Passione

Aforismi

Gesto

A volte basta un gesto per essere giudicati.
C'è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro.
Chi si abbandona a gesti violenti accresce la sua rabbia; chi non controlla i segni della paura prova ancora più paura.
Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi.
Gli umani dedicano la loro vita a ripetere cose, gesti e comportamenti che chiamano abitudini.
I bei gesti ci piacciono al punto da preferirli ai buoni comportamenti. I primi, infatti, gratificano; i secondi costano fatica.
I gesti familiari sono belli attraverso l'amore.
I piccoli (o grandi) gesti di libertà o di disobbedienza sono atti di arbitrio, piccoli gesti di quotidiana anarchia, licenze e abusi che non preoccupano chi detiene il potere.
Il più bel gesto che puoi fare nei confronti di un altro non è dividere con lui le tue ricchezze ma renderlo consapevole delle proprie.
Il suicidio, per il fatto di essere una scelta radicale, paradossalmente in fondo è più facile: un gesto, e via.
Il tennis è una combinazione perfetta di gesti violenti inseriti in un contesto di totale tranquillità.
L'amore non è qualche parolina mormorata a fior di labbra prima di addormentarsi. L'amore si nutre con gesti concreti, di dimostrazioni, di devozione nelle cose che facciamo giorno per giorno.
L'ossessività è la ripetizione rituale, liturgica di gesti che, proprio perché già compiuti e conosciuti, rassicurano il soggetto sul loro esito. Non c’è insomma pericolo di sperimentare fallimento e frustrazione.
La felicità la trovi nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi ascoltati, nei vuoti riempiti, nei sorrisi regalati e nell'amore vissuto.
La moralità è il rapporto tra il gesto e la concezione del tutto in esso implicato.
La musica è un modo per urlare al mondo cose che non riusciremmo mai ad esprimere in parole o gesti, e scorre nelle vene di ognuno di noi.
La tranquillità dei gesti e dei lineamenti è segno evidente di un'educazione raffinata.
Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi.
Le donne agiscono per motivi imperscrutabili. Il loro gesto più banale può significare volumi, o la loro condotta più straordinaria può dipendere da una forcina o un ferro da ricci.
Molta la gente, pochi i gesti.
Non ci sono gesti, parole, sospiri che non contengano la somma di tutti i crimini che hanno commesso e commettono gli esseri umani.
Non si può considerare il gesto come un'espressione dell'individuo, come una sua creazione (perché nessun uomo è in grado di creare un gesto del tutto originale e che appartenga a lui soltanto), e nemmeno come un suo strumento; al contrario, sono piuttosto i gesti che ci usano come i loro strumenti, i loro portatori, le loro incarnazioni.
Non è facile disabituarsi ai gesti che si sono abituati a noi.
Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto.
Ogni gesto di un essere umano è sacro e pregno di conseguenze.
Ogni nostro gesto è un atto di guerra. Ogni nostra azione quotidiana è una forma di guerra che esercitiamo contro qualcuno o qualcosa.
Pensate di essere liberi, ma probabilmente non c'è un gesto, un pensiero, un'emozione, un atteggiamento, una convinzione in voi che non venga da qualcun altro.
Poiché i ricordi di per se stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso.
Quello che la gente chiama comunemente destino, è costituito per lo più dalle sue stupide gesta.
Ricorda che non esiste una cosa come un singolo gesto di gentilezza. Ogni gesto crea un'increspatura che non ha una fine logica.
Se dal momento in cui è apparso sul globo terrestre il primo uomo sono passati sulla terra circa 80 miliardi di esseri umani, è difficile supporre che ognuno di loro abbia il proprio repertorio di gesti. È aritmeticamente impossibile. Senza il minimo dubbio, al mondo ci sono molti meno gesti che individui. Questa constatazione ci porta a una conclusione seccante: il gesto è più individuale dell'individuo.
Sempre più sono convinto dell'importanza dei piccoli gesti quotidiani. Una parola al momento giusto, una carezza, un sorriso, un gesto gentile, si rivelano ben più importanti dei gesti clamorosi, eclatanti e rumorosi. Che somigliano ai fuochi artificiali. Fuoco e fiamme per un attimo, poi più nulla. I piccoli gesti quotidiani sono invece molto importanti. Perché sono come le gocce d'acqua che col tempo hanno la forza di scavare la roccia. Ravvivano e donano linfa all'amore, mantengono sempre viva un'amicizia. Nulla è mai banale, nulla è mai scontato. I piccoli gesti discreti sono davvero grandi.
Si dicono parole che lasciano dietro conseguenze e significati. Si fanno gesti che possono ferire, per volontà espressa o per leggerezza. O per il semplice timore di essere feriti.
Sii grande nei gesti, come lo sei stato nel pensiero.
Tu fai sempre quello che vuoi fare. Questo è vero per ogni gesto. Puoi dire che hai dovuto fare qualcosa, o che sei stato obbligato a farlo, ma, attualmente, qualunque cosa tu faccia, la fai per scelta.
Un guerriero della luce non ha mai fretta. Il tempo lavora a suo favore: egli impara a dominare l’impazienza, ed evita gesti avventati.
È buffo come a volte basti un gesto, un movimento, una situazione, una parola per aprire un orizzonte dove fino a un secondo prima c’era un muro.
È dai fatti e dai gesti più banali che si deve cominciare a delineare un personaggio, come uno schizzo a grandi linee.