Passione

Aforismi

Scacchi

Al livello più alto, gli scacchi sono un talento per controllare cose prive di relazione. È come controllare il caos.
C'è in realtà solo un errore negli scacchi, sottovalutare il tuo avversario. Tutto il resto è o cattiva fortuna o debolezza.
Chi non conosce gli scacchi è forse portato a vedere in questo gioco un'attività noiosa, adatta a eccentrici sfaccendati o a persone anziane: a gente che possegga, in ogni caso, una gran dose di pazienza e una notevole quantità di tempo da perdere.
Ci sono poche cose così brutali come gli scacchi professionistici.
Degli scacchi è stato detto che la vita non è abbastanza lunga per essi, ma questo è il difetto della vita, non degli scacchi.
Di due attività che gli siano state insegnate, l'uomo generalmente preferisce la più difficile: nessun giocatore di scacchi gioca a dama.
Gli errori sono tutti là sulla scacchiera, pronti per essere fatti.
Gli scacchi ci insegnano il potere del «perché?» in modo molto chiaro. Ogni mossa ha una conseguenza ed è in relazione con la strategia generale o non lo è. Se non ci si interroga sulla ragione di ogni mossa si finirà per perdere contro qualsiasi giocatore applichi un piano coerente.
Gli scacchi hanno molto di più in comune con la boxe che con altri passatempi, e riprendersi da una sconfitta può essere perfino ancora più difficile.
Gli scacchi richiedono anche una non comune energia e la freschezza mentale di un fanciullo. E se a volte il giocatore viene raffigurato nelle sembianze di un vegliardo dalla fronte corrucciata, questa è solo la rappresentazione emblematica di un'attività in cui si bruciano i giorni, gli anni, l'esistenza stessa, in una sola inestinguibile fiamma. In cambio, paradossalmente, il giocatore di scacchi assapora l'arrestarsi del tempo in un'ansia di eterno presente.
Gli scacchi sono assolutamente e in modo enfatico il gioco del filosofo.
Gli scacchi sono considerati un simbolo universale di intelligenza e complessità, raffinatezza e astuzia. Eppure l’immagine del tipico giocatore di scacchi continua a essere quella di un eccentrico che a volte rasenta la psicosi.
Gli scacchi sono costituiti dal trenta al quaranta per cento di psicologia. E questo non esiste quando si gioca con un computer.
Gli scacchi sono il più cospicuo spreco di intelligenza umana che si possa riscontrare al di fuori di un'agenzia di pubblicità.
Gli scacchi sono l'arte che esprime la bellezza della logica.
Gli scacchi sono molto più vicini degli altri giochi all’arte e alla scienza.
Gli scacchi sono spietati: bisogna essere pronti a uccidere.
Gli scacchi sono un gioco così edipico! Uccidi il re e ti scopi la regina, è tutto qui. Gli psicologi adorano seguire da presso gli scacchisti per vedere se si lavano un po' troppo le mani, annusano voluttuosamente scarpette da tennis, o si masturbano tra una partita e l'altra.
Gli scacchi sono un grande gioco. Non importa quanto sei bravo, c'è sempre uno meglio di te; non importa quanto sei una schiappa, c'è sempre qualcuno peggio di te!
Gli scacchi sono un unico nesso cognitivo, una circostanza in cui arte e scienza si uniscono nella mente umana e vengono poi raffinate e potenziate dall’esperienza.
Gli scacchi sono una guerra sulla scacchiera. L'obiettivo è distruggere la mente dell'avversario.
Gli scacchi sono una questione di tempismo. Non è sufficiente giocare la mossa giusta, devi anche giocarla al momento giusto. Sapersi contenere è una delle cose più difficili da imparare per il giocatore medio di scacchi.
Gli scacchi sono, in se stessi, una creazione dell’ingegno: come la musica, l’arte e la letteratura possono anch’essi diventare un mondo a sé, lontano da preoccupazioni pratiche e senza alcun rapporto con la vita di ogni giorno.
Gli scacchi, come l’amore e la musica, hanno il potere di rendere gli uomini felici.
Gli uomini si governano con la testa. Non si gioca a scacchi col buon cuore.
I mercati azionari e i campi di battaglia non sono ordinati come una scacchiera, ma anche lì il successo dipende dalla qualità di decisioni scaturite da metodi di analisi appropriati.
I pezzi degli scacchi sono l'alfabeto che plasma i pensieri, e questi pensieri esprimono la bellezza astrattamente.
Il gioco degli scacchi è cosa di tanto artifizio, e in esso vi ha tanta parte l'ingegno e l'intelligenza dell'uomo, che meritamente gli diedero alcuni scrittori la qualificazione di giuoco scientifico. Ed è appunto per questo che furono assai dediti ad esso in ogni tempo gli animi più svegliati e gentili, e di uomini di somma dottrina forniti, e personaggi d'alto affare il giudicarono il più lodevole trattenimento a cui potessero appigliarsi quando ristorar si volevano delle gravi loro fatiche.
Il gioco degli scacchi è il gioco che conferisce più onore all'intelletto umano.
Il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista.
Il gioco degli scacchi è un insieme di mosse sbagliate.
Il gioco degli scacchi è una contesa tra due uomini che si presta particolarmente bene a esprimere quei conflitti che sono collegati all’aggressività.
Il punto di svolta nella mia carriera venne quando realizzai che il Nero dovrebbe giocare per vincere invece che destreggiarsi per il pareggio.
In genere nei campioni di scacchi non vi sono indizi di particolari talenti, tranne quello ovvio di saper giocare a scacchi.
Io sono stato al vertice per lungo tempo quindi ho molti nemici. Molte persone odiano vedermi vincere ma io non mi curo dei miei avversari. Se gioco bene vinco. Nessuno è al mio livello.
L'abilità nel gioco degli scacchi non è un segno di grande intelligenza, ma un segno di grande intelligenza indirizzata male!
L'unico gioco che appartenga a tutti i popoli e a tutti i tempi e di cui nessuno sa quale iddio l'abbia portato sulla terra per ammazzare la noia, acuire i sensi, avvincere l'anima.
L'uomo mite e passivo può giocare in modo brillante sfogando la sua aggressività sulla scacchiera; al contrario, l’uomo aggressivo può trovare una compensazione in un gioco tranquillo.
La misteriosa attrazione del "gioco dei re", l'unico fra tutti i giochi che si sottragga sovranamente alla tirannia del caso e dia la palma della vittoria all'intelletto soltanto.
La più grande capacità negli scacchi risiede nel non consentire all'avversario di mostrarti ciò che è capace di fare.
La tattica fluisce da una posizione superiore.
La vita è come la tua prima partita di scacchi. Quando inizi a capire come funziona hai già perso.
La vita è come un gioco di scacchi: noi tracciamo una linea di condotta, ma questa rimane condizionata da ciò che piacerà di fare all'avversario, nel gioco degli scacchi, e dal destino, nella vita.
La vita è troppo corta per gli scacchi.
La vita è un pavimento a scacchi.
La vittoria va al giocatore che compie l'errore prossimo all'ultimo.
Le leggi della vita non sono così chiare come quelle degli scacchi.
Le partite di scacchi sono la pietra di paragone dell'intelletto.
Mentre non tutti gli artisti sono giocatori di scacchi, tutti i giocatori di scacchi sono artisti.
Negli scacchi c'è tutto: amore, odio, desiderio di sopraffazione, la violenza dell'intelligenza che è la più tagliente, l'annientamento dell'avversario senza proibizioni. Poterlo finire quando è già caduto, senza pietà, qualcosa di molto simile a quello che nella morale si chiama omicidio.
Negli scacchi, i matti sono quelli che stano più vicini ai re.
Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua dopo lo scacco matto.
Nessuno ha mai vinto una partita dopo aver abbandonato.
Per uno scacchista è ovvio sostenere che essere portati per gli scacchi implichi grande intelligenza, se non genialità, ma purtroppo abbiamo pochi elementi a sostegno di questa teoria.
Prima di tutto, gli scacchi sono una battaglia.
Puoi diventare bravo a scacchi soltanto se ami il gioco.
Qualche spiritoso ha detto che gli scacchi sono troppo difficili per essere un gioco e troppo facili per essere una scienza.
Quando vedi una buona mossa, aspetta, cercane una migliore.
Questo gioco arcaico, matematico, simbolico, non ha nulla dello sport: non produce campioni fatti di carne di manzo, non è cordiale, è silenzioso, maniacale, malsano, genera nevrotici protagonisti di un freddo sogno di simboli e tornei, di numeri e di re.
Su molti giocatori il gioco esercita un fascino peculiare; durante la partita dimenticano qualsiasi altra cosa: moglie, amici, famiglia, affari. Gli scacchi diventano un mondo a sé, le partite possono durare per ore, talvolta per giorni interi, e il mondo esterno non esiste più.
Sulla scacchiera le menzogne e l’ipocrisia non sopravvivono a lungo. Una combinazione geniale mette a nudo la presunzione della menzogna. Un attacco spietato, che culmina nello scacco matto, contraddice l’ipocrita.
Un buon giocatore che abbia perduto agli scacchi, è francamente convinto che la sua perdita sia causata dal proprio errore, e lo cerca nel principio del gioco, ma dimentica che in ogni mossa, durante tutto il gioco, vi sono stati simili errori, che non una sola mossa era perfetta. L'errore sul quale concentra l'attenzione, lo nota solamente perché l'avversario ne ha approfittato.
Un maestro di scacchi non cerca la mossa migliore: la vede.
Un vero giocatore di scacchi preferisce una bella partita ad una vittoria.
Una partita di scacchi passa attraverso tre fasi: la prima, quando sperate di essere in vantaggio, la seconda, quando siete certi di avere un vantaggio, e la terza... quando vi rendete conto che state inesorabilmente perdendo la partita!
Vince la partita chi fa il penultimo errore.
Voler giocare contro sé stesso, costituisce negli scacchi un paradosso, come voler saltare sopra la propria ombra.