Passione

Aforismi

Miseria

A mitigare la miseria umana, il mezzo più efficace sarebbe la diminuzione, anzi l'abolizione, del lusso.
A quanti uomini, presi nel gorgo d'una passione, oppure oppressi, schiacciati dalla tristezza, dalla miseria, farebbe bene pensare che c'è sopra il soffitto il cielo, e che nel cielo ci sono le stelle. Anche se l'esserci delle stelle non ispirasse a loro un conforto religioso, contemplandole, s'inabissa la nostra inferma piccolezza, sparisce nella vacuità degli spazii, e non può non sembrarci misera e vana ogni ragione di tormento.
Ai felici è difficile il giudicare rettamente le miserie degli altri.
Al di sotto di un certo livello di vita l'uomo si lega con un attaccamento fatalistico alla sua miseria e tratta con diffidenza ogni occasione di miglioramento; l'amara esperienza gli ha insegnato che il mutamento può esser solo per il peggio.
Almeno due terzi delle nostre miserie sorgono dalla stupidità umana, dalla cattiveria umana e da quei grandi promotori e giustificatori di cattiveria e stupidità, idealismo, dogmatismo e zelo nel proselitismo a beneficio di idee religiose o politiche.
Anche il vivere, nella miseria è un insulto.
Anche la miseria è un'eredità.
Anche la più grande saggezza talvolta ha reso miseri gli uomini.
C'è gente che nonostante tutto, è sempre contenta: è quella cui manca il coraggio di guardare in faccia la propria miseria.
C'è una gran bella quantità di miserie reali nella vita alle quali non possiamo fare a meno di sorridere, ma sono sorrisi che provocano rughe e non fossette.
C'è una marea nelle cose degli uomini che, colta al flusso, mena alla fortuna; negletta, tutto il viaggio della vita s’incaglia su fondali di miserie.
C'è una notevole differenza tra miseria e povertà: nella miseria non si protesta mai, il miserabile infatti non rappresenta mai un pericolo per il potere, non pensa nemmeno di poter cambiare la sua situazione; il povero, invece, stende la mano, desidera soldi, fa richieste, protesta.
Che cos'è l'avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria.
Che cosa deve un cane a un cane, e un cavallo a un cavallo? Niente, nessun animale dipende dal suo simile... La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; la vera sciagura non è l'ineguaglianza, è la dipendenza.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
Che giova l'abbondanza di beni materiali nell'inopia e nell'impotenza dello spirito? Non v'è peggior miseria che la miseria di certi ricchi.
Chi lotta duramente per racimolare l'indispensabile, ha bisogno di evadere dalla sua miseria conquistando qualcosa di superfluo.
Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.
Chi naviga nel mar delle sensualità si sbarca al porto delle miserie.
Chi non ha figli sfugge a parecchia miseria.
Chi non sa conservare l'eredità paterna morirà in miseria, nonostante qualsiasi sforzo demoniaco.
Chi tortura gli animali paga già nella sua miseria. Sono contro la debolezza umana e a favore della forza che le povere bestie ci dimostrano tutti i giorni perdonandoci.
Ci sono due modi di sfuggire alle miserie della vita: la musica e i gatti.
Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.
Coloro che guardano alla miseria con indifferenza, sono i più miserabili.
Contro una tale veduta del mondo in quanto opera riuscita di un essere onnisciente, infinitamente buono e per di più onnipotente, grida da un lato troppo forte la miseria di cui il mondo è pieno, e dall'altro l'evidente imperfezione, anzi buffonesca deformità, della più perfetta delle sue apparenze, quella umana. Qui è un'irrimediabile dissonanza.
Credo che la maggior parte delle miserie del genere umano siano causate da valutazioni sbagliate che esso ha fatto del valore delle cose.
Dalla vuotezza interiore nasce la ricerca di compagnia, distrazioni, piaceri e lussi di ogni genere, cose che conducono molti alla dissipazione e poi alla miseria. Da tale miseria nulla difende tanto sicuramente quanto la ricchezza interiore, cioè la ricchezza dello spirito: essa infatti, quanto più si avvicina all'eccezionalità, tanto meno concede posto alla noia.
Di tutte le miserie umane la più amara è questa: conoscere così poco e non avere controllo su niente.
Dopo quattro o cinque anni, assediati dalle miserie, dalle bassezze umane, non ci resta piú addosso neppur una di quelle finzioni con cui la società ci mascherava e scopriamo allora che l'uomo è porco, per diritto di natura.
Dove regna l'invidia non può vivere la virtù, né dove sta la miseria può aver luogo la liberalità.
Doveva proprio avvenire che ciò che forma la felicità dell'uomo fosse anche la fonte della sua miseria?
Entrate annue, venti sterline; spese annue, diciannove sterline e mezza; risultato, felicità. Entrate annue, venti sterline; spese annue, venti sterline e mezza; risultato, miseria.
Frugalità è un eufemismo per definire la miseria.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.
Guardare indietro è fatale all'arte. È un voler restare poveri. L'arte non può e non vuole sopportare la miseria.
I grandi umoristi e i grandi comici, da Cervantes a Sterne o a Buster Keaton, fanno ridere della miseria umana perché la scorgono in primo luogo in se stessi, e questo riso implacabile implica un'intelligenza amorosa del comune destino.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Il denaro non fa la felicità… figurati la miseria!
Il denaro non può comprare la felicità, ma rende la miseria più sopportabile.
Il disperare aggrava non soltanto la nostra miseria ma anche la nostra debolezza.
Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all’irata protesta del popolo contro l’oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell’ombra e nella miseria.
Il marciume, la sordidezza e la morte producono i vermi nel mondo fisico, siccome l'Ozio, la Miseria e l'Ignoranza producono i loro vermi nel mondo morale.
Il misero non ha altra medicina che la speranza.
Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni, la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria.
Io domando agli economisti politici, ai moralisti, se hanno già calcolato il numero di individui che è giocoforza condannare alla miseria, al lavoro spropositato, alla demoralizzazione, all'infanzia, all'ignoranza nella crapula, alla sventura invincibile, alla penuria assoluta, per produrre un ricco.
Io non penso a tutta le miserie, ma a tutta la bellezza che ancora rimane.
L'amore è l'essenza vitale che pervade e permea, dal centro della circonferenza, i cerchi concentrici di tutto il pensiero e l'azione. L'amore è il talismano del benessere e della miseria umana - l'apriti sesamo di ogni anima.
L'arte ha bisogno o di solitudine, o di miseria, o di passione. È un fiore di roccia che richiede il vento aspro e il terreno rude.
L'atteggiamento di chi vuol rendere la miseria attraente per gli altri è piuttosto antipatico. Devo ancora conoscerlo un povero che abbia nostalgia della povertà.
L'avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
L'avaro stesso è causa della sua miseria.
L'egoismo è la fonte e la somma di tutte le colpe e le miserie.
L'unica cosa che ci consola dalle nostre miserie è il divertimento ed è tuttavia la più grande delle nostre miserie.
L'uomo destinato alla gloria non teme la povertà e la miseria perché sa che nella miseria il suo ingegno diverrà genio.
L'uomo vorrebbe essere egoista e non può. È questo il carattere più impressionante della sua miseria e l'origine della sua grandezza.
L'uomo è ricco anche delle proprie miserie.
La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera l'orgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione.
La cosa peggiore che ti regala la miseria è quella di renderti ridicolo a tutti.
La coscienza ci assicura, che meglio è la generosità con la miseria, che la dappocaggine con la contentezza.
La felicità corteggia la luce, perciò pensiamo che il mondo sia felice, mentre la miseria si nasconde tenendosi lontana, così pensiamo che non esista.
La felicità è sempre soggetta all'invidia: la sola miseria non è invidiata da nessuno.
La fortuna non può impicciarsi con la miseria, così va la legge di natura!
La fortuna, quando si decide a girare dalla tua parte, può essere addirittura imbarazzante nella sua frenesia di dare schiaffi alla miseria.
La grandezza dell'uomo sta in questo: che ha coscienza della propria miseria.
La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore.
La malvagità più detestabile, le crudeltà più orribili e le più grandi miserie che hanno afflitto il genere umano hanno avuto la loro origine in questa cosa chiamata rivelazione, o religione rivelata.
La miseria avvilisce, la clausura deprava.
La miseria e le preoccupazioni generano il dolore, la sicurezza, invece, e l'abbondanza la noia.
La miseria giudica il mondo e rovina ogni possibilità di pace.
La miseria ha i suoi gesti. Il corpo stesso alla lunga prende abitudini da povero.
La miseria ha questo di buono, che elimina la paura dei ladri.
La miseria mi fa più paura che la solitudine, perché quella è umiliazione e degrado, e questa è soltanto noia o tristezza.
La miseria non è data dalla scarsità di cibo, ma dalla mancanza di democrazia.
La miseria è il legame più stretto dei cuori.
La miseria è la principale cagione, la sorgente inesauribile di tutti i mali della società, voragine spalancata che ne inghiotte ogni virtù. La miseria aguzza il pugnale dell'assassino; prostituisce la donna; corrompe il cittadino; trova satelliti al dispotismo.
La miseria è un'invenzione degli uomini e la grandezza il normale andazzo del mondo.
La miseria, quando è miseria davvero, la intendono tutti: anche i ragazzi.
La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.
La pace fa ricchezza, ricchezza superbia, la superbia porta guerra, la guerra porta miseria, la miseria umiltà, e l'umiltà fa di nuovo la pace.
La plebe è tumultuante per abito, malcontenta per miseria, onnipotente per numero.
La povertà non è un vizio; ma la miseria, la miseria è vizio. Nella povertà voi conservate ancora la nobiltà dei vostri sentimenti innati; nella miseria, invece, nessuno mai la conserva.
La sincera modestia è un'ipocrisia da grandi. Bisogna sentirsi ricchi, per confessare la propria miseria.
La speranza conforta il povero, le ricchezze l'avaro, la morte il misero.
La speranza è necessaria in ogni condizione. Le miserie della povertà, malattia e delle costrizioni potrebbero, senza questo conforto, essere insopportabili.
La vera miseria è la falsa nobiltà.
La vita di conoscenza è la vita che è felice nonostante la miseria del mondo.
La vita non è una cosa facile. Non puoi viverla senza cadere nella frustrazione e nel cinismo a meno che non tu non abbia davanti a te una grande idea che ti sollevi al di sopra delle tue miserie personali, sopra la debolezza, sopra tutti i tipi di perfidia e di degrado.
La vita si divide in orrori e miserie.
La vita è piena di miseria, solitudine, e sofferenza, e tutto ha fine troppo presto.
La vita è un rosario di miserie che il filosofo sgrana ridendo.
Le condizioni più sfortunate sono anche le più disprezzate. Non bastano le loro effettive miserie, ma vi s'aggiungono anche la vergogna e il disprezzo. In verità, gli uomini sono assai crudeli.
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.
Mi colpisce sempre, ed è molto curioso, che, ogni volta che vediamo l'immagine dell'indescrivibile e impronunciabile desolazione della solitudine, della povertà e della miseria, l'ultima ed estrema delle cose che ci viene in mente è il pensiero di Dio.
Mi è capitato di credere che la miseria attiri miseria e che le persone felici evitano la sfortuna degli altri.
Miseria compagna di processo.
Miseria e grandezza di questo mondo: non offre verità ma amori. Regna l'Assurdità e l'amore si perde.
Misero l'uomo che a giustificazione del proprio operare non altro sappia invocare che il proprio diritto.
Nei giorni di miseria, anche il brodo d'un osso può nutrire.
Nella miseria la vita stessa è una offesa.
Nella solitudine il miserabile sente tutta quanta la sua miseria e il grande spirito tutta la sua grandezza, ciascuno in breve sente di essere ciò che è.
Nella vita c'è qualcosa di triste. È difficile dire cosa. Non intendo i dolori che tutti conosciamo, come le malattie e la miseria e la morte. No, è qualcosa di diverso. È qui dentro, qui dentro, fa parte di noi come il respiro.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria.
Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli.
Non bisogna attendere di essere perfetti per cominciare qualcosa di buono. La miseria non può attendere.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Non v'è nulla di sbagliato nelle affermazioni, a patto che ciò che tu stai affermando sia la verità. Se sei in miseria, ad esempio, la miglior cosa da affermare è, 'Sono in miseria!'.
Nulla stringe il cuore come la contentezza dei miseri.
Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.
Paradossale è la condizione umana. Esistere significa poter scegliere, anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell'uomo.
Per molti la ricchezza non ha segnato la fine delle loro miserie, ma solo un cambiamento.
Per molti le ricchezze acquistate non hanno rappresentato la fine, ma solo un mutamento delle loro miserie.
Perché tanta gente dovrebbe essere ridotta a tanta povertà per il bene di così pochi? La Società avrà dunque per scopo puntuale quello di liberare il lavoratore dalla sua miseria.
Poiché gli uomini non sono riusciti a guarire dalla morte, dalla miseria e dall'ignoranza, hanno deciso di essere felici non pensandoci.
Prolungherai la vita umana solo quando potrai dimezzare le sue miserie.
Quando i tempi sono cattivi, la fantasia degli uomini viene eccitata da fini lontani, ma il tentativo di realizzare quei fini contribuisce poco a rendere migliori i tempi. Utopia e rivoluzione possono apparire attraenti a coloro che sono lontani da entrambi, ma nella realtà significano quasi sempre oppressione e miseria.
Quando in pochi si dividono tra loro la ricchezza, accumulando quanti più beni possono, la maggior parte della popolazione è destinata alla miseria.
Quanti addendi di crimini, di miseria, di schiavitù, occorrono per formare quel totale che si chiama la gloria.
Quanto misero è un aiuto se danneggia ciò che sostiene.
Ricchi o poveri, la peggiore miseria che possa capitarci è che questa caratteristica accidentale diventi la definizione di noi stessi.
Se il denaro non dà la felicità, figuriamoci la miseria.
Se l'uomo percepisce la verità in uno stato di coscienza, vedrà ovunque solo la miseria e l’assurdità della vita e un grande disgusto lo assalirà.
Se la miseria del povero è causata non dalle leggi della natura, ma dalle nostre istituzioni, grande è la nostra colpa.
Se la vittoria assicura a tutti l'agiatezza, e la disfatta li ricaccia nella miseria, tutti saranno valorosi. Ecco il segreto di cui si avvalsero i nostri progenitori per soggiogare il mondo.
Se le troppe delusioni logorano le fibre e gettano la sfiducia nell'animo; se le soverchie ricchezze di alcuni, e la miseria spaventevole dei molti, troncano ogni nerbo alle moltitudini, e succede una solitudine di pensieri e d'interessi che distrugge affatto la coscienza nazionale: allora le rivoluzioni sono impossibili.
Se nella presente società cessasse la miseria, capitalisti e proprietarî piú non troverebbero né operai, né fittaiuoli che volessero lavorare per loro conto, cesserebbe ogni produzione; la miseria gli fa abilità ad usufruttare gli altrui lavori, la miseria è il punto d'appoggio su cui librasi, è la base su cui poggia, chiave della volta che sostiene l'edifizio sociale, è il solo movente che produce quella vantata armonia sociale, per cui pochi si giovano del frutto dei lavori di molti.
Soddisfazione. Quella sensazione piacevole suscitata dalla contemplazione delle miserie altrui.
Sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti.
Sono indispensabili due elementi: la consapevolezza di essere miseri e oppressi, e la convinzione che miseria e oppressione non fanno parte dell’ordine naturale del mondo.
Spesso noi continuiamo a soffrire senza fare uno sforzo per cambiare; ecco perché non troviamo pace durevole e appagamento. Se noi perseverassimo, saremmo certamente capaci di superare tutte le difficoltà. Dobbiamo fare lo sforzo, perché possiamo passare dalla miseria alla felicità, dallo sconforto al coraggio.
Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell’animo, o di miseria, dipende dai casi.
Un cuore che non reagisce davanti alla miseria è un cuore miserabile.
Un modo di farsi un'idea delle miserie dei nostri compatrioti è andare a vedere i loro piaceri.
Un uomo dabbene ridotto in miseria è un rimprovero per i buoni.
È la miseria il prezzo che paga chi è senza fantasia!