Passione

Aforismi

Lutto

Chi sa per quanto tempo può durare un lutto. Non è possibile che dopo trenta o quarant'anni dalla scomparsa di un figlio o di un fratello di una sorella, ci si ritrovi nel dormiveglia a pensare al defunto con lo stesso senso di nostalgia e di vuoto, la sensazione di un'assenza che non potrà mai più essere riempita, forse nemmeno dopo la morte.
Il dolore ti rovescia lo stomaco, ti toglie il respiro, riduce l’apporto di sangue al cervello; il lutto sospinge in una direzione nuova.
Il lutto condanna il vivo a una solitudine ineffabile.
Il lutto è divertente perché non devi sopportarlo per il resto della tua vita: dopo un po' puoi lasciarlo da parte e continuare il tuo cammino senza di esso.
Il lutto è un brutto affare: se la gente lo sapesse, si morirebbe meno.
La virtù è fatta di armonia: tutte le opere del saggio sono a essa conformi e consone. Questa, però viene a mancare se lo spirito, che deve mantenersi al di sopra di tutto, si lascia sopraffare dai lutti o dal rimpianto. Tutte le ansie, le preoccupazioni, l'inerzia operativa sono contrarie alla virtù; la virtù è serena, libera, imperturbabile, pronta al combattimento.
Nel lutto il mondo si è impoverito e svuotato, nella melanconia impoverito e svuotato è l'Io stesso.
Se soffrire da soli insegnasse, tutto il mondo sarebbe saggio, dato che tutti soffrono. Alla sofferenza si deve aggiungere lutto, comprensione, pazienza, amore, apertura e volontà di rimanere vulnerabili.
Soltanto tempo e lavoro possono lenire il lutto.