Passione

Aforismi

Letteratura

A che serve la letteratura? Forse serve, se deve servire, a far diventare vera la realtà.
All'inizio la letteratura esisteva solo per riferirsi a se stessa, la teoria letteraria.
Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte.
Bisogna chiamare scienza soltanto l'insieme delle ricette che riescono sempre. Tutto il resto è letteratura.
C'è una letteratura per quando ti annoi. Abbondante. C’è una letteratura per quando sei calmo. La letteratura migliore.
C'è una letteratura per quando ti annoi. Abbondante. C’è una letteratura per quando sei calmo. La letteratura migliore.
Che cos'è la letteratura paragonata alla cucina? Una è ombra, l'altra è sostanza.
Che differenza c'è fra la letteratura e il giornalismo? Oh, il giornalismo è illeggibile, e la letteratura non viene letta. Tutto qui
Chiunque comprenda il ruolo centrale che la letteratura svolge nello sviluppo della storia umana, deve anche comprendere che la resistenza al totalitarismo, sia esso imposto dall'esterno o dall'interno, è questione di vita o di morte.
Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.
Ciò che non è in mezzo alla strada è falso, derivato, vale a dire: letteratura.
Come la vita si sviluppa con terrore, anche la sua letteratura si sviluppa con terrore.
Come una democrazia funziona solo se ci sono cittadini in grado di bastare a se stessi, così una democrazia letteraria è reale quando i lettori sanno badare a se stessi, senza farsi troppo influenzare da classifiche, pubblicità e lanci promozionali, appoggiandosi al proprio intuito e limitandosi a leggere i critici che ritengono affidabili.
Con una donna si possono fare soltanto tre cose: amarla, soffrire per lei o farne letteratura.
Credere che si possa rinnovare la letteratura con artifizi formali è antica illusione di retori.
Di tanto in tanto la vita diventa letteratura.
Educa con le arti letterarie, unifica con le arti marziali; così otterrai la vittoria.
Facevo letteratura per proporre a mia volta altri mondi possibili.
Fare della buona letteratura è come nuotare sott'acqua trattenendo il fiato.
Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.
Gli storici antichi ci hanno lasciato una letteratura dilettevole sotto forma di fatti; i romanzieri moderni ci offrono fatti noiosi sotto forma di letteratura.
Gli unici sostituti di una esperienza che non abbiamo mai vissuto in prima persona sono l’arte e la letteratura.
I film non sono letteratura ed è sbagliato identificarli in base alla lingua.
I libri sono i soldi della letteratura, ma solo i gettoni della scienza.
I libri sono vettori di civiltà. Senza i libri, la storia è muta, la letteratura ottusa, la scienza zoppa, il pensiero e la speculazione a un punto morto.
I numerosi grandi giardini del mondo, della letteratura e della poesia, della pittura e della musica, della religione e dell’architettura. tutti chiariscono al massimo il concetto: L’anima non può prosperare in assenza di un giardino. Se non vuoi il paradiso, non sei umano, se non sei umano, non hai un’anima.
I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.
I soli fini sensibili della letteratura sono, primo, il lavoro piacevole dello scrivere; secondo, la gratificazione dei propri familiari ed amici; e infine, il solido contante.
Ignoro se la musica sa disperare della musica e se il marmo sa disperare del marmo, ma la letteratura è un'arte che sa profetizzare il tempo in cui non avrà più parole, che sa accanirsi contro la sua stessa essenza, amare la propria distruzione e corteggiare la sua morte.
Il buono finisce bene e il cattivo male. Questa è la letteratura.
Il cinema è la nuova letteratura.
Il classicismo in letteratura è intollerabile perché implica troppe norme restrittive, è intollerabile in amore perché ne implica troppo poche.
Il malumore è il padre della critica letteraria; l'ammirazione è solo la sua madrina.
Il marchio della creatività letteraria è una violenta, indistruttibile ossessione.
Il mestiere di scrittore prevede che uno sappia cosa sta facendo e per saperlo gli occorre capacità critica; per avere capacità critica deve avere molta familiarità con la storia della letteratura.
Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor meglio può fare a meno dell'uomo.
Il plagio è la base di tutte le letterature, eccettuata la prima, peraltro ignota.
Il principale dovere di un letterato ignoto è d'essere interessante. Il diritto d'esser noioso spetta soltanto ai letterati celebri.
Il segreto della letteratura consiste nell'arte di alludere.
In arte e, in particolare, in letteratura, contano solo quelli che si lanciano verso l’ignoto. Non si scoprono terre nuove senza accettare di perdere prima di vista e per molto tempo ogni terra conosciuta. Ma i nostri scrittori temono l’alto mare; non sanno che navigare vicino alla costa.
In letteratura l'egoismo schietto è piacevolissimo.
In letteratura, disprezzare le cose cattive è un dovere verso quelle buone.
In principio era la copia per recensione, e uno la riceveva dall'editore. Poi scriveva una recensione. Poi scriveva un libro, che l'editore riceveva e rispediva come copia per recensione. Il prossimo a cui arrivava faceva lo stesso. Così è nata la letteratura moderna.
Io credo che nella letteratura non ci si possa nascondere, ma soltanto rivelare.
L'ambizione segreta di ogni opera letteraria è quella di obbligare dèi e diavoli ad accorgersi di lei.
L'eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d'attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
L'intera storia della letteratura altro non è che una nota a piè di pagina sul Faust. In ogni caso, non ho idea di che cosa io stia parlando.
La conoscenza di diverse letterature è il modo migliore di liberarsi dalla tirannia di una sola.
La creazione letteraria è un torrente che travolge ogni cosa, in quel vortice le nostre caratteristiche personali sono tutt'al più dei sedimenti. La vanità o il pudore dello scrittore contano ben poco di fronte al grande fenomeno di cui egli è teatro.
La differenza tra letteratura e giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e la letteratura non viene letta.
La falsa letteratura è peggiore assai dell'ignoranza. Meglio è non si muover di luogo che far cammino e aver smarrito la via.
La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.
La grande illusione dell'arte è di far credere che la grande letteratura sia una rappresentazione della vita reale, ma in realtà accade esattamente l'opposto. La vita è amorfa, la letteratura è formale.
La grande letteratura è semplicemente linguaggio carico di significato al più alto grado possibile.
La letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce.
La letteratura comincia nel punto in cui la mia impressione è che non saprei scrivere quel che ho davanti.
La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa che sarà letto due volte, il giornalismo in quella di scrivere ciò che deve essere compreso immediatamente.
La letteratura dice: guardiamo questa particolare persona. Diamole un nome, un luogo. Offriamole una tazza di caffè... la forza della letteratura risiede nella capacità di creare un'intimità. Quel genere di intimità che ci tocca personalmente.
La letteratura e la matematica non sono altro che specchi in ciascuno dei quali la verità o, per usare un'espressione meno impegnativa, la varietà dell'universo si riflette solo in maniera parziale.
La letteratura e le arti tendono troppo a semplificare l'uomo ai nostri occhi, a mostrarlo più logico di quanto sia. Ma la vita di tutti i giorni, se la si capisce bene, ci proverebbe che siamo degli esseri profondamente illogici.
La letteratura era originariamente un'arte e la finanza un commercio; oggi è l'incontrario.
La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
La letteratura fiorisce meglio quando è per metà un mercato e per metà un'arte.
La letteratura francese si può chiamare originale per la sua somma e singolare inoriginalità.
La letteratura ha una sola ragion d'essere: salvare colui che la fa dal disgusto di vivere!
La letteratura ironica ha un carattere sostanziale: prende tutto sul serio.
La letteratura nasce sempre da un attrito, da un contatto elettrico tra la lingua e qualcosa che comunque sfugge al nostro controllo, si tratti della società circostante o dei fantasmi della propria interiorità.
La letteratura non appartiene a nessun singolo uomo, e le traduzioni delle grandi opere dovrebbero forse essere fatte da un comitato.
La letteratura non ha messaggi né valori morali da proporre, e quando ne ha, si tratta di un genere di cattiva letteratura. Il suo solo compito è di rappresentare la contraddittoria esperienza del tutto e del nulla della vita, del suo valore e della sua assurdità.
La letteratura non ha nulla a che vedere con la ricchezza del vocabolario, altrimenti il più grande dei capolavori sarebbe il dizionario.
La letteratura non permette di camminare, ma permette di respirare.
La letteratura non può rispecchiare tutto il nero della vita. Il motivo principale è che la letteratura sceglie e la vita no.
La letteratura non è altro che un sogno guidato.
La letteratura parla molto di sesso e poco dell’avere dei bambini, la vita è esattamente l’opposto.
La letteratura più richiesta sono i testamenti.
La letteratura produce risultati sensazionali per mezzo di un processo sensazionale.
La letteratura può dirsi tale se ritrae la vita quale essa è nella realtà. Il suo mandato è la verità incondizionata e schietta.
La letteratura rimane una delle migliori garanzie per sperare in un qualche tipo di progresso nella nostra società ipertecnologica.
La letteratura si nutre di se stessa, per questo talvolta capita che alcuni scrittori fanno indigestione e vomitano un mare di scemenze.
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
La letteratura trasmette esperienze pregnanti... da generazione a generazione. In questo modo la letteratura diventa memoria vivente di una nazione intera.
La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
La letteratura è al tempo stesso causa ed effetto del progresso sociale.
La letteratura è cannibalismo con la macchina da scrivere.
La letteratura è come un iceberg: ciò che si vede, ciò che si legge, è solo un ottavo della massa totale, il resto rimane sommerso.
La letteratura è cosparsa di relitti di uomini che hanno dato importanza oltre ragione alle opinioni degli altri.
La letteratura è espressione della società.
La letteratura è l'arte che sa profetizzare quel tempo in cui sarà ammutolita.
La letteratura è l'immortalità del discorso.
La letteratura è l'orchestrazione dei luoghi comuni.
La letteratura è la forma di commercio più ripugnante. Doppiamente ripugnante, perché vi si mescola un po' di talento. E i suoi "articoli di smercio" sono reali valori dello spirito.
La letteratura è la lingua che si ribella contro i tempi puri della grammatica, per rendere giustizia alla vita.
La letteratura è mentire bene la verità.
La letteratura è qualcosa di così intimo, profondo, così necessario, se è necessario, secondo me è una conditio sine qua non che deve implicare tutta intera la persona, che deve scegliere tra il dovere e il piacere, che deve sapere navigare nel mondo in cui si trova a navigare e in cui è bene, se è possibile, non cedere a troppi compromessi.
La letteratura è sempre il precursore della vita. Essa non imita la vita, ma la plasma ai suoi fini.
La letteratura è un codice che occorre accettare di decifrare.
La letteratura è un mestiere nel quale bisogna sempre ricominciare da capo a dimostrare che si ha del talento a della gente che non ne ha.
La letteratura è una delle più tristi strade che portano dappertutto.
La letteratura è una difesa contro le offese della vita.
La letteratura, ben lungi dall'esprimere la totalità dell'uomo, non è espressione, ma provocazione.
La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale.
La letteratura, come la nobiltà, è nel sangue.
La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta.
La letteratura, per essenza prolissa, vive della pletora dei vocaboli, del cancro della parola.
La letteratura, è la storia dell'amore e del destino, il racconto del folle imperversare delle passioni umane, della lotta in cui con queste ultime ci si deve impegnare.
La maggior parte di coloro che raccolgono versi o frasi spiritose assomiglia ai mangiatori di ciliegie o di ostriche, che incominciano a scegliere le migliori e poi finiscono per mangiare tutto.
La medicina è la mia legittima sposa, mentre la letteratura è la mia amante: quando mi stanco di una, passo la notte con l'altra.
La memoria di ogni uomo è la sua letteratura privata.
La moltitudine dei giornali è la letteratura e la tirannide degli ignoranti.
La noia in letteratura e l’incomprensibilità in filosofia, sembra siano i principali criteri adottati per stabilire il valore di scrittori e filosofi.
La nozione di musicalità, applicata alla letteratura, è sempre un malinteso.
La nuova letteratura non può che essere umoristica. La scienza dubita, e così l’umorismo.
La più nobile letteratura è specchio della poesia, la più nobile poesia è specchio della verità, la più nobile verità è specchio dell'amore.
La proprietà letteraria è una proprietà.
La religione è solo letteratura, ma la letteratura per fortuna non è solo religione.
La scienza è la letteratura della verità.
La vera letteratura contiene sempre pieta che è osservazione cosciente del mondo, comprensione profonda dell’animo umano, in tutte le sue sfaccettature. La narrativa priva di pietas spesso risulta secca, asciutta, puro mimetismo, se non sterile esercizio formale.
La vera letteratura non è quella che lusinga il lettore, confermandolo nei suoi pregiudizi e nelle sue insicurezze, bensì quella che lo incalza e lo pone in difficoltà, che lo costringe a rifare i conti col suo mondo e con le sue certezze.
La vita messa alle strette è speculare alla letteratura in tutta libertà.
La vita vera, la vita finalmente scoperta e tratta alla luce, la sola vita quindi realmente vissuta, è la letteratura.
Le arti, comprese la poesia e la letteratura, dovrebbero essere insegnate dagli artisti che le praticano, non da sterili professori.
Le grandi opere (letterarie) danno l'immortalità; ma solo le piccole danno il pane, senza di cui la vita finirebbe e l'immortalità comincerebbe troppo presto.
Le grandi opere letterarie sono sempre allegoriche: allegoriche di una qualche visione totale del mondo.
Le idee sono per la letteratura ciò che la luce è per la pittura.
Le lettere e le arti, pur che rappresentino le cose reali cui c'intendiamo, trastulli permessi.
Le opere letterarie ci invitano alla libertà dell'interpretazione, perché ci propongono un discorso dai molti piani di lettura e ci pongono di fronte alle ambiguità e del linguaggio e della vita.
Le parole, dice lo scrittore, vengono raccolte dagli occhi come grappoli di una vigna sospesa, vengono spremuti dal pensiero che gira come una ruota di mulino e poi, in forma liquida si spargono e scorrono felici per le vene. E questa la divina vendemmia della letteratura?
Letteratura non è altro che stupidità stampata.
Letteratura è un gesto non solo arbitrario, ma anche vizioso: è sempre un gesto di disubbidienza, peggio, un lazzo, una beffa; e insieme un gesto sacro, dunque antistorico, provocatorio.
Letteratura. Quando getta via la propria anima trova il proprio destino.
Lo svantaggio della grande letteratura sta nel fatto che ogni stronzo ci si può identificare.
Malgrado tutto, i letterati rimangono persone di qualità intellettuale, e ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale.
Nei tempi sempre più congestionati che ci attendono, il bisogno di letteratura dovrà puntare sulla massima concentrazione della poesia e del pensiero.
Nella letteratura come nell'amore, restiamo stupiti da quello che viene scelto dagli altri.
Nella letteratura, come nella vita, solo chi tace è "sincero": nell'attimo in cui qualcuno parla a un pubblico non è più "sincero", ma scrittore, o attore, perciò uomo che civetta.
Nella scienza leggi le opere più recenti, nella letteratura, le più antiche.
Nelle società democratiche l'interesse degli individui, così come la sicurezza dello Stato, esigono che l’educazione della maggioranza sia scientifica, commerciale e industriale, piuttosto che letteraria.
Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere.
Noi non abbiamo una letteratura moderna. Abbiamo Goethe e appendici.
Non si possono scrivere pagine di letteratura senza pagine di vita. La vita è l'inchiostro più indelebile.
Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l’uomo, ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza, se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?
Ogni grande opera letteraria è allegorica; allegorica sotto un certo aspetto dell'intero universo. L'Iliade è grande solo perché la vita di tutti è una battaglia, l'Odissea solo perché la vita di tutti è un viaggio, il libro di Giobbe perché la vita di tutti è un enigma.
Per essere grandi nella letteratura o per lo meno operarvi una rivoluzione sensibile bisogna, come nella politica, trovare un ambiente già predisposto e nascere al momento giusto.
Più dell'arte, più della letteratura, la musica è universalmente accessibile.
Più si studia la vita e la letteratura, più si sente con forza che dietro ogni cosa meravigliosa c’è l’individuo, e che non è il momento che fa l’uomo, ma l’uomo che crea l’epoca.
Quali sono le due supreme e somme arti? La vita e la letteratura, la vita e la perfetta espressione della vita.
Qualsiasi opera di un uomo, si tratti di letteratura o musica o pittura o architettura, è sempre un suo ritratto.
Quando ci si può guardar soffrire e raccontare quello che si è visto, significa che si è nati per la letteratura.
Quella letteraria è l’unica professione in cui nessuno ti considera ridicolo se non guadagni del denaro.
Questa è fra le cose più belle della letteratura: scopri che i tuoi desideri sono universali, che non sei solo, che non sei isolato da nessuno. Sei parte di.
Sai chi sono i critici? Gli uomini che hanno fallito nella letteratura e nell'arte.
Scienza è quel che interessa tutti in generale e nessuno in particolare. Letteratura è quel che interessa solo in particolare.
Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene. Ogni costumatezza, ogni perfezionamento morale proviene dallo spirito della letteratura.
Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita.
Scrivo in primo luogo per i bambini perché non pensano che la letteratura serva a cambiare il mondo. Solo gli adulti hanno idee così infantili.
Se Dio esistesse, a che servirebbe la letteratura? Se Dio non esistesse, a che servirebbe scrivere?
Se gli scrittori non leggessero e i lettori non scrivessero, le cose nella letteratura andrebbero straordinariamente meglio.
Se il male non esiste, che cosa accadrà alla letteratura?
Si accusa spesso la letteratura di facilitare ai prigionieri la fuga dalla realtà.
Sia in filosofia sia in letteratura lo stile è sostanza.
Soffrire significa non poter mangiare né dormire, altrimenti è letteratura.
Solo i mortali più robusti dovrebbero tentare di tenersi al passo con la letteratura corrente.
Tu scrivi per poter cambiare il mondo, sapendo perfettamente che probabilmente non ci riuscirai, ma sapendo anche che la letteratura è indispensabile per il mondo... Il mondo cambia a seconda di come lo vedono le persone, e se alteri, anche di un millimetro, il modo in cui... la gente guarda alla realtà, allora puoi cambiarlo.
Tutta la buona letteratura in qualche modo affronta il problema della solitudine e agisce come suo lenitivo.
Tutti possono scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una completa ignoranza della vita e della letteratura.
Un capolavoro letterario non è altro che un vocabolario in disordine.
Una buona sentenza è troppo dura per il dente del tempo e non viene consumata neanche da tutti i secoli, benché serva da nutrimento a ogni epoca: in tal modo essa rappresenta il grande paradosso della letteratura, l'imperituro in mezzo al mutevole, l'alimento che rimane sempre apprezzato, come il sale, e mai, come persin questo, diventa insipido.
Una grande letteratura è principalmente il prodotto di menti inquisitive in rivolta contro le inamovibili certezze della nazione.
Una letteratura disperata è una contraddizione in termini.
Una narrazione che non passa attraverso l'io dell'autore non è letteratura ma solo un semplice prodotto.
Una volta la letteratura era un'arte e la finanza un mestiere; oggi è tutto il contrario.
È nella letteratura, nella poesia, nel dramma, nel romanzo che i modelli filosofici e il vaglio delle possibilità metafisiche e morali ricevono la densità, il peso realizzato ed esistenziale della vita vissuta.
È particolarmente difficile immaginare una letteratura priva del conflitto fra l’uomo e ciò che gli impedisce di essere felice.
È stata fatta una grande scoperta nella letteratura: pagare gli uomini di lettere per la quantità di cose che non scrivono.