Passione

Aforismi

Lenin

Chi non sta da una parte o dall'altra della barricata, è la barricata.
Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai, egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.
Finché le donne non saranno chiamate, non soltanto alla libera partecipazione alla vita politica generale, ma anche al servizio civico permanente o generale, non si potrà parlare non solo di socialismo, ma neanche di democrazia integrale e duratura.
Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.
Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa.
Il crimine è un prodotto di eccessi sociali.
Il socialismo nacque direttamente dal capitalismo: esso è calcolo, sorveglianza, controllo. Il comunismo deve nascere dal socialismo: gli è superiore.
L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli.
L'autorità avvelena chiunque l'assume su se stesso.
La democrazia è uno stato che legittima la sottomissione della minoranza alla maggioranza, ed è paragonabile ad un'organizzazione istituita per l'uso sistematico della forza di una classe contro l'altra, di una parte della popolazione contro l'altra.
La fiducia è bene, il controllo è meglio.
La legge è una misura politica, anzi è politica.
La libertà è una grande parola, ma sotto la bandiera della libertà dell’industria si sono fatte le guerre più brigantesche.
La religione è una delle forme dell'oppressione spirituale.
La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
La verità è sempre concreta.
Lo Stato è il prodotto e la manifestazione degli antagonismi inconciliabili tra le classi. Lo Stato appare là, nel momento e in quanto, dove, quando e nella misura in cui gli antagonismi di classe non possono essere oggettivamente conciliati. E, per converso, l'esistenza dello Stato prova che gli antagonismi di classe sono inconciliabili.
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
Maggiore è la profondità del cambiamento che vogliamo apportare, maggiore deve essere l'interesse che dobbiamo far crescere attorno ad esso.
Nessuna grande rivoluzione, come la storia dimostra, si è compiuta senza guerra civile.
Non giocare mai con l'insurrezione. Ma quando la si inizia, mettersi bene in testa che bisogna andare sino in fondo.
Non è serio, in politica, contare sulle convinzioni, la devozione e le belle qualità dell'anima.
Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
Per la sua stessa natura l'opportunista evita sempre di porre le questioni in maniera chiara e recisa, cerca una risultante, sguscia come un'anguilla tra posizioni che si escludono a vicenda, tentando di "essere d'accordo" con l'una e con l'altra, riducendo le proprie divergenze a piccoli emendamenti, a dubbi, a pii e innocenti desideri, ecc.
Per un vero rivoluzionario il pericolo più grave, fors'anche l'unico, è l'esagerazione rivoluzionaria.
Si vorrebbe poter abbracciare ed accarezzare gli esseri umani, ma uno ha paura di farlo, perché mordono.
Un passo avanti, due passi indietro... È ciò che accade alla vita dei singoli, ed accade anche nella storia delle nazioni e nello sviluppo dei partiti.
Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.
È proprio vero che la libertà è preziosa, così preziosa che dovrebbe essere razionata.