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Aforismi

Ebraismo

Dire gli ebrei è una generalizzazione, proprio come se dicesse i cristiani. Ci sono ebrei e ci sono cristiani, e l'origine, la religione, lo stile di vita, la razza di sicuro comportano tanti tratti comuni. Ma gli ebrei differiscono gli uni dagli altri più di quanto non si assomiglino.
Dovranno esserci ancora ebrei quando l’ultimo ebreo sarà sterminato.
Ebraismo: un unico popolo non ha potuto accettare la croce, perché è l'unico che nel suo attaccamento alle concrete promesse che Dio fa al giusto ne ha sentito la spaventosa, l'insostenibile assurdità.
Essere ebreo è una condizione umana estrema, terribile e insondabile; una condizione di cui l’occidentale ha paura; e noi sappiamo che si ha paura di ciò che sta dentro di noi, non di ciò che ci è estraneo.
Essere uomo è un dramma; essere ebreo, un altro ancora. Così l'ebreo ha il privilegio di vivere due volte la nostra condizione.
Gli ebrei sono costretti a contemplare, se non ad accettare o a razionalizzare, l'atroce paradosso della loro colpevolezza innocente, il fatto che sono stati loro a rappresentare nella storia occidentale l'occasione, la possibilità ricorrente per il gentile di diventare meno che umano.
Gli ebrei sono il popolo eletto del loro dio, ed egli è il dio eletto del suo popolo: e per il resto questo non interessa niente a nessuno.
Gli ebrei, se sono buoni, sono migliori, se cattivi, peggiori dei cristiani.
I pagani non conoscono Dio, e amano solo la Terra. Gli ebrei conoscono il vero Dio, e amano solo la Terra. I cristiani conoscono il vero Dio, e non amano la Terra.
Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.
Il guaio degli ebrei è che non hanno alcun senso della natura. Tutti città e affari.
Il popolo ebraico rappresenta l’unico caso in cui l’eletto abbia seri motivi di lamentarsi del proprio elettore.
In un tempo nel quale non si vive che grazie al cervello, l'ebreo ha l'audacia che occorre, l'audacia del cervello.
L'ebreo è esule: e noi crediamo di non esserlo?
L'importanza del popolo d'Israele per la storia dell'umanità balza agli occhi immediatamente, per due ragioni. La prima. è che esso rappresenta il monoteismo; la seconda, che ha dato origine al Cristianesimo.
L'intenzione delle femmine è di degradare la vita. È questo, che ha voluto dire la leggenda degli ebrei, raccontando la cacciata dal paradiso terrestre per volontà di una femmina.
La cultura ebraica non è una sorta di erba selvatica che cresce per conto suo. È un giardino che si deve curare di continuo. Quando il giardiniere se ne scorda, o decide di scordarsene, le piante avvizziscono.
La patria dell'ebreo sono gli altri ebrei: perciò egli combatte per essi come pro ora et focis, e non vi è comunità sulla terra così salda come la loro.
Nessun ebreo fu mai abbastanza stupido da diventare cristiano senza essere un uomo intelligente.
Non sono i sei milioni di ebrei che mi preoccupano, è che i record sono fatti per essere battuti.
Se tutti gli ebrei fossero stati convertiti da Gesù Cristo, avremmo solo testimoni sospetti. Ma se fossero stati sterminati, non avremmo nessun testimone.
Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilità è soltanto sua; se un ebreo compie una cattiva azione, la colpa ricade su tutti gli ebrei.
Sono stati i cristiani a creare l'ebreo.
Uccidendo i suoi ebrei, l'Europa si è suicidata.