Passione

Aforismi

Folla

Anche in mezzo ad una folla, gli spiriti affini riescono a comunicare. Si riconoscono tra la folla per qualcosa di familiare, di intimo, che ognuno dei due ritrova nell’altro.
Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno.
Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa essere solo in mezzo alla folla affaccendata.
Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro. Chi vuole apparire profondo alla folla, si sforza di esser oscuro. Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo: è tanto timorosa e scende tanto mal volentieri nell'acqua!
Diventa bravo in qualsiasi campo, e ti crei subito dei nemici. i campioni vengono innalzati affinché la folla provi poi maggior gusto a vederli rotolare, battuti, fra la merda, e gode a subissarli di fischi.
I grandi gruppi di persone non sono mai responsabili di quello che fanno.
I trascinatori di folle, il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Sono poco chiaroveggenti, e non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione.
Il piacere di stare nella folla è una misteriosa espressione del godimento della moltiplicazione del numero.
In ogni campo e per ogni oggetto sono sempre le minoranze, i pochi, i rarissimi, i singoli quelli che sanno: la folla è ignorante.
L'anima delle folle è sempre dominata dal bisogno di servire e non da quello di libertà. La sete di obbedienza le spinge a sottomettersi per istinto a chi se ne dichiara padrone.
L'applauso della folla è la prova dell'empietà di una causa.
L'autoritarismo e l'intolleranza sono per le folle sentimenti molto chiari, che esse sostengono tanto facilmente quanto facilmente li praticano. Le folle rispettano la forza e sono mediocremente impressionate dalla bontà, che é facilmente considerata come una forma di debolezza. Le loro simpatie non sono mai state per i padroni miti, bensì per i tiranni, che le hanno dominate con energia.
L'incredibile, spesso, per la folla vale più del vero, ed è più credibile.
L'individuo della folla è un granello di sabbia in mezzo ad altri granelli di sabbia che il vento solleva a suo capriccio.
L'intelligenza di una folla è uguale all'intelligenza del più stupido dei presenti, divisa per il totale dei presenti.
L'uomo si addentra nella folla per affogare il clamore del suo silenzio.
La colpa non diventa mai così facile quando si nasconde tra la folla.
La folla ama il sistema. La folla vuole afferrare tutta la verità, e siccome non può comprenderla, crede volentieri.
La folla immancabilmente segue l'andazzo. Sono sempre i pochi che aprono la strada al progresso.
La folla non fa per me, è il terreno dove attecchisce l'ideologia. Credo nell'individuo.
La folla non è soltanto impulsiva e mutevole. Come il selvaggio, essa non ammette ostacolo tra il suo desiderio e l'avverarsi di questo desiderio, e tanto meno quando il numero le dà il sentimento di una potenza irresistibile.
La folla vacillante, che ogni vento spinge da tutti i lati. Guai a chi si appoggia su questo sostegno!
La folla è guidata quasi esclusivamente dall'istinto. I suoi atti subiscono molto più l'influenza del midollo spinale che quella del cervello.
La folla è madre di tiranni.
La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone.
La folla è un gregge docile incapace di vivere senza un padrone. È talmente desiderosa di obbedire che si sottomette istintivamente a colui che le si pone a capo.
La folla è, nella sua essenza, sempre sviata. Se è ben guidata, non è più folla; quando, rispetto all'eternità, è ben guidata, non può dirsi folla.
La folla, non avendo nessun dubbio su ciò che per lei é verità o errore, e avendo d'altra parte la nozione chiara della propria forza, è autoritaria quanto intollerante. L'individuo può accettare la contraddizione e la discussione, ma la folla non le ammette mai.
La folla: quella mostruosità molteplice che, presa un pezzo alla volta, sembra uomini, ragionevoli creature di Dio; ma, confusa insieme, fa una sola grande belva, un mostro più tremendo dell'Idra.
La folla: una forza cieca che continuamente divora se stessa.
La moltitudine è sempre pronta ad ascoltare l'uomo forte, che sa imporsi a lei. Gli uomini riuniti in una folla perdono tutta la forza di volontà e si rimettono alla persona che possiede la qualità che ad essi manca.
La politica tradizionale degli Stati e le rivalità dei prìncipi costituivano i capitali fattori degli avvenimenti. Quasi sempre, l'opinione delle folle non contava. Oggi le tradizioni politiche, le tendenze individuali dei sovrani, le loro rivalità, pesano poco. La voce delle folle è diventata preponderante. Detta ai re la loro condotta; e non più nei consigli dei prìncipi, ma nell'anima delle folle, si preparano i destini delle nazioni.
La prova che l'uomo esecra l'uomo? Basta trovarsi in mezzo a una folla per sentirsi subito solidali con tutti i pianeti morti.
La solitudine permette di apprezzare la compagnia e viceversa. La folla fa odiare l'una e l'altra.
Le folle comprendono raramente qualcosa degli eventi che compiono.
Le folle consentono ad ascoltare il filosofo per divertirsi, nello stesso modo che ascolterebbero un suonatore di cornamusa o un ciarlatano.
Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si voltano da un'altra parte, preferendo deificare l'errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente diventare loro padrone, chi tenta di disilluderle è sempre loro vittima.
Le folle non sono influenzabili coi ragionamenti, e non comprendono che grossolane associazioni di idee. Gli oratori che sanno impressionarle, non fanno mai appello alla loro ragione, ma ai loro sentimenti.
Le persone troppo facilmente ci trascurano o abusano di noi, non appena entriamo in intimità con loro. Per vivere serenamente, noi dobbiamo sempre rimanere uno straniero nella folla.
Mentre le nostre antiche credenze vacillano e scompaiono, e le vecchie colonne a mano a mano sprofondano, l'azione delle folle è l'unica forza non minacciata e il cui prestigio ogni giorno si accresce. L'epoca in cui entriamo, sarà veramente l'Era delle folle.
Nella folla, molti individui, pochi uomini.
Nelle folle, l'imbecille, l'ignorante e l'invidioso sono liberati dal sentimento della loro nullità e impotenza, che è sostituita dalla nozione di una forza brutale, passeggera, ma immensa.
Non c'è nulla di migliore di un amico vero, non la ricchezza, non il potere: perché la folla è un contraccambio che non vale un amico nobile.
Non ci si può fidare che agiscano con umanità o pensino con giudizio né un uomo né una folla né una nazione quando sono sotto l’influenza di una grande paura.
Non essendo la folla impressionata che da sentimenti eccessivi, l'oratore che vuole sedurla deve abusare delle affermazioni violente. Esagerare, affermare, ripetere, e non mai tentare di nulla dimostrare con un ragionamento, sono i procedimenti di argomentazione familiari agli oratori di riunioni popolari.
Per il solo fatto di far parte di una folla, l'uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà. Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro.
Più di tre persone fanno folla, e nulla si può dire allora che valga la pena.
Qual è la mente e l'intelligenza degli uomini? I più credono agli aedi del volgo e ricorrono alla folla come maestra non sapendo che "i molti sono inetti, mentre i pochi sono valenti".
Quando sento la folla applaudire un uomo, provo sempre per lui una fitta di compassione. Per sentire i fischi non dovrà fare altro che vivere abbastanza a lungo.
Quando si è tristi bisogna mescolarsi alla folla. La solitudine nutre i pensieri cupi.
Quando siete in mezzo alla folla, fate di non ismarrire voi stessi.
Se due persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello 'divieto di fumare' togli il cartello.
Se incontri un essere umano nella folla, seguilo.
Se la folla si è abituata ad andare a teatro; se tutti siamo arrivati a considerare il teatro un’arte inferiore, un mezzo volgare di distrazione, e a servircene come sfogo per i nostri istinti peggiori, ciò accade perché ci hanno troppo spesso ripetuto che era teatro, cioè menzogna e illusione.
Solo chi è autosufficiente può stare solo, la maggior parte delle persone segue la folla e procede per imitazioni.
Spesso c'è più buon senso in uno solo che in tutta una folla.
Stai lontano dal 97% della folla. Non usare le loro scuse. Prenditi carico della tua propria vita.
Tanto più grande è un uomo, tanto più si espone a essere ferito da tutti: la tranquillità è solo per i mediocri, la cui testa sparisce nella folla.
Una folla non è compagnia, e le facce sono soltanto una galleria di quadri.
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
È una cosa facile e volgare compiacere la folla, e non è un compito molto arduo stupirla.