Passione

Aforismi

Rimorso

Ahimè, il rimorso e una pesante schiavitù.
C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato.
Chi conosce gli uomini sa che il rimpianto di non aver commesso una cattiva azione redditizia è molto più comune del rimorso.
Chiedere perdono a qualcuno è una cosa complicata, una prova di delicato equilibrio tra la durezza dell’orgoglio e lo strazio del rimorso, e se non riesci ad aprirti sul serio con il tuo interlocutore, tutte le scuse suonano superficiali e false.
Chiunque abbia sempre assecondato i propri istinti non può avere rimorsi.
Cos'è il rimorso? La paura della responsabilità di ciò che hai fatto o le manette a un attimo vissuto perché vivo? Il rimorso è una tomba su cui piangere lacrime di coccodrillo.
Di tutto ci stanchiamo nella vita: le ricchezze affaticano quei che le possiede; l'ambizione soddisfatta non lascia che rimorsi; le dolcezze dell'amore, a lung'andare, non son più dolcezze.
Dispiaceri, rimorsi, pentimenti, sono le gioie di un tempo; viste da dietro.
Fanciullezza. Periodo di transizione nella vita umana che sta tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dalle colpe della maturità e a tre dai rimorsi della vecchiaia.
Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto.
I rimorsi sono gli impulsi sadici del cristianesimo.
I veri acciacchi dell'età sono i rimorsi.
Il più vile degli assassini è quello che ha dei rimorsi.
Il rimorso di un uomo è la reminiscenza di un altro.
Il rimorso dorme in un periodo prospero, ma si risveglia nella sventura.
Il rimorso non si lava. Non si lava nemmeno se ci pentiamo sinceramente, nemmeno se ci perdona la persona che abbiamo danneggiato. Ci sono delle anime buone che perdonano con facilità. Ma noi, vedendo la loro bontà, ci sentiamo ancora più colpevoli.
Il rimorso non trova parole per pregare.
Il rimorso non è altro che il risultato di un dato modo di guardarsi in uno specchio.
Il rimorso non è mai per azioni che abbiamo commesso o che non abbiamo commesso; non è per ciò che facciamo; bensì per ciò che fummo, siamo e fatalmente saremo: non riguarda soltanto il passato, ma anche il futuro.
Il rimorso punisce la colpa.
Il rimorso è come vedere il cielo ed essere all'inferno.
Il rimorso è il dolore per quello che uno ha fatto, mentre il rimpianto è il dolore per quello che uno non ha fatto.
Il rimorso è legato a qualcosa avvenuto nel passato e su cui non possiamo più agire, quindi appartiene all'irreparabile.
Il rimorso è soltanto ruggine sul taglio di uno splendido acciaio.
Il rimorso è una tomba su cui piangere lacrime di coccodrillo.
Il rimorso è, come un morso di un cane a una pietra, una sciocchezza.
Il successo conferisce spesso a un'azione tutto l'onesto splendore della buona coscienza, un insuccesso getta l'ombra del rimorso anche sull'azione più pregevole.
In chi ha commesso delitti sorgono rimorsi e terrori segreti che non danno requie all'anima, inducendola a ricorrere ai riti religiosi, alle cerimonie ed all'espiazione dei peccati.
Infanzia. Il periodo della vita umana intermedio tra l'idiozia dell'infanzia e la follia della giovinezza, a due passi dal peccato dell'età adulta ed a tre dai rimorsi dall'età.
Intendo per innocente non uno incapace di peccare, ma di peccare senza rimorso.
L'altruismo è un rimorso dell'egoismo.
L'ira è irragionevole nelle sue cause e dannosissima ne' suoi effetti, pel furore a cui si abbandona, per gli eccessi a' quali trascorre, per l'avversione altrui, per rimorso, per pentimento. Essa non può esser temperata che dalla pazienza o tolleranza, dal freno dell'orgoglio e del proprio temperamento.
L'uomo caduto nella colpa ha pur troppo una tendenza a persisterci; e l'esser privato del testimonio della buona coscienza l'affligge senza migliorarlo. Anzi è cosa riconosciuta che il reo aggiunge spesso colpa a colpa per estinguere il rimorso.
La forma concreta e più suggestiva del rimorso per un ladro o un assassino, è l'arrivo della polizia.
La mancanza di successo è l'unica cosa che faccia dare alle azioni il nome che meritano; perciò l'inettitudine è la sola che soffra di rimorsi.
La morte è rimorso per chi non ha saputo aprirsi, in vita, alla compassione.
La parte preparatoria dei rimorsi, di solito, è abbastanza piacevole.
La pena, causata dal desiderio non appagato, è insignificante in confronto con quella del rimorso: la prima si trova davanti l'avvenire sempre aperto e imprevedibile; la seconda, il passato, irrevocabilmente chiuso.
Le istituzioni sono più corrotte e più guaste degli individui, perché hanno più potere per fare del male, e sono meno esposte al disonore e alla punizione. Non provano né vergogna, né rimorso, né gratitudine, e neanche benevolenza.
Le lacrime più amare sparse sopra le tombe sono per le parole non dette e le azioni non fatte.
Le opportunità della vita sono come gelato al sole d'estate: se non ti affretti a leccarle, ti si scioglieranno addosso, lasciandoti impantanato in un aspro rimorso.
Le società non sentono la vergogna, né il rimorso, né la gratitudine, né la benevolenza.
Le vittime sono anch'esse colpevoli, se non altro dei nostri rimorsi.
Meglio aver rimorsi che rammarichi.
Mi piace vivere. Sono spesso stata selvaggia, disperata, acutamente depressa, oppressa dal rimorso, ma nonostante tutto questo io ancora so con certezza che il solo fatto di essere vivi è una grande cosa.
Nella vita è importante che ogni cosa abbia una giusta conclusione. Solo così si trova la pace. Altrimenti rimangono le parole che avresti voluto dire e che non hai mai detto, e il tuo cuore è pesante e colmo di rimorso.
Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.
Non c'è che un solo grande rimorso, quello di non aver saputo fare il proprio interesse.
Non c'è più profondo squilibrato che un egoista, dotato di coscienza, che cena e ri-cena, con qualche rimorso, non invitato.
Non c'è rimorso tanto profondo quanto quello impotente, e se vogliamo risparmiarci le sue torture, ricordiamocelo in tempo.
Non si può impedire al pensiero di tornare ad un'idea, più di quanto non si possa impedire al mare di tornare ad una sponda. Per il marinaio, questa faccenda si chiama la marea; per il colpevole, essa si chiama rimorso. Dio solleva l'anima come l'oceano.
Ogni ansia è ricerca di piacere. Ogni rimorso, pietà, bontà, è il suo timore. Ogni disperazione e ogni ricerca d’altri cammini sono l’insoddisfazione.
Penso che il rimorso non nasca dal rimpianto di una mala azione già commessa, ma dalla visione della propria colpevole disposizione. La parte superiore del corpo si china a guardare e giudicare l'altra parte e la trova deforme. Ne sente ribrezzo e questo si chiama rimorso.
Perché dopo essere stati in compagnie ordinarie proviamo rimorsi? Perché abbiamo preso alla leggera cose importanti, perché nel discorrere di persone non abbiamo parlato con piena buona fede o perché abbiamo taciuto dove avremmo dovuto parlare, perché all’occasione non siamo balzati in piedi e non siamo andati via, insomma, perché nella compagnia ci siamo comportati come se le fossimo appartenuti.
Quale silenzioso tormento è il rimorso della coscienza.
Qualunque cosa faccia, deve sapere prima di tutto che cosa sta facendo, e poi deve procedere con le sue azioni senza dubbi o rimorsi.
Quando un libro è uscito è tempo, per l'autore, di rimorsi.
Quando, in fondo al sonno, il rimorso s'infiamma, è in esso, inconscio, la coscienza: così si attua la violenza d'amore degli dei al tribunale dei cieli.
Rimorso significa morsicato due volte: ed è questa la sensazione che si prova.
Rimorso, l'uovo fatale deposto dal piacere in ogni petto dove si è fatto il nido.
Rimorso. È il sentimento più straziante: perciò spesso noi non torniamo al male: non perché del male hai acquisito l'orrore, ma per una forse inavvertita paura del rimorso che ne seguirà.
Sa che si può essere ossessionati dal rimorso tutta la vita, non per aver scelto l'errore, di cui almeno ci si può pentire, ma per essersi trovati nell'impossibilità di provare a sé stessi che non si sarebbe scelto l'errore.
Si può essere ossessionati dal rimorso tutta la vita, non per aver scelto l'errore, di cui almeno ci si può pentire, ma per essersi trovati nell'impossibilità di provare a sé stessi che non si sarebbe scelto l'errore.
Tutto induce all'impazienza. Forse portiamo in noi il rimorso di una vita troppo lunga, riguardo alla specie, per come la usiamo.
Una cattiva azione, per quanto rimonti a un lontano passato, lascia sempre una scia d'involontario turbamento, un malessere morale di cui si ha una vaga coscienza e che non è altro se non rimorso.
Una vita mancata è un rimpianto; una vita inutile è un rimorso.
Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.
Viviamo in un'epoca in cui la dichiarazione dei redditi sostituisce i rimorsi.
È vero che a un certo punto della nostra vita i rimorsi li inzuppiamo nel caffè la mattina come biscotti.