Passione

Aforismi

Avarizia

All'avaro manca tanto quello che ha quanto quello che non ha.
Alla povertà mancano molte cose, all'avarizia tutte.
Assieme alla lussuria, la gola è il vizio più confessabile. Nessuno si vanterà pubblicamente di essere invidioso, avaro, tracotante, iracondo, negligente. Ma nessuno si vergognerà di dire che va matto per le profiteroles.
Che cos'è l'avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria.
Che cosa di male puoi augurare a un avaro se non di vivere a lungo.
Chi è felice dà molto; chi è infelice è avaro.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L’avaro.
Con la mancanza di collera si vinca la collera; con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l'avarizia, con la verità si vinca il menzognero.
Cos'è un avaro? Chi desidera quanto possiede.
Dei sette vizi capitali, l'orgoglio è il peggiore. rabbia, avarizia, invidia, lussuria, accidia, gola riguardano il rapporto degli uomini tra di loro e con il resto del mondo. L'Orgoglio, invece, è assoluto. È la rappresentazione della relazione soggettiva che una persona intrattiene con sé stessa. Quindi, tra tutti, è il più mortale. L'Orgoglio non ha bisogno di un oggetto di cui essere orgogliosi. È narcisismo portato all'estremo.
Dio usa la lussuria per spingere gli uomini a sposarsi, l'ambizione per far loro ricoprire delle cariche, l'avarizia per farli guadagnare, e la paura per far avere loro fede. Dio mi ha condotto come una vecchia capra cieca.
Essere avaro vuol dire rubare agli altri, scialacquare vuol dire rubare a sé ed agli altri.
Gli avari non credono a una vita futura, il presente è tutto per loro.
Gli avari sono dei contemporanei antipatici, ma dei graditissimi antenati.
Gli uomini odiano coloro che chiamano avari solo perché non ne possono cavar nulla.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
Il capitalista ha in comune con l'avaro l'amore della ricchezza come fine a sé stessa. Ma ciò che nell'avaro è soltanto una idiosincrasia, nel capitalista è l'effetto di un meccanismo sociale, del quale egli è soltanto una fra le tante ruote.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Il più ricco fra gli uomini è l'economo, il più povero è l'avaro.
Il prodigo è arrogante, l'avaro è meschino. La meschinità è meglio dell'arroganza.
Il puritanismo è una sorta di avarizia, la peggiore di tutte.
Il taccagno è un avaro che recita male la propria parte.
Invecchiando si può di colpo diventare avari di se stessi, aridi con il mondo, perché niente ci ha davvero ricompensati.
L'ambizione è avarizia sui trampoli, e mascherata.
L'amore regalalo, ma in quanto alla fiducia sii avaro.
L'arte di dar sapore ai piaceri è quella di esserne avari.
L'arte di pensare è un’arte che va stimata e riverita; ma il farlo sempre si assomiglia all’avaro che conta e riconta perpetuamente i suoi scudi: qualche volta bisogna spendere, qualche volta bisogna non pensare; se no all’ultimo, spesso, invece di una scoperta, ti trovi di aver pensato un’emicrania.
L'assurdità dell'avarizia sta nel fatto che l'avaro vive da povero e muore ricco.
L'avarizia com'è noto ha una fame da lupo e quanto più s'ingrassa tanto più si fa insaziabile.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
L'avarizia e la prodigalità san contrarie: eppur di si dan la mano.
L'avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?
L'avarizia è l'unico vizio che, negli occhi dei posteri, si trasforma in virtù.
L'avarizia è la forma più sensuale di castità.
L'avarizia è prudenza, e la prudenza avarizia.
L'avarizia è sempre una brutta cosa, ma alle carte è deleteria.
L'avarizia è sicuramente uno dei sintomi più attendibili di una profonda infelicità.
L'avarizia è un calcolo di cui si ritrova la radice all'origine di molte virtù. Non si arriva a niente se non a forza di stretta economia.
L'avarizia, il pungolo dell'operosità.
L'avaro diventa ricco facendo mostra di essere povero, mentre il prodigo s'impoverisce facendo mostra di essere ricco.
L'avaro ha altrettanto bisogno di ciò che possiede che di quello che non possiede.
L'avaro non fa nulla di buono se non quando muore.
L'avaro non può far nulla di più utile che morire.
L'avaro non è buono nei confronti di nessuno, pessimo nei confronti di sé stesso.
L'avaro prova insieme tutte le preoccupazioni del ricco e tutti i tormenti del povero.
L'avaro si affligge per una perdita più di quanto non lo faccia il saggio.
L'avaro stesso è causa della sua miseria.
L'avaro è senz'altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?
L'ingiusta passione per la ricchezza è empia; con giustizia è brutta; l'eccessiva avarizia, quando anche non sia contraria alla giustizia, è comunque sordida.
L'odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari.
L'uomo non si può trovare che a condizione di derubare se stesso, instancabilmente, dell'avarizia che lo stringe.
La castità è una forma di avarizia.
La differenza tra un banchiere e un semplice avaro, è che l’avaro non dividerebbe mai la sua pagnotta con te, neanche se tu stessi per morire di fame. Il banchiere, invece, ti ruberà la pagnotta di bocca quando starai per morire di fame.
La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
La gelosia è un misto d'amore, d'odio, d'avarizia e d'orgoglio.
La gente è così presa dalla frenesia di libertà ed io la capisco: ma i frenetici della libertà finiscono spesso per non dare più nulla, o per dare con avarizia, e l’avarizia non ha mai dato la felicità.
La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro.
La lussuria è come l'avarizia: aumenta la propria sete con l'acquisizione dei tesori.
La lussuria è per le altre passioni ciò che il fluido nervoso è per la vita; essa le sostiene tutte, dà loro forza, tutte le ambizioni, crudeltà, avarizia, vendetta sono tutte fondate sulla lussuria.
La noia ha creato più giocatori dell'avarizia, più ubriachi della sete, e forse più suicidi della disperazione.
La parsimonia conduce all'avarizia.
La peggior povertà non è di chi non abbia abbastanza, ma di chi sempre desideri più che non ha.
La semplicità a volte è il sintomo di una interna avarizia.
La speranza conforta il povero, le ricchezze l'avaro, la morte il misero.
Lo sport piace perché lusinga l'avarizia, vale a dire, la speranza di avere di più.
Mai mancano all'avaro i pretesti per dire di no.
Nella lotta tra istinti, è difficile dire se avranno il sopravvento l'avarizia o la cupidigia.
Non riesci a capire facilmente un avaro se non lo sei pure tu.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l’avarizia.
Per l'avaro l'amore è un interesse, l'essere amato un capitale.
Per pretendere tutto, l'avarizia perde ogni cosa.
Pochi sono tirchi con i soldi degli altri, inclusi gli avari.
Premiare un avaro equivale ad incoraggiarlo a far del male.
Qual stimate voi sia la propia condizione del avaro? Il tormentarsi per istrema cupidigia d'avere, e roso sempre stare di non perdere quel che si possiede.
Quale è la più onesta avarizia che si possa ritrovare? Ella è quella del tempo, quando utilmente si consumano le ore.
Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un pò la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote. Ci si scuote come un albero e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.
Quanto più i quattrini aumentano, tanto più ne cresce la voglia.
Rischiare molto per guadagnare molto tiene più dell'avarizia che della saggezza.
Se abbiamo vissuto in uno stato dove la virtù era proficua, il buonsenso ci avrebbe reso santi. Ma dato che vediamo che l’avarizia, la rabbia, l’orgoglio e la stupidità rendono comunemente molto più che la carità, la modestia, la giustizia e il senno, forse dobbiamo mantenerci un po’ saldi, anche a costo di essere degli eroi.
Se denaro è simbolo di escrementi, l'avarizia non è che una forma di coprofagia.
Se non fosse per questo dolce scandalo dell'infanzia, in uno o due secoli l'avarizia e l'inganno avrebbero disseccato la terra.
Se vuoi eliminare l'avarizia, devi eliminare sua madre: la prodigalità.
Si dedica tanta attenzione ai peccati aggressivi, come la violenza, la crudeltà e l'avarizia, con tutte le loro tragiche conseguenze, che scarsa attenzione rimane per i peccati passivi, come l'apatia e la pigrizia, che alla lunga possono avere effetti ancor più rovinosi.
Sono avaro di quella libertà che sparisce non appena comincia l'eccesso dei beni.
Tra l'avarizia e la prodigalità sta l'economia, ed è questa una virtù che l'uomo onesto deve praticare.
Un aspetto positivo dell'avarizia è che si hanno amici veramente disinteressati.
Un tal cascato in mezzo ad un pantano. Disse a un avaro, datemi una mano; Come, come, l'avaro replicò. Io la man darvi? Ve la presterò.
Una conoscenza diffusa ha più potere che i segreti tenuti sotto chiave e lasciati inutilizzati. Il sapere nascosto è utile quanto il denaro che l’avaro conserva sotto il materasso. La sacralità del sapere non sta nel concederlo solo ad alcuni, bensì nella sua disponibilità per molti.
Una persona saggia dovrebbe essere sincera, senza arroganza, senza inganni, senza maldicenza e senza rancori. La persona saggia dovrebbe andare oltre la malvagità dell'avidità e dell'avarizia. Non accontentarti del vecchio, non eccitarti per il nuovo. Non addolorarti per ciò che hai perso e non farti controllare dal desiderio.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
Vissero infelici perché costava meno.
È detestabile l'avarizia spirituale di coloro che, conoscendo qualcosa, non si adoperano a trasmettere tale conoscenza.
È un'umanità rachitica quella che consuma la sua esistenza attimo dopo attimo, dominata dalle emozioni e dalla solitudine, disperata in mezzo ai piaceri del carpe diem e alla ferocia che inevitabilmente accompagna l’avarizia di sé.