Passione

Aforismi

Scrittura

A volte mi sembra che scrivere impedisca di vivere, e che ci si possa esprimere meglio coi fatti che con le parole.
Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena. Altri dell'avena.
Alcuni scrivono soltanto perché non hanno carattere sufficiente per non scrivere.
Alla base di ogni scrittura c’è un paziente, scrupoloso, estenuante lavoro di rifinitura, di correzione, di messa a fuoco, di puntualizzazione, di calibratura che costituisce la qualità e la forza del buon artigiano.
Amo scrivere. Amo il suono e la suggestione delle parole quando s'intrecciano con i sentimenti.
Ancor prima che a scrivere, imparate a pensare.
Bisogna il più possibile scrivere come si parla, e non troppo parlare come si scrive.
Bisogna interrompere di tanto in tanto il flusso della scrittura. Per evitare che dal rubinetto scorra sempre la medesima acqua.
Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
Bisognerebbe scrivere ogni volta come si scrivesse per la prima e per l'ultima volta. Dire quanto sarebbe giusto per un congedo e dirlo così bene come per un debutto.
C'è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che di ingegno.
C'è solo un giudice ultimo della scrittura ed è lo scrittore. Quando diventa preda di critici, redattori, editori e lettori è finito. E naturalmente quando diventa preda della fama e della gloria potete buttarlo a mare insieme agli stronzi.
C'è una pazzia dello scrivere che si ha dentro, una pazzia, furiosa ma non è per questo che si è pazzi. Anzi.
Cancella spesso, se vuoi scrivere qualcosa che meriti d'essere riletto.
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto; io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
Che non si pensa se non quando ci si siede per scrivere è la causa del gran numero di opere mediocri.
Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.
Chi non prova nulla non può scrivere, ma se la gioia o l’orrore ci soffocano senza che noi riusciamo a dominarli, saremo egualmente incapaci di esprimerli.
Chi non può scrivere, traduce.
Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Chi scrive come parla, anche se parla benissimo, scrive male.
Chi scrive e parla male, pensa e vive male.
Chi scrive in modo trascurato confessa così, prima di tutto, che egli stesso non attribuisce un gran valore ai suoi pensieri.
Chi scrive non deve mai dolersi fuor di misura per le critiche negative o per il silenzio che ricadono sulla sua opera.
Chi scrive non ha diritto di chiedere, per la sua opera, nulla a nessuno.
Chi scrive non tiene a memoria.
Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.
Chi scrive una pagina e mezz'ora dopo, aspettando il tram, s'accorge di non capire più niente, neanche ciò che ha scritto, impara a riconoscere la propria piccolezza e capisce, pensando alla vanità della propria pagina, che ognuno prende le proprie elucubrazioni per il centro dell'universo ma, appunto, ognuno.
Chi, nel parlare come nello scrivere, dilaga, rischia di annegare in un mare di parole.
Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente.
Ci sono certe operazioni che l'uomo ha da fare al buio, o lontano dalla vista di tutti. Farsi vedere a scrivere è come farsi veder nudo: non è una cosa pulita.
Ci sono regole diverse per leggere, per pensare, e per parlare. Scrivere è una miscela di tutte e tre.
Ci sono tre tipi di persone: quelli che vivono la propria vita, quelli che discutono la propria vita, quelli che scrivono la propria vita.
Ciò che mi trattiene dallo scrivere un capolavoro è il timore che me ne chiedano subito un altro.
Ciò che scrivo e come lo scrivo, mi rappresenta completamente.
Ciò che è detto se ne vola via, ciò che è scritto rimane.
Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere.
Coloro che scrivono in maniera affettata, pretenziosa e alquanto oscura, più per un desiderio smodato di apparire che per una reale esigenza di comunicare, possiedono comunque seppure in negativo una straordinaria capacità: quella di dire tanto senza dire niente, e senza, peraltro, che ciò possa essere facilmente notato. Ma non solo: a meno che non si voglia considerare già lo scrivere in maniera astrusa una confutazione, ci si accorge che questa è resa pressoché impossibile proprio dal fatto che non c’è nulla da confutare.
Coloro che scrivono male, e coloro che non hanno mai osato scrivere, diventano critici soltanto per pura vendetta e spregio.
Colui che scrive in modo affettato somiglia a colui che si mette in ghingheri per non essere scambiato e confuso col volgo; è questo un pericolo che il gentleman non corre mai, anche se indossa l'abito più misero.
Come è facile scrivere difficile, e come è difficile scrivere facile!
Credi in te stesso quando scrivi; dubitane, come un nemico, quando ti rileggi.
Dello scrivere bene l'origine e la sorgente è il pensiero saggio.
Devi restare sbronzo quando scrivi in modo che la realtà non possa distruggerti.
Di solito il motivo per cui chi scrive non dice qualcosa è questo: non sa cosa dire.
Di tutto quanto è scritto io amo solo ciò che uno scrive col sangue. Scrivi col sangue e allora imparerai che il sangue è spirito.
Dopo essere stato rifiutato da numerosi editori decise di scrivere per la posterità.
Dovete capire che quando scrivete a qualcuno, scrivete per lui, non per voi; cercate di dire meno quello che pensate e più quello che a lui può far piacere.
Durerà ciò che avrò fatto, non ciò che avrò scritto.
Fintanto che non scrivo di governo, religione, politica, e altre istituzioni, sono libero di stampare qualsiasi cosa.
Forse esiste qualche altro modo di scrivere, ma io conosco soltanto questo: di notte, quando la paura non mi lascia dormire.
Forse il principale motivo della metafora, o per la scrittura e la lettura del linguaggio figurativo, è il desiderio di essere diversi, di essere altrove.
Fra i motivi per cui scrivo il principale è indubbiamente quello di ritrovare il meraviglioso dell’infanzia al di là del quotidiano, la gioia al di là del dramma, la freschezza al di là della durezza.
Gli analfabeti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non saranno in grado di imparare, disimparare e reimparare.
Gli unici scrittori impeccabili sono quelli che non hanno mai scritto.
Gloria e merito di certi uomini è lo scrivere bene; di certi di non scrivere affatto.
Ho passato la maggior parte della mia vita a scrivere. È un'attività solitaria. Si sta seduti nella propria stanza, e si scrive. E dalla solitudine si entra in contatto con tutti.
Ho scritto quando non conoscevo la vita. Ora che so il senso della vita, non ho più niente da scrivere. La vita non può essere scritta: la vita si può soltanto vivere.
Ho scritto questo racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
I lavori di fantasia dovrebbero essere scritti in un linguaggio davvero piano; più sono puramente immaginari più è necessario che siano semplici.
I motivi per leggere e per scrivere sono molto diversi e spesso non sono chiari neppure per i lettori o gli scrittori autocoscienti.
I più grandi scritti, quelli che tolgono il fiato o che ci strappano una lacrima, hanno bisogno di essere concepiti in un luogo suggestivo: un ermo colle, una pioggia in un pineto o in una silenziosa notte stellata, scandita solamente dal frastagliarsi delle onde che si abbattono su di una scogliera poco lontana.
Il buon senso è il principio e la fonte dello scrivere.
Il deserto dello scrittoio andrà arato a lungo prima che su di esso fioriscano le prime righe.
Il leggere rende un uomo completo; il parlare lo rende pronto; e lo scrivere lo rende preciso.
Il mistero della scrittura è che in essa non c'è alcun mistero.
Il momento in cui puoi definirti uno scrittore è quando scrivi ogni volta che hai un attimo libero. Se non ti comporti in quel modo non combinerai mai nulla.
Il solo difetto che hanno gli scritti eccellenti è che di solito sono la causa di molti altri scritti cattivi o mediocri.
Il vero problema dello scrivere non è tanto di sapere ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere.
Il voler scrivere come si parla è da biasimare tanto quanto il suo contrario, cioè il voler parlare come si scrive; il che riesce pedantesco e nello stesso tempo difficile per la comprensione.
Impara tanto dallo scrivere quanto dal leggere.
In amore, scrivere è pericoloso; senza contare che è inutile.
Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.
Io non ho mai aspirato 'ai' libri, aspiro 'al' libro, scrivo perché credo in 'una' verità da dire, e se torno a scrivere non è perché mi accorga di 'altre' verità che si possono aggiungere, e dire 'in più', dire 'inoltre', ma perché qualcosa che continua a mutare nella verità mi sembra esigere che non si smetta mai di ricominciare a dirla.
Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
Io scrivo per evadere... per evadere dalla povertà.
L'arte della scrittura è fatta per l'1% di ispirazione e per il resto di rimozione e cancellazione.
L'arte dello scrivere romanzi consiste nel saper mentire.
L'arte dello scrivere è l'arte dello scoprire ciò in cui credi.
L'arte dello scrivere è omettere, omettere, omettere.
L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
L'arte di scrivere precede il pensiero.
L'arte di scrivere sta nel saper coniugare l’ottimismo del temperamatite col pessimismo della gomma per cancellare.
L'arte di scrivere è l’arte di ben pensare, e ben esprimere i nostri pensieri; talché divengano altrui niente meno che nostri.
L'arte sta in come scrivi; a vivere sono capaci tutti.
L'atto di scrivere tende, per sé stesso, a logicizzare il pensiero.
L'espressione letteraria più autentica è il diario. Scrivere come si vive.
L'essenza della scrittura è data dalla sua inutilità rispetto alle cose del mondo comune.
L'evoluzione tecnologica non ha comportato la scomparsa della scrittura e il trionfo dell’oralità ma, proprio al contrario, si è caratterizzata per una esplosione della scrittura. Tanto è vero che se per un po’ di tempo i telefonini avevano fatto a gara per rimpicciolirsi, poi hanno ricominciato a ingrandirsi, per avere uno schermo e una tastiera. Per scrivere, non per parlare.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
L'umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso. La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia.
L'unico bel momento di un'opera è quello in cui la si scrive.
L'uomo s'aggiusta scrivendo un bel giorno un libro o un opuscolo o almeno un articolo di giornale, e cioè inserendo a verbale la sua protesta negli atti dell'umanità, il che è un gran sedativo, anche se nessuno lo legge.
La causa principale del diffondersi dell'ignoranza di massa è il fatto che tutti sanno leggere e scrivere.
La disciplina di scrivere parole punisce sia la stupidità sia la disonestà.
La fotografia e la scrittura costituiscono un tentativo di cogliere quegli istanti prima che svaniscano, di fissare i ricordi per dare un senso alla vita.
La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, il giornalismo in quella di scrivere ciò che deve essere compreso immediatamente.
La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.
La lettura senza la scrittura è sterile, la scrittura senza la lettura è orfana.
La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo, e soprattutto è conoscenza e domande. La scrittura, invece, di solito è vuoto. Nelle viscere dell'uomo che scrive non c'è nulla.
La metà di ciò che scriviamo è dannosa, l'altra metà è inutile.
La mia libertà è scrivere. La parola è il mio dominio sul mondo.
La mia scrittura vuole essere arte retorica, arte della persuasione, senza adulazione, vuole in pratica far comprendere all’umanità semplicemente la sua stupidità.
La parola scritta dovrebbe essere il farsi corpo di un pensiero secondo la necessità naturale e non l'involucro di un'opinione secondo l'opportunità sociale.
La persona istruita è esperta di tutte le lingue antiche e di quasi tutte le lingue moderne, ma non sa ne parlare con scioltezza ne scrivere correttamente nella propria.
La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita.
La scrittura che non prende stretto contatto con la parola parlata si dissecca come la pianta senz'acqua.
La scrittura ci insegna che non solo Dio tollerava tutti gli altri popoli, ma ne aveva una cura paterna: e noi osiamo essere intolleranti!
La scrittura crea i libri, i libri creano biblioteche e una biblioteca è il luogo più forte e radicato di una casa privata, come lo è di una città se biblioteca pubblica. Una biblioteca sostituisce la realtà assente o malvagia, e ne costituisce il luogo della beatitudine, del piacere: il luogo pagano della gioia.
La scrittura dal punto di vista della logica è sempre imperdonabile, ma dal punto di vista della scrittura è indispensabile.
La scrittura esige virtù scoraggianti, sforzi, pazienza; è un'attività solitaria in cui il pubblico esiste solo come speranza.
La scrittura ha cessato di essere la prosa del mondo; le somiglianze e i segni hanno sciolto la loro antica intesa; le similitudini deludono, inclinano alla visione e al delirio; le cose restano ostinatamente nella loro ironica identità: sono soltanto quello che sono.
La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d'ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l'interiorità.
La scrittura resta: va sola per il mondo!
La scrittura è l'ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità.
La scrittura è un dono non perché ti permette di scrivere correttamente, ma perché ti consente di dare un senso alla tua vita.
La scrittura è un tentativo disperato di preservare la memoria.
La scrittura è un'esplorazione. Inizi dal nulla e impari man mano che avanzi.
La scrittura è una forma socialmente accettabile di schizofrenia.
La vera gloria consiste nel fare ciò che merita di essere scritto, nello scrivere ciò che merita di essere letto; e nel vivere in modo da rendere il mondo più felice per il fatto che ci stiamo vivendo.
La verità profonda, per fare qualunque cosa, per scrivere, per dipingere, sta nella semplicità.
Lascia agli sciocchi leggere ciò che gli sciocchi hanno scritto.
Le due ragioni più forti di scrivere sono queste: far condividere agli altri la sorpresa, l’annebbiamento di esistere, il miracolo del mondo, e far sentire il nostro grido di angoscia a Dio e agli uomini, far sapere che siamo esistiti.
Le mie idee non mi arrivano solitamente alla scrivania mentre scrivo, ma mentre sto vivendo.
Le parentesi cadono dalle ciglia di chi scrive.
Le parole volano gli scritti anche.
Leggere e scrivere, aritmetica e grammatica non costituiscono l'educazione, non più di quanto coltello, forchetta e cucchiaio costituiscano un pasto.
Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.
Leggi quello che hai scritto, e ogni volta che trovi un passo che ti sembra particolarmente bello, cancellalo.
Lo scrivere è un ozio affaccendato.
Meglio scrivere per sé stessi e non aver pubblico, che scrivere per il pubblico e non aver sé stessi.
Molti grandi poeti scrivono per cambiare sé stessi e finiscono per cambiare il resto del mondo.
Nei tempi, in cui tutti scrivono bene, pochi scrivono cose grandi.
Nel paziente esercizio della scrittura ho dato un senso al dolore.
Nella capacità di scrivere sciocchezze, la stupidità non è paragonabile al genio.
Nello scrivere tenetevi lontani da ogni eccesso di stile e di passione e farete cosa utilissima e onestissima.
Nessun uomo innocente compra una pistola, e nessun uomo felice scrive le sue memorie.
Nessuno che non fosse uno stupido ha mai scritto per ragioni diverse che per far quattrini.
Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall'inferno.
Noi non scriviamo per il popolo. Qualsiasi tipo di arte si rivolge solo all'aristocrazia intellettuale di una nazione.
Non buttare via niente, tieni tutto quello che scrivi, può sempre servire, chissà magari tra quaranta anni.
Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al posto giusto.
Non c'è nulla di sorprendente come la vita. Tranne lo scrivere. Lo scrivere. Sì, certo, tranne lo scrivere, l’unica consolazione che abbiamo.
Non ci sono né veristi né idealisti. Ci sono degli autori che scrivono bene e degli altri che scrivono male; ecco tutto.
Non esiste una scrittura che sia sufficientemente segreta da permettere all'uomo di esprimersi in essa con verità.
Non esistono condizioni ideali in cui scrivere, studiare, lavorare o riflettere, ma è solo la volontà, la passione e la testardaggine a spingere un uomo a perseguire il proprio progetto.
Non ho mai voglia di conversare con un uomo che ha scritto più di quanto abbia letto.
Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo.
Non mi interessa scrivere per diletto ciò che altri per diletto leggerà. Mio obiettivo sono la vita e i problemi umani con tutti i loro inconvenienti e le loro difficoltà.
Non occorre scrivere per essere poeti, non occorre creare qualcosa per essere artisti.
Non possiamo scrivere bene o sinceramente se non ciò che scriviamo con piacere.
Non riesco a capire perché una persona debba impiegare un anno a scrivere un romanzo quando può facilmente comprarne uno per pochi soldi.
Non scrivere mai per piacere al pubblico, ma per piacere a te.
Non scrivere né per te né per gli altri, né per l'oggi né per il domani, né per il guadagno né per la gloria: insegui il tuo piccolo assoluto.
Non scrivo per compiacere le conventicole; scrivo per compiacere me stesso.
Non si possono scrivere pagine di letteratura senza pagine di vita. La vita è l'inchiostro più indelebile.
Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa.
Non si è ciò che si è per quello che si scrive, ma per quello che si è letto.
Non so scrivere in modo poetico: non sono un poeta. Non so distribuire le frasi con tanta arte da far loro gettare ombra e luce: non sono un pittore. Non so neppure esprimere i miei sentimenti e i miei pensieri con i gesti e con la pantomima: non sono un ballerino. Ma posso farlo con i suoni: sono un musicista.
Non un giorno senza una riga.
Non è grand'uomo chi scrive molto, ma chi scrive bene.
Nonostante la televisione, la scrittura rimane la più sorprendente invenzione dell'uomo: se va via la luce, il libro non si spegne.
Nulla di quello che un uomo scrive può compiacerlo quanto qualcosa che egli fa con la sua schiena, le spalle e le mani, perché la scrittura è un’attività artificiale. È una solitaria e privata sostituzione della conversazione.
Ogni essere umano deve dedicarsi a scrivere poesie mezz’ora al giorno, senza preoccuparsi se ciò che scrive è bello o brutto.
Ogni grande libro è stato scritto dall'autore per se stesso.
Ogni opera d'arte la sai quando ti diventa facile; quella dello scrivere quando ti diventa difficile.
Ogni stile di scrittura deve rivelare una certa affinità con lo stile lapidario, che è infatti l'antenato di tutti gli stili.
Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro.
Parlare, e soprattutto scrivere, è sempre un modo di venire a patti con la mancanza di senso della vita.
Pensare col cuore e scrivere colla testa.
Pensare è difficile, però si può benissimo parlare e scrivere senza pensare.
Penso come un genio, scrivo come uno scrittore brillante, e parlo come un bambino.
Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Per noi costruire è come scrivere: serve a preservare ciò che ci sta a cuore.
Per poter scrivere della vita, prima devi viverla!
Per scorgere la scrittura, l'occhio dovrebbe avere le stesse componenti dell'inchiostro.
Per scrivere al meglio delle proprie capacità, è opportuno costruire la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppare i muscoli necessari a portarla con sé.
Per scrivere bene bisogna saltare le idee intermedie quanto basta per non riuscir noiosi; non troppo, per paura di non essere capiti.
Per scrivere bene, in versi come in prosa, niente eguaglia l'avere davvero qualcosa da dire.
Per scrivere in prosa bisogna avere assolutamente qualcosa da dire. Per scrivere in versi non è indispensabile.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
Per scrivere una buona lettera d'amore, bisogna iniziare senza sapere cosa si vuole dire e finire senza sapere cosa si è detto.
Perché scrive certa gente? Perché non ha abbastanza carattere per non scrivere.
Persone che sono troppo pigre per esaminare i fatti non sono abbastanza intelligenti per scrivere dei libri interessanti.
Pianificare di scrivere non è scrivere. Abbozzare... ricercare... parlare con le persone di quello che stai facendo, nessuna di queste cose è scrivere. Scrivere è scrivere.
Più che scrivere è meglio essere una figura di romanzo.
Qualcuno ci sorveglia mentre scriviamo. La madre. Il maestro. Shakespeare. Dio.
Qualsiasi stupido può scrivere un romanzo, ma solo un genio è capace di venderlo.
Quando ci si rifiuta di fare del lirismo, riempire una pagina diventa un supplizio: a che serve scrivere per dire esattamente quello che si aveva da dire?
Quando io dico una cosa, essa perde subito e definitivamente la sua importanza; quando la scrivo la perde lo stesso, ma talvolta ne acquista una nuova.
Quando scrivi puoi adoperare tutti gli ingredienti giusti, metterci tutto il tempo e tutta la cura necessaria e non cavar fuori nulla lo stesso. Ciò vale anche per l’amore.
Quando scriviamo offriamo una storia e un silenzio. Le parole sono la parte del silenzio che può essere espressa.
Quando scrivo nessuno mi può aiutare, perché chi scrive ha qualcosa di personale da dire.
Quando si parla o scrive, la vera arte consiste nel nascondere l’arte.
Quando traduci i fatti in parole, li modifichi: inevitabile. Il narratore ha libertà assoluta quando scrive. È un suo diritto. La fiction, appunto.
Quando un matematico o un filosofo scrivono con nebbiosa profondità, dicono qualche sciocchezza: su questo non c'è pericolo di sbagliare.
Quando uno non riesce in nessun'altra cosa, di solito si mette a scrivere.
Quando vi è molto desiderio di imparare, ci sarà necessariamente molto da discutere, molto da scrivere, molte opinioni; perché le opinioni nelle brave persone non sono altro che conoscenza in formazione.
Quanto più uno è ignorante tanto più è audace e pronto a scrivere.
Quanto vano è il mettersi seduti a scrivere quando non ci si è posti eretti a vivere.
Quelli che scrivono come parlano, pur parlando molto bene scrivono male.
Quello che è scritto senza sforzo è sempre letto senza piacere.
Reputo felici coloro cui è dato compiere cose che meritano d'essere scritte; o di scrivere cose degne d'essere lette. Ma felicissimo poi chi può fare tutt'e due le cose insieme.
Ridire le cose già dette e far credere alla gente di sentirle per la prima volta, in ciò consiste l'arte di scrivere.
Sappiate scrivere, ma non leggere: non importa.
Scrive così bene che mi fa venire voglia di rimettere la mia penna dentro la mia oca.
Scrivere bene si può, e non è neppure difficile. L'importante è capire chi scrive male, e regolarsi di conseguenza.
Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene. Ogni costumatezza, ogni perfezionamento morale proviene dallo spirito della letteratura.
Scrivere bene significa scrivere vero.
Scrivere bene una vita è difficile quanto viverla.
Scrivere bene è un talento, scrivere in breve è un'arte. Solo uno scrittore geniale sa fare le due cose insieme.
Scrivere breve, per concludere prima di annoiare.
Scrivere ciò che abbiamo sofferto e goduto, è dare alle nostre memorie la durata della nostra esistenza.
Scrivere col desiderio di essere letti è umano, scrivere con l’intento di piacere al lettore è diabolico.
Scrivere consente di mettere il proprio pensiero come in aspettativa, a disposizione di coloro, donne e uomini, che oggi o domani potranno ascoltarlo.
Scrivere deve essere un atto privo di volontà. La parola, come una corrente profonda dell’oceano, deve emergere alla superficie per un proprio impulso.
Scrivere e parlare possono dare sollievo ai dolori dell’anima.
Scrivere in me-naturale. Alcuni scrivono in me-diesis.
Scrivere in modo intelligente significa: dire quanto basta, quando serve, e dirlo bene.
Scrivere in modo poco chiaro oppure male significa pensare ottusamente o confusamente.
Scrivere incomincia nel corpo, è la musica del corpo. È nella musica delle parole che i significati hanno inizio.
Scrivere libri significa puntare i piedi davanti alla verità, dopo averla vista. È la magnificenza di un passo indietro, animale e di danza. Ovviamente dovrebbe essere proibito a chi non dispone della paura e dell’eleganza necessarie.
Scrivere meglio significa contemporaneamente anche pensare meglio.
Scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino.
Scrivere mi ha salvato dal peccato e dal problema della violenza.
Scrivere non provoca tormento, ma nasce dal tormento.
Scrivere non è comunicare con il lettore, non è neppure comunicare con se stessi, ma comunicare con l'inesprimibile.
Scrivere non è difficile. Basta prendere carta e penna, sedersi e buttare giù quello che ti passa per la mente. Scrivere è facile, è farsi passare qualcosa per la mente che è difficile.
Scrivere non è niente più di un sogno che porta consiglio.
Scrivere non è una cosa di cui ci si debba necessariamente vergognare... ma fallo in privato, e dopo lavati le mani.
Scrivere non è una professione, ma una vocazione all'infelicità. Non credo che un artista possa mai essere felice.
Scrivere non è vivere. È forse sopravvivere a sé stessi. Ma niente è meno garantito.
Scrivere o pensare in modo accurato è uno sforzo contro il linguaggio medio.
Scrivere può essere pericoloso quanto pitturare le lancette luminose sugli orologi.
Scrivere richiede tempo per fare le ricerche.
Scrivere rientra nelle prestazioni del trapezista da triplo salto mortale senza rete.
Scrivere ti dà sollievo. Persino quando non hai niente da dire, scrivere ti dà sollievo. Ma lo sappiamo, quando non abbiamo niente da dire?
Scrivere un libro è un modo per dire a tanta gente quello che non riesci a dire a una sola persona.
Scrivere un libro è un po' come correre una maratona, la motivazione in sostanza è della stessa natura: uno stimolo interiore silenzioso e preciso, che non cerca conferma in un giudizio esterno.
Scrivere versi è come cantare sotto la doccia. Un fatto intimo.
Scrivere è anche non parlare. È tacere. È urlare in silenzio.
Scrivere è come fare l'amore. Non preoccuparti dell'orgasmo, concentrati solo sull'azione.
Scrivere è come prostituirsi. Prima lo fai per amore, poi per pochi amici intimi, e poi per denaro.
Scrivere è consumare i cattivi stili adoperandoli.
Scrivere è dichiararsi liberi di soggiacere alla parola, a infrangerla se necessario.
Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita.
Scrivere è fede in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine.
Scrivere è il novanta per cento di me. L'altro dieci è aspettare di scrivere.
Scrivere è la sola cosa che, quando la sto facendo, non mi fa sentire come se dovessi fare qualcos'altro.
Scrivere è leggere in sé stessi.
Scrivere è lo standard aureo della comunicazione. Impara a farlo bene e vedrai più oro.
Scrivere è più facile che vivere.
Scrivere è prendere l'impronta dell'anima.
Scrivere è profanare, e i ricordi scritti sono ricordi persi.
Scrivere è rinunciare al mondo e implorare il mondo di non rinunciare a noi.
Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.
Scrivere è sia mascherare che svelare.
Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi spogliare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.
Scrivere è un atto di fede.
Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.
Scrivere è un modo per fuggire dalle realtà attorno a noi, creandone di nuove.
Scrivere è un po' come fare i minatori di se stessi: si attinge a quello che si ha dentro, se si è sinceri non si bada al rischio di farsi crollare tutto addosso.
Scrivere è un'articolazione raffinata del pensare.
Scrivere è un'attività per invalidi compiaciuti che sublimano nei libri la frustrazione di non riuscire a vivere.
Scrivere è un'occupazione solitaria. Avere qualcuno che crede in te fa una grande differenza.
Scrivere è una delle poche professioni in cui puoi psicoanalizzare te stesso, sbarazzarti delle ostilità e delle frustrazioni in pubblico, ed essere pagato per farlo.
Scrivere è una forma sofisticata di silenzio.
Scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi per fare chiarezza dentro di sé e per tramandare la memoria delle nostre esistenze.
Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli.
Scrivere, si dice del resto, sarebbe una professione come tutte le altre. Il fatto che sia necessario dirlo, mai si oserebbe consolare in tal modo un ingegnere o un tornitore metallurgico, dimostra che non è così.
Scrivere, tradirsi.
Scrivere: singolare lotta di un monomaniaco contro la fortuna, la fatalità, il nulla e la morte.
Scriverà cose degne di essere scritte soltanto colui che sia spinto esclusivamente dalla cosa che gli sta a cuore.
Scrivi qualcosa degno d'esser letto o fai qualcosa degno d'esser scritto.
Scrivi quello che puoi, ma scrivilo bene, e fai in modo che non somigli mai a una sconfitta.
Scrivo in primo luogo per i bambini perché non pensano che la letteratura serva a cambiare il mondo. Solo gli adulti hanno idee così infantili.
Scrivo perché credo nella forza militante della parola.
Scrivo perché mi piace scrivere. E mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere.
Scrivo, quindi sono.
Se anche non fosse del mio carattere, è l'indignazione che mi costringe a scrivere versi.
Se non hai tempo per leggere, non hai il tempo o gli strumenti per scrivere.
Se non leggi non scrivi. Forse lo scrittore è il mezzo usato dai libri per riprodursi.
Se non respiri attraverso la scrittura, se non piangi nello scrivere, o canti scrivendo, allora non scrivere, perché alla nostra cultura non serve.
Se non riesci a infastidire nessuno, scrivere è inutile.
Se non si scrive perché si pensa è inutile pensare a fin di scrivere.
Se sai leggere devi capire; se sai scrivere devi sapere qualcosa; se sei in grado di credere devi comprendere; quel che desideri dovrai saperlo fare; se esigi non otterrai niente, e se hai esperienza devi renderti utile.
Se si scrivesse sempre soltanto quello che quindici anni dopo sarebbe opportuno aver scritto, è probabile che non si scriverebbe niente del tutto.
Se un qualsiasi uomo, anche volgare, sapesse narrare la propria vita, scriverebbe uno dei più grandi romanzi mai scritti.
Se vuoi che si abbia un buon ricordo di te dopo la tua dipartita, scrivi cose che vale la pena di leggere o fai cose che valgano la pena di essere scritte.
Se vuoi diventare ricco scrivendo, scrivi di cose che sono lette da persone che muovono le labbra quando leggono a se stessi.
Se vuoi diventare ricco scrivendo, scrivi il tipo di cose che vengono lette dalle persone che quando leggono muovono le labbra.
Si impara più presto a scrivere in modo grandioso che a scrivere in modo lieve e semplice.
Si scrive al fine di perpetuare se stessi, al fine di vincere la morte.
Si scrive per non morire del tutto, per non morire subito poiché tutto deperisce.
Si scrive perché nessuno ascolta.
Solo uno stolto scrive sempre solo per soldi.
Soltanto per le persone colte lo scrivere può tenere luogo del parlare.
Sono dell'idea che le armi pericolose vadano tenute lontano dagli stupidi, a cominciare dalle macchine da scrivere.
Sto scrivendo mentre sono in giardino. Per scrivere come si dovrebbe di un giardino uno non deve scrivere standone fuori o semplicemente standovi vicino, ma nel giardino.
Troppa modestia ci impedirebbe di scrivere.
Trovati un lavoro che ti mantenga e scrivi solo per il piacere di farlo.
Tu scrivi per poter cambiare il mondo, sapendo perfettamente che probabilmente non ci riuscirai, ma sapendo anche che la letteratura è indispensabile per il mondo... Il mondo cambia a seconda di come lo vedono le persone, e se alteri, anche di un millimetro, il modo in cui... la gente guarda alla realtà, allora puoi cambiarlo.
Tutta la scrittura è cochonnerie.
Tutti i dilettanti scrivono volentieri. Perciò alcuni di loro scrivono così bene.
Tutti possono scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una completa ignoranza della vita e della letteratura.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
Tutti sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso: la chiarezza e la semplicità invece sono scomode. Non solo perché richiedono più sforzo e più talento, ma perché quando si è costretti a essere chiari non si può barare.
Tutto lo scrivere sta nella lingua, e nello stile; due cose diversissime, egualmente necessarie. La lingua sono i vocaboli e le frasi: segni delle idee. Lo stile è la distribuzione delle idee, la collocazione dei segni; con tale arte che producano il maggiore e migliore effetto; cioè di essere il piú facilmente, il piú profondamente, e il piú volentieri accolte nell’animo di chi legge. I vocaboli e le frasi sono i colori di questa pittura; lo stile è il colorito.
Un mucchio di gente che oggi scrive sarebbe assai meglio impiegata se desse la caccia ai conigli.
Un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare.
Un uomo di ingegno mediocre crede di scrivere divinamente; uno di solido ingegno ritiene di scrivere passabilmente.
Un'assurdità che una creatura ragionevole si vergognerebbe di scrivere, di dire, persino d'ascoltare, si può invece ascoltare cantata, o cantare con piacere, addirittura con una certa convinzione intellettuale.
Una persona che sa scrivere una lunga lettera con facilità non può scrivere male.
Uno scrive perché vede, l'altro perché sente dire.
Uno spirito mediocre crede di scrivere in modo divino: uno spirito coltivato e sensibile crede di scrivere in modo ragionevole.
Vi scrivo una lunga lettera perché non ho tempo di scriverne una breve.
Vi sono due tipi di scrittori: coloro che scrivono per amore della cosa, e coloro che scrivono per scrivere. I primi hanno avuto idee oppure esperienze che sembrano loro degne di essere comunicate; i secondi hanno bisogno di denaro e perciò scrivono per denaro. Essi pensano al fine di scrivere.
Vuoi darti all’arte di scrivere ? Il tuo desiderio è buono; perché in quest’arte troverai piacere quanto in nessun’altra; e dilettevolissima è la stessa fatica d’impararla. Con quest’arte potrai giovare agli uomini, quanto con verun’altra: da questa potrai quanto o piú che da ogni altra, acquistar gloria che si diffonda e duri.
È ancora un merito quando si scrive o si parla inutilmente di farlo brevemente.
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
È difficile scrivere una buona opera; ma molto più difficile trovare chi sappia capirla a fondo e valutarla adeguatamente.
È impossibile scrivere in pace se quello che si scrive vale qualcosa.
È meglio non saper né leggere né scrivere che saper leggere e scrivere, e non esser capaci d’altro.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
È meglio scrivere sul riso che sulle lacrime, perché il ridere è proprio dell'uomo.
È sicuramente un cattivo autore quello che pretende di scrivere per la posterità. Non si deve sapere per chi si scrive.