Passione

Aforismi

Animali

A forza di sterminare animali, si capì che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo.
A parte l'uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela.
A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere, inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese.
Abbandonare gli animali non è di moda.
Abbiamo dimenticato gli animali feroci: vi sono stati millenni durante i quali gli uomini pensarono ad essi nella veglia e nel sonno.
Agli animali non si può fare premura: se si vogliono studiare le oche selvatiche bisogna vivere con loro, e, se si vuol vivere con loro, bisogna adattarsi al loro ritmo; e se madre natura non vi ha dotato di una benedetta pigrizia non ci riuscirete assolutamente.
Alcune persone hanno più cura dei loro animali che di loro stessi. I loro animali possono correre come il vento ed essi fanno a malapena una rampa di scale.
Alcuni osservano che comunque gli animali si divorano fra loro. È vero, ma non si può negare che quando gli animali ne divorano altri tengono un comportamento semplice e diretto. Quando hanno fame uccidono, quando non hanno fame non uccidono. È un atteggiamento assai diverso da quello degli uomini, che sopprimono milioni di mucche, pecore, polli e altri animali solo in nome del profitto.
Avendo pochi bisogni, gli animali contraggono solo un piccolo numero di abitudini, facendo sempre le stesse cose, le fanno meglio.
Avete mai visto un cucciolo guardare il sole, la luna e le stelle? Crede che siano magici. E sapete perché? Perché lo sono, in un certo senso. Un cucciolo è ancora capace di sognare, ecco il motivo per cui vede un mondo magico, un mondo che invece voi avete perso di vista.
Bere senza sete e far l'amore in ogni tempo, sono le uniche cose che ci distinguono dagli altri animali.
Bisognerebbe scegliere la mosca a simbolo della sfacciataggine e dell'insolenza degli stupidi. Infatti, mentre tutti gli animali temono più di tutto l'uomo e lo sfuggono già da lontano, la mosca gli si posa sul naso.
Certi animali, per non essere scovati, confondono le loro orme intorno alla tana: devi fare lo stesso, altrimenti non mancheranno i seccatori.
Che cosa deve un cane a un cane, e un cavallo a un cavallo? Niente, nessun animale dipende dal suo simile... La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; la vera sciagura non è l'ineguaglianza, è la dipendenza.
Che diritto abbiamo di strappare l'agnellino alla pecora per gustare un cosciotto di agnello, e il vitello alla mucca per avere le "fettine" che le mamme umane amano tanto per i propri figli?
Che dopo l'angustia si trovi subito la noia, la quale assale perfino gli animali più intelligenti, è una conseguenza del fatto che la vita non ha un vero contenuto autentico, ma viene tenuta in movimento soltanto dal bisogno e dall'illusione.
Che la morale del cristianesimo non tenga conto degli animali è un suo difetto che farebbe meglio a confessare.
Chi ama gli animali toglie alle persone una parte del suo amore.
Chi fuma può causare degli incendi nei boschi. Ecco perché non vedrete mai un animale fumare.
Chi non ha rispetto per gli animali è una bestia.
Chi non lo sa che i più grandi amici degli animali, i più bravi a comprenderli e ad esserne compresi, sono proprio i solitari?
Chi non prova compassione per l'animale abbattuto non è un vero cacciatore.
Chi non prova la minima esitazione né la minima compassione quando uccide un animale o lo fa soffrire, ovviamente farà più fatica di un altro a provarne nei confronti dei suoi congeneri.
Chi tortura gli animali paga già nella sua miseria. Sono contro la debolezza umana e a favore della forza che le povere bestie ci dimostrano tutti i giorni perdonandoci.
Chi è crudele nei confronti degli animali come può essere una buona persona?
Chi è sensibile al problema della sofferenza degli animali di laboratorio, come può restare insensibile davanti al trattamento crudele cui sono sottoposti gli animali di allevamento?
Chiunque abbia l’indecenza di tenere anche un solo animale in gabbia, o non provi sdegno alla vista di un animale recluso, evidentemente non ha ancora liberato sé stesso, e chissà mai se ci riuscirà dall’ottusa convinzione secondo la quale gli animali, in quanto esseri “inferiori”, avrebbero bisogni assai limitati che andrebbero poco oltre il mangiare e il bere.
Ci sarebbero meno bambini martiri se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura, se non avessimo fatto l'abitudine ai furgoni dove le bestie agonizzano senza cibo e senz'acqua dirette al macello.
Ci si può domandare: cosa sarebbe l'uomo senza gli animali? Ma non il contrario: cosa sarebbero gli animali senza l'uomo?
Ci sono due cose che ci differenziano dall'animale. La nostra capacità di innamorarci e il nostro senso dell'umorismo.
Ci sono due cose che mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.
Ciò che differenzia maggiormente gli umani dagli altri animali, non è la ragione, è la sua incostanza.
Ciò che distingue il genere umano dal regno animale è che in quest'ultimo è sconosciuta la malvagità fine a sé stessa.
Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili.
Compra un cucciolo, e il tuo denaro comprerà amore eterno.
Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente, sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.
Dal punto di vista etico è straziante pensare a quali sofferenze sono sottoposti questi animali, vere macchine da carne, allevati per ingrassare rapidamente, per riprodursi rapidamente in condizioni di sovraffollamento, per soddisfare la gola dell'animale uomo che si crede padrone di tutte le altre specie.
Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo.
Dalla somiglianza delle azioni esteriori degli animali con quelle che noi stessi compiamo, possiamo inferire che quelle interiori assomigliano anch'esse alle nostre.
Dicono di avere abolito i sacrifici animali! Soltanto il rito hanno abolito: li sterminano ininterrottamente, illimitatamente, senza bisogno: il sacerdote si è fatto industria.
Dove animali più nobili si estinguono, vince il coniglio, che non ha pretese, vive contento e continua a riprodursi all'infinito.
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.
E a forza di sterminare animali, s'era capito che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo.
E qual è il peccato originale degli animali? Perché gli animali subiscono la morte?
Emettere il dolore sotto forma di suono, come fanno gli animali e i bambini, significa espellerlo dall’anima e allontanarlo da sé.
Finalmente so cosa distingue l'uomo dagli animali; le preoccupazioni finanziarie.
Finché possediamo animali da allevamento con lo scopo di sfruttarli per le uova, il latte, la pelliccia o qualunque altra parte del loro corpo, non possiamo avere una relazione sana con loro, non più di quanto potremmo con un altro essere umano da noi sfruttato.
Finora si è considerato il campo animale come un campo libero dove uno potesse portare stragi; la nonviolenza inizia il piano di un accordo col campo animale, che potrà arrivare molto lontano.
Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un'anima.
Gli animali che non dovete comprare si possono distinguere in due grandi categorie: quelli che non potrebbero vivere con voi, e quelli con i quali voi non potreste vivere.
Gli animali che vivono una vita semplice e libera non muoiono di fame, fra loro non si trovano ricchi e poveri, chi mangia molte volte al giorno e chi non ha da sfamarsi; queste differenze esistono solo in mezzo agli uomini. E tuttavia continuiamo a crederci superiori agli animali.
Gli animali e gli uomini politici non sanno di essere mortali.
Gli animali hanno propri diritti e dignità come te stesso. È un ammonimento che suona quasi sovversivo. Facciamoci allora sovversivi: contro ignoranza, indifferenza, crudeltà.
Gli animali hanno sugli uomini questi vantaggi: non hanno teologi che li istruiscano, i funerali costano loro nulla, e nessuno promuove cause legali per i loro testamenti.
Gli animali hanno un grosso vantaggio sugli uomini: non possono essere stupidi.
Gli animali non hanno bisogno di una religione, poiché non conoscono il timore della morte. Essi non sono consapevoli della natura finita della loro esistenza.
Gli animali non si ammirano a vicenda, un cavallo non ammira il suo compagno.
Gli animali non solo provano affetto, ma desiderano essere amati.
Gli animali selvaggi non uccidono mai per divertimento. L'uomo è la sola creatura per cui la tortura e la morte dei suoi simili è spassosa in sé.
Gli animali si avvicinano se sono chiamati per nome. Esattamente come gli uomini.
Gli animali si nutrono; l'uomo mangia: solo l'uomo di spirito sa mangiare.
Gli animali son creature di questa terra, sono nostri fratelli e quindi non è che si devon considerare oggetti a nostra disposizione. Sono esseri viventi che hanno capacità di amare e di soffrire e quindi dobbiamo trattarli proprio come fratelli, come fratelli minori.
Gli animali sono affidabili, molti sono pieni di amore, sinceri negli affetti, prevedibili nelle loro azioni, riconoscenti e leali. Sono standard difficili da vivere per le persone.
Gli animali sono amici così simpatici: non fanno domande, non muovono critiche.
Gli animali sono assai più di noi soddisfatti per il semplice fatto di esistere, le piante lo sono interamente, gli uomini lo sono secondo il grado della loro stupidità. Questa dedizione totale al presente, propria degli animali, è la precipua causa del piacere che ci danno gli animali domestici.
Gli animali sono forti a causa della loro umiltà, così come noi siamo deboli per il nostro orgoglio.
Gli animali sono migliori delle persone. Anche quando sono cattivi sono puri, mentre le persone quando sono cattive sono solo perse.
Gli animali sono, come noi, specie in pericolo di estinzione su un pianeta minacciato, e noi siamo quelli che minacciano l'esistenza di quelle specie e di noi stessi.
Gli animali superiori hanno una capacità e una tendenza a combinar disastri direttamente proporzionale alla loro intelligenza.
Gli animali vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli. L'uomo vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un’altra per poterli capire, e una terza per cercare di vivere senza sbagliare.
Gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.
Gli uomini continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli animali. Colui che semina l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e l'amore.
Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
I chierici e i loro compari, che oggi esistono anche tra gli zoologi, non sopportano che nel sistema della zoologia l'uomo venga annoverato tra gli animali: miserabili! Essi disconoscono lo spirito eterno che, unico e identico, vive in tutti gli esseri, e peccano contro di lui nella loro infantile illusione.
I pipistrelli dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’amore nel mondo animale esiste e assomiglia moltissimo al sacrificio.
Il Padreterno, per compensare l'uomo delle enormi carenze fisiche nei confronti degli animali, lo ha dotato della ragione ma ha purtroppo omesso di fornirlo della combinazione esatta per servirsene.
Il cavallo è il più orgoglioso degli animali, perché non è servile verso il proprio padrone; è più cortese, perché non è scontroso con gli estranei: non guarda in faccia nessuno.
Il cervello degli uomini e degli altri animali contiene un meccanismo che ha il compito di dare la precedenza alle brutte notizie. Sottraendo pochi centesimi di secondo al tempo necessario a individuare un predatore, questo circuito migliora le probabilità dell’animale di vivere abbastanza a lungo da riprodursi.
Il cucciolo deve imparare che una regola, è una regola e non cambia secondo l'umore di chi regge il guinzaglio.
Il cucciolo è un po' come un bambino che, se nasce e cresce in un ambiente tranquillo e ricco di stimoli positivi, avrà maggiori possibilità di diventare un adulto equilibrato e disposto ad accettare i suoi simili e l'uomo.
Il desiderio di prendere medicine è forse il tratto caratteristico che distingue l'uomo dagli altri animali.
Il destino degli animali è indissolubilmente legato al destino degli uomini.
Il dolore che prova un ratto o un topo è altrettanto reale di quello provato da uno dei nostri amici a quattro zampe. Nei laboratori essi soffrono, come ben sa chiunque li abbia sentiti lamentarsi, piangere, uggiolare e persino gridare. Gli scienziati dissimulano su tutto questo, sostenendo che i loro animali sperimentali stanno semplicemente vocalizzando. Siamo ancora a Descartes.
Il dolore dell'animale che viene ucciso per essere mangiato, è molto più intenso del piacere che prova chi lo mangia.
Il gatto impegna esattamente la forza necessaria, altri animali impiegano rozzamente tutte le loro energie anche quando non servirebbero.
Il gatto è il solo animale che accetta le comodità ma rifiuta le costrizioni della vita domestica.
Il leone e il vitello giaceranno insieme. Ma il vitello dormirà ben poco.
Il leone è il re degli animali, ma non troverà mai dei tartufi: per stanare i tartufi ci vuole il grugno di un maiale.
Il modo perfettamente "razionale" in cui noi uomini alleviamo gli animali per ucciderli, tagliando la coda ai maiali perché quelli dietro non la mordano a quelli davanti, e il becco ai polli perché, impazzendo nella loro impossibilità di muoversi, non attacchino il vicino, è un ottimo esempio della barbarie della ragione.
Il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo pronti ad affrontare per loro.
Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che l'interesse delle pecore ed il proprio siano gli stessi.
Il problema degli animali non è "Possono ragionare?", né "Possono parlare?", ma "Possono soffrire?"
Il programma di esperimenti scientifici che porta a concludere che gli animali sono degli imbecilli è profondamente antropocentrico. Esso attribuisce grande importanza al saper uscire da un labirinto sterile, ignorando il fatto che se l'ideatore venisse paracadutato nelle giungle del Borneo, morirebbe di fame nel giro di una settimana.
Il rispetto degli animali è strettamente legato alla conservazione dell’ambiente. La crescente antropizzazione del nostro pianeta è la causa della graduale riduzione della biodiversità, che è fondamentale per la conservazione dell’ambiente.
Impara dagli animali, che sanno sempre cosa è bene per loro e non degenerano mai in comportamenti dannosi per sé stessi e i propri simili.
In materia di animali io amo solo i gatti, ma li amo irrazionalmente per le loro qualità e nonostante i loro numerosi difetti. Io ne ho solo uno, ma non potrei vivere senza un gatto.
In ogni grande divisione della specie umana, la morte ha scelto un certo numero d'animali a cui essa commise di divorare gli altri; così vi sono degl'insetti da preda, dei rettili da preda, dei pesci da preda, degli uccelli da preda, e dei quadrupedi da preda. Non vi ha un istante della di lui durata, in cui l'essere vivente non venga divorato da un altro. Superiormente alle numerose razze d'animali è collocato l'uomo, la cui mano struggitrice nulla risparmia di ciò che vive; esso uccide per nutrirsi, uccide per vestirsi, uccide per ornarsi, uccide per difendersi, uccide per sollazzarsi, uccide per uccidere.
In qualche cosa siamo certamente superiori agli animali; ma nell'animale non c'è niente che non possa essere anche in noi.
In tutti i tempi gli uomini più profondi hanno avuto compassione degli animali, proprio perché essi soffrono della vita, ma non hanno la forza di rivolgere la punta del dolore contro se stessi e di comprendere metafisicamente la loro esistenza; il vedere il dolore senza senso suscita anzi ribellione nel più profondo dell'anima.
L'animale da preda uccide senza odio, non è affatto "arrabbiato" con la creatura che si accinge ad ammazzare; nella sua preda l'uccisore non vede affatto un «tu»! Se si riuscisse a far capire al leone che la gazzella contro cui si accanisce è sua sorella, se si riuscisse a convincere la volpe a vedere un fratello nel leprotto, i due predatori rimarrebbero non meno stupefatti di molti uomini cui si ricorda che il loro nemico mortale è pur sempre un uomo. Solo chi non sa che anche la propria vittima è una creatura come lui può uccidere senza colpa.
L'animale ha il suo destino naturale che si compie automaticamente per leggi naturali, l'uomo ha un destino il cui compimento dipende da lui stesso.
L'animale ha l'istinto, l'uomo ha l'egoismo.
L'animale più immondo vive, in un certo senso, meglio di noi. Senza andare a cercare nelle fogne ricette di saggezza, come non riconoscere i vantaggi che ha su di noi un ratto, proprio perché è un ratto e nient'altro?
L'elenco degli animali pericolosi per l'uomo in epoca preistorica fa ridere al confronto dei pericoli che il nostro pensiero è in grado di creare oggi.
L'errore è umano anche in questo senso: gli animali sbagliano raramente, anzi mai, tranne i più intelligenti fra loro.
L'etimologia in disaccordo con la logica. Chiamiamo animali gli esseri viventi ai quali neghiamo la proprietà di un'anima.
L'inattingibile negli animali: come essi ci vedono.
L'intelligenza è negata agli animali solo da coloro che ne posseggono assai poca.
L'uomo cercava lo stile, l'animale lo aveva.
L'uomo deve mostrare bontà di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini.
L'uomo differisce dagli altri animali perché esso solo comprende; gli altri animali percepiscono, ma non comprendono.
L'uomo ha fatto della Terra un inferno per gli animali.
L'uomo non potrà mai essere uguale ad un animale: o si eleva e diventa migliore, o sprofonda in basso e diventa molto peggiore.
L'uomo non sa più degli altri animali; ne sa di meno. Essi sanno quello che devono sapere. Noi no.
L'uomo si differenzia dagli animali perché beve senza avere sete e ama senza tempo.
L'uomo si differenzia dagli animali perché è assassino.
L'uomo si distingue dagli animali da parecchi tratti notevoli. Paga le tasse, ascolta rock and roll, si rade i peli del viso e cucina buona parte del suo cibo.
L'uomo è così poco il re della natura, che è l'unico fra tutti gli animali che possa fare qualcosa senza pagare.
L'uomo è diverso dall'animale solo per poco; molti uomini buttano via quel poco.
L'uomo è diverso dall'animale solo perché non sa esserne uno preciso.
L'uomo è dotato di intelligenza e di forza creativa per accrescere ciò che gli è stato dato; ma fino ad ora egli, invece di creare, non ha fatto altro che distruggere. Non c'è minima compassione ne per i boschi, ne per gli uccelli, ne per gli animali, ne per i propri simili... per nessuno. Bisogna essere barbari insensati per distruggere ciò che non possiamo creare.
L'uomo è l'unico animale per il quale la sua stessa esistenza è un problema che deve risolvere.
L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.
La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono.
La creazione si sarebbe dovuta fermare al regno vegetale: l'animale è per natura assassino, l'animale mangia.
La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un popolo rozzo e ignobile.
La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini.
La differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione.
La gente spesso parla di crudeltà "bestiale" dell'uomo, ma questo è terribilmente ingiusto e offensivo per le bestie: un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, crudele in maniera così artistica e creativa.
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
La legge della natura insegna a molti animali ad amare ed educare la loro progenie infantile. La legge della ragione inculca alla specie umana il vantaggio economico della pietà filiale.
La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione.
La metodicità e la mancanza di scrupoli con le quali l’umano sfrutta e maltratta gli altri animali per il soddisfacimento dei propri bisogni, se non per il proprio piacere e la propria gola, fanno dell’homo sapiens il parassita piú efficiente, organizzato e spietato che esista in natura.
La noia è tutta la nostra superiorità sugli animali.
La nostra priorità sugli animali consiste, prima di tutto, nel nostro vivere in società.
La paura! Quell'eredità della vita selvaggia a cui nessun animale può sfuggire.
La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l'uomo crudele con gli animali non può essere buono.
La presunta mancanza di diritto negli animali, l'illusione che le nostre azioni verso di loro siano senza importanza morale o, come si dice nel linguaggio di quella morale, non esistano doveri verso gli animali, è una rivoltante grossolanità e barbarie dell'occidente, la cui fonte sta nel giudaismo.
La qualità della vita umana richiede la libertà per gli animali come del resto richiede la libertà per l'uomo stesso.
La scomparsa degli animali è un fatto di una gravità senza precedenti. Il loro carnefice ha invaso il paesaggio; non c'è posto che per lui. L'orrore di vedere un uomo là dove si poteva contemplare un cavallo!
La sola differenza che c'è tra schiavo e animale è che gli animali obbediscono non indotti dalla ragione, ma dalle percosse; tuttavia l'utilità che si ricava sia dagli uni che dagli altri è poco diversa, perché tanto gli schiavi quanto gli animali domestici ci aiutano col corpo a soddisfare i nostri bisogni.
Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece starnazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.
Le nature sanguinarie nei riguardi degli animali rivelano una naturale inclinazione alla crudeltà.
Le società per la protezione degli animali nei loro ammonimenti continuano a usare il cattivo argomento secondo cui la crudeltà verso gli animali conduce alla crudeltà verso gli uomini; come se soltanto l'uomo fosse un oggetto diretto di dovere morale e l'animale invece soltanto un oggetto indiretto, in sé essendo nient'altro che una cosa. Che schifo!
Maiali costretti in stambugi senza luce. Galline chiuse notte e giorno nell'incubatrice. Oche inchiodate con le zampe al pavimento. Vitelli che passano dalla prigione al macello senza aver mai visto un prato. Gli ultimi animali, superstiti di una moltitudine che riempiva festosamente la terra, sono ridotti a un'eterna notte.
Mangiarsi con gusto un animale è assassinio premeditato a scopo di libidine. Digerirlo, occultamento di cadavere.
Mi addolora che non si arriverà mai a un'insurrezione degli animali contro di noi, degli animali pazienti, delle vacche, delle pecore, di tutto il bestiame che è nelle nostre mani e non ci può sfuggire.
Nel fiume il pesce mangia la mosca e la libellula e tutto quello che cade sul pelo dell'acqua. Il passero mangia il verme, la balena mangia il plancton che è un pulviscolo di animaletti, la mantide mangia il marito, il leone mangia lo gnu, noi uomini mangiamo metà delle razze del creato. E se proprio vogliamo trovare un senso cosmico, il verme alla fine si vendica perché si mangia il pescatore, bello frollato.
Nel pollaio da dove partirà verso la morte, il gallo canta inni alla libertà perché gli hanno dato due trespoli.
Nel regno animale la legge è mangiare o essere mangiati; nel regno umano, definire o essere definiti.
Nell'amore disinteressato di un animale, nel sacrificio di se stesso, c'è qualcosa che arriva direttamente al cuore di chi ha frequentemente avuto modo di provare l'amicizia meschina e la fragile fedeltà dell'uomo naturale.
Nella pacatezza dello sguardo degli animali parla ancora la saggezza della natura, perché in essi la volontà e l'intelletto non si sono ancora distaccati abbastanza l'uno dall'altro per potersi, al loro reincontrarsi, stupirsi l'uno dell'altra.
Nessun animale si stupisce di esistere, eccetto l'uomo.
Nessun essere, eccetto l'uomo, si stupisce della propria esistenza, per tutti gli animali essa è una cosa che si intuisce per se stessa, nessuno vi fa caso.
Nessuna cosa vivente deve essere uccisa, non il più piccolo animale o insetto, perché ogni vita è sacra.
Noi non abbiamo due cuori, uno per gli animali, l'altro per gli umani. Nella crudeltà verso gli uni e gli altri, l'unica differenza è la vittima.
Non c''è una differenza biologica tra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo a ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa?
Non c'è modo di azione, né forma di emozione, che noi non condividiamo con gli animali inferiori. È solo attraverso il linguaggio che siamo superiori a loro, o l’un l’altro attraverso il linguaggio, che è il padre e non il figlio del pensiero.
Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Non esiste né modo di agire né forma di emozione che l'uomo non condivida con gli animali inferiori. É solo tramite il linguaggio che ci si innalza su di loro e l'uno sopra l'altro, tramite il linguaggio che è il padre, e non il figlio, del pensiero.
Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale, e nel maggior numero dei casi, se ne resta debitori.
Non si devono misurare gli animali col metro umano. Sono creature complete e finite, dotate di un'estensione dei sensi che noi abbiamo perso o non abbiamo mai posseduto, e che agiscono in ottemperanza a voci che noi non udremo mai. Non sono confratelli, non sono subalterni; sono altre nazioni, catturate con noi nella rete della vita e del tempo, compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio di questa terra.
Non è facile distinguere l’uomo dagli animali, non esiste un criterio sicuro per distinguere l’uomo dagli animali. La vita umana scorre con la stessa intima incoscienza della vita animale. Le stesse leggi profonde che regolano dall’esterno gli istinti degli animali, governano dall’esterno anche l’intelligenza dell’uomo.
Non è nel dare la vita ma nel rischiare la vita che gli esseri umani sono superiori agli animali; questo è il motivo per il quale nell'umanità la superiorità è stata data non al sesso che porta avanti, ma a quello che uccide.
Ogni animale è triste dopo l'amplesso, tranne la donna e il gallo.
Ogni volta che si guarda con attenzione un animale, si ha l'impressione di vederci dentro un uomo che si fa beffe di noi.
Ogni volta che vedo la fotografia di un cacciatore che sorride sopra la sua vittima, resto sempre impressionato dalla schiacciante superiorità morale ed estetica dell'animale morto rispetto a quello vivente.
Per imparare a conoscere veramente bene un animale intelligente, di tanto in tanto lo si deve lasciare libero.
Per la maggior parte degli esseri umani, specie quelli che vivono nelle moderne comunità urbane e suburbane, la più diretta forma di contatto con gli animali non umani si verifica all'ora dei pasti: noi li mangiamo.
Per prima cosa fu necessario civilizzare l’uomo in rapporto all’uomo. Ora è necessario civilizzare l’uomo in rapporto alla natura e agli animali.
Per staccarsi dagli altri animali, per sovrastarli e dominarli, l'uomo doveva creare in sé un'altra belva, più segreta, più raffinata e più feroce, della quale tuttavia sarebbe stato non meno vittima che padrone: così è nata la psiche.
Piante e animali sono molto più aperti di mente di tanti esseri umani.
Pochi animali riescono a manifestare il loro umore attraverso le espressioni in modo tanto distinto quanto i gatti.
Poiché gli animali non sanno di dover morire, nei loro occhi c'è l'eternità o almeno la felicità.
Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete; correre in loro aiuto se estenuati dalle fatiche, questa è la virtù più bella del forte verso il debole.
Purtroppo gli animali superiori hanno una capacità e una tendenza a combinar disastri direttamente proporzionale alla loro intelligenza.
Qual è l'animale più pericoloso? Tra gli animali feroci il Tiranno; tra gli animali domestici l'adulatore.
Qualcuno molto tempo fa disse che la ragione per cui gli esseri umani sono superiori a tutte le altre creature è che sono in grado di prendere decisioni per mezzo del ragionamento, mentre gli animali si basano solamente sull'istinto. Io credo invece che per essere veramente superiori dovremmo trovare il giusto equilibrio fra istinto e ragione.
Qualsiasi cosa un uomo faccia agli animali, gli verrà ripagata con la stessa moneta.
Quando amiamo troppo gli animali e i bambini, li amiamo a spese degli uomini.
Quando gli animali sbadigliano assumono un volto umano.
Quando si lavora con gli animali non si deve mai prevedere di metterci meno di un’ora per fare cose che richiedono dieci minuti.
Quando si rifiuta il mondo e la società intera, solo gli animali diventano lo scrigno che può accogliere le nostre confidenze, le nostre paure, i nostri segreti.
Quando si è bambini, le persone, gli animali, gli avvenimenti compaiono, vengono accettati, scompaiono, senza che venga data o chiesta alcuna spiegazione.
Quanto dobbiamo invidiare gli animali per la loro spensieratezza! Nel 99 per cento dei casi, gli animali sono infelici solo quando li rendono tali gli uomini.
Quanto è più saggio dell'uomo l'animale, che conosce la misura del suo bisogno, mentre l'uomo la ignora.
Quattro zampe buono, due zampe cattivo.
Questo privilegio della previdenza l'uomo deve scontarlo con la tortura senza tregua della preoccupazione, che parimenti nessun animale conosce: essa è l'avvoltoio che rode il fegato dell'incatenato Prometeo.
Raramente un animale, compreso l'uomo, riesce ad essere fedele a se stesso quanto un gatto.
Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli animali.
Sbagliare è cosa umana, anche per questo: gli animali sbagliano poco o non sbagliano affatto, almeno i più intelligenti fra essi.
Se in Cina cani e gatti vengono mangiati, non dovrebbe sorprendere che se ne usi anche la pelliccia. Gli occidentali fanno sostanzialmente la stessa cosa quando utilizzano i bovini per ottenere carne e cuoio.
Se le persone si fermassero a riflettere a quante sofferenze e a che vita innaturale sono sottoposti gli animali, forse a molti la carne ripugnerebbe.
Se si guarda negli occhi un animale, tutti i sistemi filosofici del mondo crollano.
Se si vuole creare nei giovani il senso della protezione della natura, la cosa più importante è il contatto diretto con gli animali.
Se un bambino maltratta un animale, anche grosso, bisogna picchiarlo, perché il più forte e il più cattivo è lui.
Sembra incredibile, ma ancora oggi nel mondo migliaia di animali vengono barbaramente uccisi ogni anno per essere offerti in sacrificio alle più disparate divinità. Fortunatamente gli animali non hanno religione, le bestie, purtroppo, sì.
Sendo adunque uno principe necessitato sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la volpe e il leone, perché il leone non si difende da' lacci, la volpe non si difende da' lupi. Bisogna adunque essere volpe a conoscere e lacci e leone a sbigottire e lupi.
Si allevino soltanto quegli animali che possano veramente vivere nelle circostanze che offrite loro, e che non si limitino a una lenta morte.
Si deve all'animale non pietà, ma giustizia.
Si possono fare impazzire gli animali mettendone troppi in un recinto troppo piccolo. L'homo sapiens è l'unico animale che lo fa volontariamente a sé stesso.
Si uccidano pure gli animali, ci si cibi delle loro carni, se si vuole, ma gli si evitino, finché sono in vita, inutili sofferenze.
Siamo circondati da un'impresa di degradazione, crudeltà e sterminio che può rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il Terzo Reich, anzi, può farlo apparire poca cosa al confronto, poiché la nostra è un'impresa senza fine, capace di autorigenerazione, pronta a mettere incessantemente al mondo conigli, topi, polli e bestiame con il solo obiettivo di ammazzarli.
Siamo stati come dei nell'accudire i nostri animali e le nostre piante domestiche, mentre siamo stati dei conigli nella nostra pianificata proliferazione.
Solo gli animali più acuti e attivi sono capaci di provare noia. Un tema per un grande poeta sarebbe la noia di Dio il settimo giorno della creazione.
Sono a favore dei diritti degli animali, così come dei diritti umani. Questo vuol dire essere un essere umano integro.
Subito all’inizio della Genesi è scritto che Dio creò l’uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, i pesci e gli animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo.
Subito dopo il ridicolo di negare una verità evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli animali sono dotati di ragione e di pensiero come gli uomini.
Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice.
Tutte le nostre conoscenze ci aiutano solo a morire di una morte un po' più dolorosa di quella degli animali che nulla sanno.
Tutte le torture, i patimenti, i terrori inflitti agli animali appartengono legittimamente al dolore infinito della storia e ne modificano il senso, se ne abbia uno.
Tutti gli animali diffidano dell'uomo, e non hanno tutti i torti, ma quando sono sicuri che non vuol fargli del male, la loro fiducia diventa così grande che bisogna essere più che barbari per abusarne.
Tutti gli animali domestici sono veri e propri schiavi, solo il cane è un amico.
Tutti gli animali pensano, ma solo l'uomo ritiene che sia importante.
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Tutti gli animali, asini compresi, fanno quello che Venere comanda, però hanno il buon gusto di non parlarne. L'animale uomo, invece, ci scrive sopra montagne di romanzi.
Tutti gli esseri sensibili hanno diritto di vivere. È evidente che i mammiferi, gli uccelli, i pesci provano il piacere e il dolore, e che di conseguenza non amano soffrire più di quanto lo amiamo noi. Quando si abusa nell’impiego di questi animali al solo scopo di trarne profitto, anche senza prendere in considerazione il punto di vista buddhista, si entra comunque in contraddizione con i valori morali fondamentali.
Tutto ciò che l’uomo infligge agli animali ricade di nuovo su di lui. Chi taglia con un coltello la gola di un bue e rimane sordo alle grida di paura, chi è in grado di macellare a sangue freddo un capretto che grida e mangia l’uccello al quale egli stesso ha dato da mangiare, quanto è ancora lontano dal compiere un crimine?
Un animale non ha bisogno di parole, dato che non ha intenzione di mentire.
Un animale può essere feroce e anche astuto, ma per mentire bene non c'è che l'uomo.
Un cammello spelacchiato porta pur sempre il carico di molti asini.
Un cane è prosa. Un gatto è poesia.
Un intero gregge in campagna perisce per la rogna di un solo animale.
Un umano morto diventa cadavere, un animale, carogna: ciò lo trovo ingiusto.
Un uomo è morale soltanto quando considera sacra la vita come tale, quella delle piante e degli animali altrettanto di quella dei suoi simili, e quando si dedica ad aiutare ogni vita che ne ha bisogno.
Una cretinata tutta particolare dei filosofastri di oggi è che essi danno per certo che gli animali non hanno un Io, mentre loro, evidentemente, ne avrebbero uno.
Una mostruosità del nostro secolo è stata la costituzione degli allevamenti intensivi e lo sviluppo di una complessa disciplina di tortura che si chiama zootecnia. Il lager zootecnico non solo ha rimosso qualsiasi senso di responsabilità umana nei confronti degli animali domestici, ma ha fatto di più: ha volutamente ignorato le loro caratteristiche di esseri senzienti. Questa attività è letteralmente un crimine legalizzato.
Una politica priva di etica non incrementa il benessere dell’umanità; un’esistenza priva di morale abbassa gli esseri umani al livello degli animali.
Verrà il giorno in cui il resto degli esseri animali potrà acquisire quei diritti che non gli sono mai stati negati se non dalla mano della tirannia.
Viviamo in un mondo che considera normale trattare gli animali come pezzi di legno e considera estremistico trattare gli animali come animali.
Vorrei essere un cane, una scimmia, o un orso, o tutto tranne quell'animale vanitoso, che è così orgoglioso d'essere razionale.
Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
È curioso notare come in centinaia di milioni di anni tutte le specie animali apparse sulla terra, benché prive di razionalità, non abbiano mai causato al proprio ambiente naturale i medesimi danni e sfaceli di cui si è reso capace, invece, l’homo sapiens in questi ultimi secoli, da quando, cioè, ha preso in gestione il pianeta Terra con tutta la sua eccelsa abilità tecnica e tutta la sua straordinaria intelligenza.
È davvero terribile amare gli animali. Quando in un cane si vede un essere umano, non si può fare a meno di vedere un cane in qualsiasi essere umano, e di amarlo.
È giunta l'ora di porre fine in Europa alla concezione ebraica della natura, almeno riguardo agli animali, e di riconoscere, risparmiare e rispettare in quanto tale l'eterna essenza, che, come in noi, vive anche in tutti gli animali.
È inammissibile che gli scienziati torturino gli animali; che facciano i loro esperimenti con i giornalisti e i politici.
È molto più facile mostrare compassione verso gli animali perché non sono mai malvagi.
È più importante impedire a un animale di soffrire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell'Universo pregando in compagnia dei sacerdoti.
È solo per un eccesso di vanità ridicola che gli uomini si attribuiscono un'anima di specie diversa da quella degli animali.
È tutto collegato. Quello che accade ora agli animali, succederà in seguito all'uomo.
È vero che ogni animale costituisce un pezzetto di natura, ma non ogni animale è adatto a rappresentare la natura in casa vostra.