tutte dunque sono false.
Pensare di vincere attraverso la sconfitta, ecco il masochismo della specie umana, ecco l'apoteosi della religione, ecco il trionfo della stupidità.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: buddismo, induismo, cristianesimo, islamismo e comunismo, siano, a un tempo, false e dannose.
Per conoscere la religione di una persona non dobbiamo ascoltare la fede che dice di professare, ma dobbiamo trovare il suo tipo di intolleranza.
Per diventare una religione popolare è solo necessario per una superstizione assoggettare una filosofia.
Per essere patriottici, odiate tutte le nazioni tranne la vostra; per essere religiosi, tutte le sette tranne la vostra; per essere morali, tutte le false apparenze tranne le vostre.
Per i preti, per la gente religiosa, per i moralisti, tu sei naturalmente cattivo. La bontà sarà una disciplina imposta dall'esterno. Tu sei un caos e l'ordine deve essere instaurato da loro; saranno loro a portare l'ordine. E hanno fatto del mondo intero un pasticcio, una confusione, un manicomio, perché hanno continuato a fare ordine per secoli e secoli, a disciplinare per secoli e secoli. Hanno insegnato così tanto che coloro cui è stato insegnato sono impazziti.
Per l'uomo profondamente religioso, nulla è peccato.
Per la mia filosofia è essenziale la distinzione dalla religione, ma distinzione non significa negazione, opposizione o disprezzo, ma significa incontro tra filosofia e religione, perché quest’ultima esprime quella realtà delle origini che non può essere indifferente al filosofare.
Per molti, praticare la religione è il modo migliore per non pensare a Dio.
Per pregare Dio con devozione non è necessario credere in Dio secondo i dogmi di nessuna religione.
Per quel che mi ricordo, non c'è una parola di lode all'intelligenza, nelle Sacre Scritture.
Per un vero uomo religioso nulla è tragico.
Perseguire la felicità è lo scopo stesso della vita: è evidente. Che crediamo o no in una religione, che crediamo o no in questa o quella religione, tutti noi, nella vita, cerchiamo qualcosa di meglio.
Piantiamola di credere che la religione possa essere utile all'uomo; abbiamo buone leggi, sapremo fare a meno della religione. Ma c'è sempre chi dice che ne occorre una per il popolo, una che lo distragga e lo tenga a freno. Be', se proprio serve, dateci quella che si addice agli uomini liberi! restituiteci gli dèi del paganesimo!
Più ancora che la religione, il cinismo commette l'errore di prestare troppa attenzione all'uomo.
Più gli uomini si allontanano da Dio, più progrediscono nella conoscenza delle religioni.
Poca religiosità conduce a dio; molta, all’ateismo.
Portavo sempre una pallottola nel taschino all'altezza del cuore. Un giorno qualcuno mi ha tirato una Bibbia e la pallottola mi ha salvato la vita.
Posso immaginarmi un'epoca alla quale le nostre idee religiose sembreranno così strane come è per la nostra lo spirito cavalleresco.
Potete visitare tutta la terra ma non troverete in alcun luogo la vera religione. Essa non esiste che nel vostro cuore.
Prendiamo la Bibbia: non esiste opera più erotica e mistica della Bibbia, è il libro più venduto più letto, anche perché è facile, quando si sanno i gusti dei lettori… La Bibbia infatti è l’unico caso in cui l’autore del libro è anche l’autore dei lettori.
Pretendere che anche uno spirito grande uno Shakespeare, un Goethe faccia entrare nella propria convinzione, i dogmi di una qualche religione, è come pretendere che un gigante calzi la scarpa di un nano.
Può darsi che il meglio che si possa dire della religione sia che essa aiuta molta gente a innalzarsi a un livello di civismo e moralità tipicamente riscontrabile nelle persone brights.
Qualche volta ci è dato di raggiungere gli dèi. Alcuni di noi lo fanno attraverso l’arte, altri con la religione; nove su dieci, con l’amore.
Quale che sia la religione ai posti di comando di una società, ne sboccia sempre e soltanto una tirannia.
Quale rispetto possono meritare le religioni? Ve n'è una che non porti il marchio dell'impostura e della stupidità?
Quando arrivarono i missionari, gli africani avevano la terra e i missionari avevano la Bibbia. Ci insegnarono a pregare a occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.
Quando il mondo sarà divenuto tanto onesto da non impartire alcuna istruzione religiosa ai fanciulli prima dei quindici anni, si potrà sperarne qualcosa.
Quando l'anima perde la sua luce la religione diventa pura idolatria; quando il pensiero lascia il posto al materialismo la filosofia sprofonda nello scetticismo.
Quando la forma di governo non ammette altro libero esercizio di religione che quello della Nazione o dello Stato, non v'ha allora libertà di coscienza.
Quando la religione diventa un grande potere all'interno dello Stato, lo Stato di per sé perde potere sui suoi cittadini.
Quando mi comporto bene, mi sento buono; quando mi comporto male, mi sento cattivo, e questa è la mia religione.
Quando nasce l'anima di un uomo in questo paese, le vengono gettate reti per impedirle di fuggire. Mi parli di nazionalità, di lingua, di religione. Io cercherò di sfuggire a quelle reti.
Quando penso alla religione, sento che mi piacerebbe fondare un ordine monastico per coloro che non possono credere: si dovrebbe chiamare la Congrega degli Infedeli, e nei suoi riti, davanti a un altare privo di qualsiasi fiamma di ceri, un prete senza pace nel cuore, celebrerebbe l'officio con del pane profano o un calice vuoto.
Quando si leggono le bibbie, ci si sorprende meno di ciò che la divinità sa che di ciò che non sa.
Quando si parla di stronzate, enormi stronzate di serie A, dovete restare ammirati di fronte al campione storico delle false promesse e delle pretese esagerate: la religione.
Quando ti poni tante domande è filosofia, quando cerchi tante soluzioni è scienza, quando hai una risposta per tutto è religione.
Quando un delirio di tipo mistico è largamente condiviso e culturalmente accettato, non si chiama più delirio, ma religione.
Quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all’umanità intera, si degrada a tirannia e diventa una forma d’imperialismo.
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
Quanto più l'uomo è religioso, tanto più crede; quanto più crede, tanto meno sa; quanto meno sa, tanto è più ignorante; quanto è più ignorante, tanto è più governabile.
Quasi tutte le guerre sono state scatenate sul pianeta perché una religione voleva dire a un'altra che l'unica, vera strada verso Dio era la propria.
Questa è la mia semplice religione. Non c'è bisogno di templi; non c'è bisogno di filosofie complicate. La nostra stessa mente, il nostro stesso cuore è il nostro tempio; la filosofia è la gentilezza.
Questo è il lato più atroce dell'insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati vili della natura umana, avvezzandola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio, che non dà il consiglio dell'amico, ma dà l'assoluzione o la condanna del giudice.
Religione. Reverenza per l'Ente Supremo, nella misura in cui lo si concepisce a immagine e somiglianza dell'uomo. 2. Figlia della Speranza e del Timore che spiega all'Ignoranza la natura dell'Inconoscibile.
Religione: assicurazione nell'aldiquà contro il fuoco nell'aldilà.
Religione: persone che vanno in chiesa sperando che Dio controlli le presenze.
Sappiamo di persone molto religiose che arrivano a dubitare di Dio quando furono colpite da una grande sventura, benché loro stesse ne avessero colpa, ma non abbiamo mai visto nessuno perderla in seguito ad un'inaspettata fortuna.
Sciagurati coloro che, per non essere scellerati, hanno bisogno della religione.
Scienza e fede non sono rivali. La fede cerca, la religione interpreta. La scienza dà all'uomo una conoscenza che è potenza: la religione gli dà una sapienza che è controllo. La scienza si occupa soprattutto dei fatti; la religione si occupa soprattutto dei valori.
Se c'è qualcosa di cui la filosofia è mortalmente nemica, in quanto esercizio intellettuale, questa è la religione, l'irrazionalità, la superstizione, le chiese come istituzioni monopolizzatrici di verità indiscutibili, l'obbedienza intellettuale assoluta, l'obbedienza intellettuale all'assoluto.
Se dici la tua sul Vaticano, sulla Chiesa Cattolica, sui Papa, sulla Madonna, su Gesù, sui Santi, non ti succede nulla. Ma se fai lo stesso con l'Islam, col Corano, con Maometto, coi figli di Allah, diventi razzista e xenofobo e blasfemo e compi una discriminazione razziale.
Se dire religione significa dire imposizione, allora il suo concetto, che dovrebbe racchiudere la libertà per eccellenza, diventa questione di fideistica obbedienza.
Se gli Atei non hanno il diritto di distruggere le illusioni, i religiosi non hanno il diritto di crearle.
Se l'uomo da sempre ha sentito il bisogno della religione, è perché si ritrova circondato, assediato, quasi oppresso, dal mistero della vita, che lo affascina e che insieme lo angoscia.
Se la molteplicità delle religioni nuoce a uno Stato, è unicamente perché l'una non vuole tollerare l'altra, ma assorbirla avvalendosi delle persecuzioni.
Se la parola religione potesse ancora essere ripulita dal fango che la ricopre ormai da millenni, fango fatto di credenze assurde, dogmi, riti, miracoli, obblighi morali, minacce, punizioni, sangue, eccetera, allora si potrebbe definire profondamente religioso soltanto colui il quale, non credendo a nulla, rimanesse semplicemente sbigottito dinanzi all’universo.
Se la pubblicità stimola la gente a desiderare sempre di più, la religione non è da meno.
Se la religione è l'oppio dei popoli, il calcio è sicuramente una religione.
Se la religione è solo umana, e la sua forma una forma umana, ne consegue che tutto nella religione è vero.
Se la vostra è una famiglia felice, è molto probabile che vostro figlio non cerchi nessuna religione organizzata.
Se le persone non fossero accecate dallo zelo religioso, si renderebbero conto delle imperfezioni delle loro guide spirituali, disprezzandole.
Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, con l'andar del tempo, i credenti.
Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezza intellettuale non deve stupirci oltremodo.
Se si cerca di inserire la religione nel percorso evolutivo dell'umanità, essa non appare come una conquista permanente, ma piuttosto un corrispettivo della nevrosi attraverso cui ogni individuo civilizzato deve passare nel suo itinerario dall'infanzia alla maturità.
Se tutto fosse rimasto come alcuni secoli fa, credo che il papa sarebbe stato divinizzato, mentre i suoi escrementi sarebbero stati pesati e venduti a carati. E si sarebbe anche fatto iniziare la Bibbia così: "All’inizio il papa creò il cielo e la terra".
Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero che non c'è, un teologo è l'uomo che riesce a trovare quel gatto.
Se vogliamo scoprire ciò che è vero, dobbiamo essere completamente liberi da tutte le religioni, da tutti i condizionamenti, da tutti i dogmi, da tutte le credenze e da qualunque autorità che spinga a uniformarci; essenzialmente essere completamente soli, e questo è molto difficile.
Se, come dice Freud, la religione è la nevrosi ossessiva universale dell’umanità, il fanatismo religioso è certamente la sua psicosi.
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Si crede veramente fino a quando non si sa chi implorare. Una religione è viva solo prima dell'elaborazione delle sue preghiere.
Sino a quando sulla faccia della terra vi saranno i monoteismi e le morali e i dogmi ad essi riconducibili direttamente o indirettamente state certi che il mondo esploderà un'altra volta.
Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età ci si potrà aspettare qualche cosa da esso.
Soltanto un primordiale istinto narrativo, a sua volta palese strascico delle religioni, impone retrospettivamente un senso a ciò che è o non è accaduto.
Sono soltanto le religioni monoteistiche a offrirci lo spettacolo delle persecuzioni religiose, nonché dei processi agli eretici e della distruzione delle immagini degli dèi stranieri.
Sono spesso più religioso in un giorno di sole.
Sono un ateo. Non sono neutrale rispetto alla religione, le sono ostile. Penso che essa sia un male, non solo una falsità. E non mi riferisco solo alla religione organizzata, ma al pensiero religioso in sé e per sé.
Sotto la religione e la politica l'uomo si trova a guardare tutto dal punto di vista del dovere: egli deve essere questo o quello, deve diventare questo o quello.
Stiamo andando incontro a un tempo completamente non-religioso; gli uomini, cosí come ormai sono, semplicemente non possono piú essere religiosi. Anche coloro che si definiscono sinceramente “religiosi”, non lo mettono in pratica in nessun modo.
Storicamente parlando, le religioni sono state comunemente organizzate per qualche ulteriore scopo: sfruttamento, controllo della massa ecc.
Tanto più avanza l'ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.
Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell'uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.
Trova oggi nuovamente risonanza il teorema che solo la direzione religiosa verso una trascendenza può ancora salvare una modernità pentita.
Trovo che una seria lettura della Bibbia sia altamente educativa per i giovani. Allontana dalla religione.
Tutta l'umanità è passione; senza passione, la religione, la storia, i romanzi, l'arte sarebbero inefficaci.
Tutta questa letteratura cattolica, preghiera supplicante, rispecchia il rapporto tra il servo e il padrone di vecchio tipo: un padrone insolente e vanitoso. Continuo lustramento di scarpe. Ma Dio non ha scarpe.
Tutte le Chiese ti dicono che morirai e andrai in Paradiso ma la Bibbia dice che il dono di Dio è la vita su questa terra.
Tutte le preghiere, le orazioni e le messe che i monaci e gli altri preti potrebbero dire, non servono a nulla, e valgono solo a far guadagnare danaro a coloro che le dicono.
Tutte le religioni coi loro Dei i loro semidei e i loro profeti, i loro messia e i loro santi, furono create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo e al pieno possesso delle loro facoltà intellettuali.
Tutte le religioni conducono allo stesso Dio, e meritano il medesimo rispetto.
Tutte le religioni hanno nomi diversi, ma tutti contengono le stesse verità.
Tutte le religioni soffrono del fatto che i predicatori possano parlare a lungo e soddisfatti di sé. Così le loro parole diventano sempre più lontane e scaldano la loro vanità, anziché penetrare nel cuore di chi ascolta.
Tutti coloro che passano dal protestantesimo al cattolicesimo tendono ad essere piuttosto fanatici. Il loro protestantesimo non è stato ripudiato integralmente, ma si è solamente inabissato nell'inconscio ove è costantemente al lavoro come controstimolo al cattolicesimo di nuova acquisizione. Quindi, il neofita sente il dovere di difendere fanaticamente la fede che ha abbracciato. Nel paranoico abbiamo esattamente la stessa condizione: egli si sente costretto a difendersi contro ogni critica esterna perché il suo sistema delirante è fortemente attaccato all'interno.
Tutto ciò che è inutile è sempre rispettabile, per esempio la religione, i vestiti alla moda, la conoscenza della grammatica latina.
Un credo religioso, se ne avete uno, è di grande aiuto; ma, se non l’avete, potete sopravvivere lo stesso felicemente.
Un governante che ha bisogno della religione è un debole. Ma nessun debole dovrebbe mai governare.
Un mito è una religione a cui nessuno crede più.
Un po' di filosofia porta la mente dell'uomo all'ateismo, ma la profondità della filosofia lo porta verso la religione.
Un tempo i religiosi di Dio erano i sacerdoti, ora sono i pubblicitari.
Un tempo la religione era filosofia, poi la filosofia è diventata critica della religione.
Un uomo religioso è un individuo-massa, cioè una contraddizione in termini.
Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta.
Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta.
Una civiltà tecnocratica priva dell'apporto sapienziale della religione non sarà mai in grado di produrre e sostenere quell'etica basata sul principio-responsabilità in grado di unire gli uomini tra loro, di cui il nostro tempo ha urgente bisogno.
Una cosa è attribuire rilevanza alla religione nella sfera pubblica, altro è la pretesa di riconoscere ad essa una sorta di monopolio dei valori.
Una cosa è chiedersi se una religione è vera, altra se è utile. Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false.
Una delle grandi tragedie dell'umanità è che la moralità è stata sequestrata dalla religione.
Una religione cattiva è sempre una religione.
Una religione che promette un futuro di beatitudine agli ultimi della terra, non poteva che avere un grandissimo seguito, perché il mondo è fatto in gran parte di ultimi smaniosi di riscatto.
Una religione che si limita alla vita terrestre dell'uomo senza dirgli donde viene e dove va, non può sostenersi.
Una religione dominante non è mai ascetica.
Una religione fornisce agli uomini parole, atti, gesti, "pensieri" per le circostanze in cui non sanno che cosa dire, che cosa fare, che cosa immaginare.
Una religione non è una spiegazione, è una soluzione.
Una religione senza miracoli può essere "vera". Una religione di miracoli deve essere falsa. Mi si vuole sbalordire. Lo stupore è mezzo indegno del dio. Il dio è chiaro, onesto estraneo.
Una religione senza più presa sulla società diviene semplicemente inutile; e sempre per questo una società senza radicamento nella religione cade preda del caos, viene corrosa dal nichilismo e peggio ancora dall'affarismo.
Una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo eretico.
Una religione è tanto vera quanto un'altra.
Una superstizione dura più di una religione.
Una vita religiosa è una lotta, non un inno.
Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è il nostro torturato pianeta a predirci l'approssimarsi di quel giorno senza alcun intervento divino.
Una volta i potenti per sottomettere il popolo usavano la forza, le leggi e la religione, ora dispongono anche del calcio e della televisione.
Uno dei tratti più indisponenti e allo stesso tempo più ridicoli delle religioni, è quello della spropositata importanza che conferiscono all’umanità, considerata, senza alcun pudore, fine e centro d’ogni cosa. Dio è un bieco antropocentrismo.
Uno spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: "A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?". "A Dio", rispose il prete. "Allora, ritirati, uomo".
Vediamo come, quando si sente in pericolo, la religione si aggrappi alla morale, quella morale di cui vorrebbe farsi credere madre; ma non le è madre per nulla. La vera morale e la moralità non dipendono da alcuna religione, anche se ogni religione le sanziona e, con ciò, offre loro un sostegno.
Vi fu un umorista che alla richiesta di esplicitare la scienza che considerava più comica rispose, la religione.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!
Vi è nulla che tanto invilisca una nazione quanto il dispotismo religioso.
Vi è una religione i cui seguaci possano essere indicati come nettamente più amabili e degni di fiducia di quelli di ogni altra? Se fosse così, questo risolverebbe il problema. Io trovo che le persone migliori generalmente non professano alcuna religione, ma sono pronte ad apprezzare gli uomini migliori di tutte le religioni.
Vive più fede nell'onesto dubbio che in metà delle religioni.
Volete credere alla religione? Non leggete i libri che la provano. Volete rispettarla? Non guardate a coloro che la predicano.
È buona qualsiasi religione insegni all'uomo a essere buono.
È certo che se volete conoscere il segreto della gente, dovete entrare nell'intimità della loro religione.
È concepibile che la religione possa essere moralmente utile senza essere intellettualmente sostenibile.
È difficile simpatizzare con il clero moderno da quando è diventato anticlericale.
È divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e la ragionevolezza della sua religione, ignorando che questa dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all’insegnamento di uomini, un tempo perseguitati dai cristiani.
È duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine.
È la fede quella che fa gli eretici. Non ci sono più eresie in una religione morta.
È nella nostra vita e non nelle nostre parole che si deve leggere la nostra religione.
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.
È più facile morire per una religione che viverla assolutamente.
È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta raramente non si può fare a meno.
È religione anche non credere in niente.
È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica religione morale, la sola davvero uguale per tutti.
È un fatto curioso... che ogni credo prometta un paradiso che sarebbe assolutamente inabitabile per chiunque abbia dei gusti civilizzati.
È una bella cosa stabilire la propria religione nel proprio cuore senza essere dipendenti dalla tradizione e da ideali di seconda mano. La vita ti sembrerà, più tardi, non una cosa minore, ma più grande.