Passione

Aforismi

Isteria

Che cos'è l'ideologia, in fondo? La congiunzione dell'idea con la passione. Da qui deriva l'intolleranza. Ma non appena vi si aggiunge un po' d'isteria è la fine.
Il dolore è reale quando fai in modo che le altre persone ci credano. Se uno solo non ci crede, il tuo dolore è chiamato pazzia o isteria.
L'isteria si accompagna al non voler vedere quello che sta accadendo veramente, suscita il desiderio di non vedere. Abbiamo paura di guardare, quando in effetti è il non-guardare che provoca la paura. Nel momento in cui guardiamo, cessiamo di aver paura.
L'isteria è impossibile senza un pubblico. Farsi prendere dal panico da soli è come ridere da soli in una stanza vuota. Uno si sente veramente stupido.
L'umanità è diventata isterica nel Medioevo perché ha malamente represso le impressioni sessuali della sua adolescenza greca.
La donna è fatta per sentire e sentire è vicino all'isteria; l'uomo al contrario è fatto per agire, a lui gli inconvenienti dell'azione.
La risoluzione dei sintomi del paziente isterico attraverso la psicoanalisi parte dal presupposto che essi costituiscono dei sostituti come dire, delle trascrizioni di un certo numero di processi mentali investiti da affettività, di tendenze e desideri che, per opera di uno speciale meccanismo psichico (rimozione), sono stati posti nell'impossibilità di scaricarsi in un'attività psichica accessibile alla coscienza.
Le fantasie che si convertono in sintomi in nessun'altra nevrosi sono evidenti come nell'isteria.
Potremmo azzardarci ad affermare che l'isteria è la caricatura di una creazione artistica, che la nevrosi ossessiva è la caricatura di una religione, che il delirio paranoico è la caricatura di un sistema filosofico.
Un individuo predisposto all'isterismo cade nello stato isterico quando, sia in seguito allo sviluppo puberale, sia per circostanze esterne della sua vita, si trova di fronte alle esigenze di una situazione sessuale reale. Tra la pressione dell'istinto e la resistenza opposta dall'avversione sessuale, la malattia gli offre una via d'uscita. Essa, però, non risolve affatto la sua situazione conflittuale, ma cerca di evitarla, trasformando gli impulsi della sua libido in sintomi.
Un mondo in cui ci sono soltanto parole è un universo privo di creatività. Le parole risultano isteriche quando sono assunte come un linguaggio, in cui l’oggettività è rappresentata dalle parole stesse.
Una catena ininterrotta corre tra le nevrosi in tutte le loro manifestazioni e la normalità. Dopo tutto, direbbe a ragione Moebius, siamo un po' tutti degli isterici.
Una persona dev'essere semplice anche nella sua tristezza, altrimenti la sua è soltanto isteria.