Passione

Aforismi

Romanzo

Alcune persone affermano che è va bene leggere romanzetti da poco perché a volte puoi trovarvi qualcosa di valido. Puoi anche trovare una crosta di pane in un secchio dell’immondizia, se cerchi abbastanza, ma ci sono modi migliori.
Chissà se il romanzo non sarà una realtà più perfetta e una vita che Dio crea attraverso noi, e se noi chissà, esistiamo soltanto per creare?
Chiunque può scrivere un romanzo di tre volumi. Richiede semplicemente una totale ignoranza della vita e della letteratura.
Ciò che dà al romanziere il senso del fallimento, è l'immensità della sua pretesa.
Cominciare un romanzo è come aprire una porta su un panorama nebbioso: si vede ancora poco ma si sente l’odore della terra e il rumore del vento.
Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.
Già il fatto che un libro sia un romanzo non depone a suo favore, è un connotato lievemente losco, come i berretti dei ladruncoli, i molli feltri dei killers, gli impermeabili delle spie.
Gli scrittori di romanzi insegnano al lettore a considerare il mondo come una domanda.
I grandi romanzi sono grandi fiabe.
I romanzi assomigliano a montagne altissime e per affrontarli ci vuole la luce del sole. Dal fondovalle riesco a intravedere appena la cima avvolta dalle nuvole. Riconosco una possibile via di arrampicata attraverso guglie affilate e morene, poi gobbe morbide dove potrei sistemare il campo base, poi piú in alto i campi successivi.
I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.
I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono.
I romanzi sentimentali corrispondono a quelle che sono, in medicina, storie cliniche.
I romanzi stanno nella realtà come in letargo. Aspettano solo di essere riconosciuti.
I romanzieri, sottoscritto compreso, non capiscono molto di quel che fanno, non sanno perché funziona quando va bene, non sanno perché non funziona quando va male.
Il bel romanzo non deve essere la storia di un'eccezione. Deve essere un brano della vita di tutti i giorni, in cui ognuno si riconosca, e che tuttavia insegni agli uomini qualche cosa che non tutti vedevano.
Il lettore può essere considerato come il personaggio principale di un romanzo, al pari dell'autore, senza di lui, non si fa niente.
Il popolo non ama né il vero né il semplice: ama il romanzo e il ciarlatano.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Il romanzesco è la verità dentro la bugia.
Il romanziere non deve render conto a nessuno, tranne che a Cervantes.
Il romanziere è lo storico del presente, mentre lo storico è il romanziere del passato.
Il romanziere è, fra tutti gli uomini, quello che più somiglia a Dio: è la scimmia di Dio.
Il romanzo evita il sublime e cerca l'interessante.
Il romanzo meraviglioso nasce dalla capacità del romanziere di interpretare le maschere degli uomini attraverso la sua maschera-psiche per farne i volti dei suoi personaggi.
Il romanzo non deve avere alcuna fretta. In passato anche la fretta poteva rientrare nella sua sfera, oggi è passata al film; confrontato ad esso, il romanzo frettoloso è destinato a restare sempre inadeguato.
Il romanzo veramente buono... tende ad essere l'esatto negativo della vita del suo autore.
Il romanzo è il privilegio dei ricchi, non la professione dei disoccupati. Il povero deve essere pratico e prosaico.
Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.
Il romanzo è la storia degli uomini, e la storia il romanzo dei re.
Il romanzo è un salvavita.
Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte.
Il romanzo, creatura di tempi più calmi, può portare qualcosa dell’antica calma nella nostra attuale precipitazione. Per molte persone potrebbe servire come un rallentatore; potrebbe incitare a perseverare; potrebbe rimpiazzare le vuote meditazioni dei loro culti.
In molti romanzi, la trovata letteraria più geniale è l'avvertimento che i personaggi sono puramente immaginari.
L'arte dello scrivere romanzi consiste nel saper mentire.
L'unica cosa che possiamo chiedere a priori a un romanzo, senza esporci a un'accusa di arbitrarietà, è di essere interessante.
L'unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
La memoria è qualcosa di simile a un romanzo, o forse un romanzo è qualcosa di simile alla memoria.
La poesia, la storia o il romanzo che scrivi è la tua metafora della vita.
La storia è il romanzo che è stato; il romanzo è storia che avrebbe potuto essere.
La stupidità della gente deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza del romanzo deriva dall'avere una domanda per ogni cosa.
La vita assomiglia a un romanzo più spesso di quanto i romanzi somiglino alla vita.
Le donne rovinano ogni romanzo col desiderio di perpetuarlo in eterno.
Nella vita le cose capitano a casaccio, e così devono capitare in un romanzo; esse non conducono ad alcuna crisi risolutiva che è un oltraggio alla legge delle probabilità, continuano ad accadere e basta.
Non c'è niente di più distante dalla vita delle persone che lo scrivere romanzi. Per questo fanno bene al cuore.
Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla.
Qualsiasi stupido può scrivere un romanzo, ma solo un genio è capace di venderlo.
Quando ho voglia di leggere un romanzo, ne scrivo uno.
Quando la vita è quello che è, il romanzo ha il dovere di essere quello che vuole.
Quando scrivo un romanzo, lo sento riuscito se sono riuscito ad andare al di là di me stesso e, quindi, se sono entrato nella carne viva dell'umano.
Romanzi d'amore, pasticche di sospiri.
Romanzo. La grande forma della prosa in cui l'autore, attraverso degli io sperimentali (i personaggi), esamina fino in fondo alcuni grandi temi dell'esistenza.
Romanzo. Racconto gonfiato. Un genere di composizione che ha con la letteratura lo stesso rapporto delle vedute panoramiche nei confronti dell'arte.
Scrivere oggi un romanzo tradizionale pare anacronistico e temerario come uscire in carrozza e cilindro, generoso e sfortunato come l'ultima carica del Savoia Cavalleria contro i carri armati russi.
Scrivere romanzi è un buon affare quando si è ammogliati con la critica.
Scrivere un romanzo è come guidare una macchina di notte: non puoi mai vedere oltre i fari, ma puoi viaggiare liberamente sulla strada.
Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé.
Se un qualsiasi uomo, anche volgare, sapesse narrare la propria vita, scriverebbe uno dei più grandi romanzi mai scritti.
Tutta l'umanità è passione; senza passione, la religione, la storia, i romanzi, l'arte sarebbero inefficaci.
Tutti i romanzieri, forse, non scrivono che una sorta di tema (il primo romanzo) con variazioni.
Tutti possono scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una completa ignoranza della vita e della letteratura.
Tutto l’impegno profuso nello scrivere un romanzo non è neppure paragonabile alla pazienza necessaria per leggerlo.
Un romanzo che non scopra un segmento di esistenza finora sconosciuto è immorale. La conoscenza è l’unica moralità del romanzo.
Un romanzo di successo è paragonabile ad una conversione, perché se ne esce cambiati.
Un romanzo non è mai altro che una filosofia tradotta in immagini.
Un romanzo o si scrive o si vive.
Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte, è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo.
Un romanzo è una impressione, non un argomento.
Un romanzo è una macchina per generare interpretazioni.
Un romanzo è uno specchio che viene portato su una strada maestra. Ora riflette ai vostri occhi l'azzurro del cielo, ora il fango dei pantani. E voi accuserete d'immortalità l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla? Il suo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la strada dov'è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia imputridire l'acqua e formarsi i pantani.
Vi sono tre regole fondamentali per scrivere un romanzo. Per sfortuna nessuno le conosce.
È con i cattivi sentimenti che si fanno i buoni romanzi.
È nella letteratura, nella poesia, nel dramma, nel romanzo che i modelli filosofici e il vaglio delle possibilità metafisiche e morali ricevono la densità, il peso realizzato ed esistenziale della vita vissuta.
È preferibile vivere un romanzo che leggerlo.