Passione

Aforismi

Zen

Cocomeri e studenti zen crescono quasi allo stesso modo. Seduti a lungo finché maturano e diventano sugosi all'interno, ma quando battete sulla testa per vedere se sono maturi... suona come se fossero vuoti.
Il nostro bisogno di sicurezza ci vincola, e ci spinge a cercare una definizione per lo Zen. ma questo misterioso, indicibile, indefinibile qualcosa che tutti noi insieme stiamo sperimentando qui, non può essere rinchiuso in una forma.
Il senso è il prodotto del ragionamento e della logica, delle leggi del pensiero di fronte alle quali lo Zen scoppia a ridere.
L'insegnamento zen è come una finestra: all'inizio la guardiamo, e vediamo soltanto il riflesso indistinto del nostro stesso volto, ma nel momento in cui impariamo, e la nostra visione si fa chiara, diventa chiaro e perfettamente trasparente anche l'insegnamento, quindi vediamo attraverso. Vediamo tutte le cose: il nostro stesso volto.
Lo Zen ha un metodo di insegnamento molto semplice e diretto. Zen significa che se volete capire che cos'è un cocomero, lo prendete, vi procurate un coltello e tagliate il frutto. Quindi ve ne mettete in bocca una fetta e... bum! La vostra esperienza!
Lo Zen non ci dà alcun aiuto intellettuale, né spreca tempo nel discutere la questione con noi; ci suggerisce o dà semplicemente un'indicazione; non perché voglia essere vago, ma perché è davvero l'unica cosa che possa fare per noi.
Lo Zen non spiega nulla e non analizza nulla. Semplicemente punta all'indietro, in modo diretto, alla nostra mente, perché possiamo risvegliarci.
Lo Zen è un'esperienza diretta della natura delle cose, un viaggio personale verso l'illuminazione, al termine del quale il ricercatore scopre di non essere una persona e che non esiste alcun viaggio.
Lo Zen è una beffa nella beffa e, come tutte le beffe, non può essere "spiegato".
Molto tempo fa Cartesio disse: "Penso, dunque sono". Qui comincia la filosofia. Ma se non state pensando, che cosa succede? Qui comincia la pratica zen.
Nello zen viene coltivato l'agire senza alcuna intenzione.
Non c'è nulla di misterioso nello Zen: tutto è lì, a vostra completa disposizione. Se mangiate il vostro cibo, curate la pulizia dei vostri abiti e lavorate nel podere per coltivare il vostro riso o le verdure, state facendo tutto ciò che vi è richiesto di fare su questa terra, e l'infinito si realizza in voi.
Non pratichiamo per raggiungere l'illuminazione, così come non mangiamo né respiriamo per essere vivi: dal momento che siamo vivi, respiriamo; dal momento che siamo vivi, mangiamo; dato che siamo illuminati, facciamo zazen.
Per conoscere lo Zen anche solo per iniziare a capirlo è necessario praticarlo.